All’inizio fu MySpace (R.I.P); poi venne Facebook, il gigante che domina il panorama dei social; poi è arrivato Twitter, partito in sordina ed esploso soprattutto con la diffusione degli smarthphone. Non dimentichiamo quello serio, Linkedin, dove non si perde tempo coi giochini ma ci si scambia informazioni di lavoro.

Insomma, se oggi non sei social non sei nessuno. E quindi ci provano tutti, a partire da Google, con quel Google+ che tutt’ora è un grande spazio molto vuoto, dove si sente l’eco di quel che dici. Due mesi fa, l’ultima novità si chiamava Pinterest: non condividi tutto, ma solo quello che ti interessa (la domanda sorge spontanea: sugli altri social che fai? condividi quello che non ti interessa? mah!).

Ci mancava solo Microsoft, ad affollare un panorama già saturo (oltre a quelli che ho citato, esistono decine di social network ‘minori’, che cercano di guadagnarsi una fetta della torta pubblicitaria). Redmond ha appena messo in pista So.cl, che nelle intenzioni è un mix fra il follow di Twitter, la ricerca social di Google+ e il grande frullatore di Facebook. Tanto per cercare di differenziarsi, il social di Microsoft, punta sulla “condivisione di ricerche e interessi” (ma perché dovrei far sapere a tutti quel che sto cercando sul web?) e soprattutto sui ‘videoparty’, una funzione molto gggiovane per cercare e assemblare video (ma non c’era Youtube?) da condividere con una decina di amici alla volta.

Ho solo una curiosità: a parte gli informatici delle società che ho citato, a questo mondo non lavora più nessuno? Nessuno va più al bar, al cinema, a cena, a Messa, al mare? E soprattutto, nessuno riesca a fare una attività sociale con amici in carne ed ossa, e non solo con quelli lontani 500 metri o mille miglia? Sì perché per gestire tutti questi canali di condivisione in modo intelligente ci vuole tempo (e non ditemi che esitono tool multipiattaforma che consentono di postare su più social: lo so, e mi chiedo che senso ha non differenziare il messaggio). Va bene essere social, ma non esageriamo….

Last, but not least: per i bolognesi (ma non solo: diciamo che è un termine conosciuto anche fuori Bologna), so.cl ha un’assonanza a dir poco scontata, e non proprio elegante. Certo, se nella Silicon Valley dovessero tener conto di ogni dialetto del mondo, non riuscirebbero più a dare un nome nuovo a nessun progetto, ma socc…!

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