Insegnanti e studenti, amicizie vietate su Facebook

Niente “amicizia” su Facebook fra insegnanti e studenti: è il diktat di una circolare interna emanata nei giorni scorsi dalla scuola media di Albisola Superiore, in provincia di Savona. Motivo del provvedimento: ristabilire in modo chiaro e netto il concetto di divisione dei ruoli. C’è anche un precedente negli Stati Uniti: lo scorso autunno il […]

Niente “amicizia” su Facebook fra insegnanti e studenti: è il diktat di una circolare interna emanata nei giorni scorsi dalla scuola media di Albisola Superiore, in provincia di Savona. Motivo del provvedimento: ristabilire in modo chiaro e netto il concetto di divisione dei ruoli.

C’è anche un precedente negli Stati Uniti: lo scorso autunno il Missouri, addirittura con una legge federale, ha vietato agli insegnanti di tutto lo stato di stringere amicizia con gli studenti sui social network. La legge in questione riguarda fondamentalmente la prevenzione degli abusi sessuali su minori via internet, ma lo stop alle amicizie virtuali è comunque indicato chiaramente.

In Italia per ora si procede in ordine sparso, e ogni scuola fa come meglio crede: così a Torino un preside ha centinaia di “amici” fra gli studenti, mentre a Roma un’altra dirigente scolastica stigmatizza questa confusione di ruoli, parlando di “impossibile parità”. Che non è un concetto poi così difficile da capire: chi sta in cattedra ha una funzione educativa e formativa che richiede di mantenere una distanza, un distacco, una differenza con chi viene formato. Certo oggi non è facile relazionarsi con adolescenti nativi digitali che trascorrono gran parte del loro tempo libero in chat su Fb, ed è questo il facile tranello in cui cadono gli insegnanti: l’amicizia come canale di comunicazione e di dialogo. Ma non puoi essere autorevole se i tuoi studenti si sentono “alla pari”. Autorevole, e non autoritario: qui nessuno auspica il ritorno a un modello pre-’68 di insegnanti-rottwailer.

Allo stesso tempo, i ragazzi che stanno sui banchi devono imparare, oltre a grammatica e storia, anche a relazionarsi con l’autorità in modo corretto. Innanzitutto col rispetto dei ruoli. Che non significa chinare sempre la testa, ma imparare quale è il limite, e poi come, se e quando superarlo. Altrimenti si abituano a considerare sempre tutti amici, senza distinguere fra il mondo virtuale, dove tutto è molto, molto facile, e quello reale, dove le tue azioni hanno delle conseguenze positive o negative, su te stesso e sugli altri.

In mezzo a questo difficile equilibrio, c’è il ruolo dei genitori, che sono “amici” dei figli su Fb (giustamente) e che anche nella vita reale cercano di mettersi troppo “alla pari”. E rischiano così di contribuire alla confusione dei ruoli, soprattutto quando sono i primi a mettere sempre in discussione l’autorevolezza degli insegnanti.

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