In nome dei diritto d’autore e contro la pirateria digitale, siamo di nuovo di fronte all’ennesimo tentativo di “legge bavaglio” a Internet. Dopo il Sopa, bloccato in America dallo sciopero di Wikipedia, in Italia arriva l’emendamento Fava alla Legge Comunitaria 2011 l’art 18: ma che sia un numero più sfortunato del 13 o del 17?).

E’ imbarazzante vedere quante gente parla, scrive e soprattutto tenta di legiferare su internet senza aver capito neanche l’abc di come funziona la Rete. In questo caso, oltre all’imbarazzo, c’è anche una seria preoccupazione: ma l’onorevole Fava sa che esistono fior di strutture e autorità che si occupano di rimuovere i contenuti illegali in Rete (quando vengono individuati)? Maggior rispetto per il lavoro Polizia Postale, magistratura e Agcom non guasterebbe, da parte di un eletto dal popolo. Abbiamo bisogno di trasformare i cittadini in sceriffi e dargli anche licenza di uccidere?

Perché lo scenario dell'”emendamento Fava” è più meno questo: io dico che il video XHSNCISMDU l’ho fatto io, quindi è mio, io ne ho i diritti d’autore, ma qualcun altro me l’ha messo in Rete. Oggi mi rivolgo alle autorità competenti e chiedo loro di intervenire, ma se l’emendamento Fava diventa legge, basterà la mia parola per rimuovere il contenuto ‘rubato’ e chiudere il sito in questione: Youtube, Facebook, insomma noccioline (almeno il Sopa americano prevedeva almeno un passaggio davanti a un giudice).

Qui non si tratta di difendere i big della Rete, e neppure la ben più sacra libertà di espressione. Qui si tratta innanzitutto di difendere un ordinamento giudiziario che non prevede la giustizia-fai-date, senza istruttoria, prove, processi, difesa e appelli. E’ vero, siamo il Paese dove si aspetta per decenni la sentenza di una causa civile, e dove migliaia di processi penali rischiano la prescrizione per scadenza dei termini. Ma vogliamo cominciare da proprio da internet con la giustizia sommaria?

PS= la Legge Comunitaria in cui è inserito l’emendamento Fava deve essere approvata entro il 31 marzo. C’è ancora tempo per opporsi a questo art.18, ma non dormiamo troppo a lungo, per favore.