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Un documento segreto del governo pakistano, rivelato dal Burau of Investigative Journalism britannico ammette che dal 2006 al settembre 2013 gli Stati Uniti hanno effettuato in Pakistan qualcosa come 330 attacchi con droni (aerei senza pilota, operati sia dalla Cia che dalla Us Air Force). E’ una conferma importante proprio per la natura della fonte, anche se il Pentagono ha negato (anonimamente) che lo studio sia affidabile, pur senza fornire suoi dati a confutarlo.

Il rapporto compilato dal segretariato della Fata (Federal administrated tribal areas), la regione autonoma pakistana vicina all’Afghanistan centrale e meridionale, gli attacchi sono stati 37 fino alla fine del 2008 (con 358 morti, 138 di cui civili) e 294 dal gennaio 2009 al settembre 2013 con 1864 morti, circa 200 dei quali civili. Sarebbe impressionante comunque, ma il “circa” indica un ulteriore grosso problema, perché dal gennaio 2009 l’indicazione dei morti civili e’ stata quasi regolarmente omessa dai “political agent” della Fata, probabilmente dopo indicazioni ricevute.

Secondo il Bureau of investigative journalism i morti civili in quel periodo sarebbero circa 400, cioe’ il doppio. Il documento pakistano ha anche una seconda mancanza: non riporta i dati relativi al 2007.

Il Bureau of investigative journalism va oltre. Integrando fonti proprie e pakistane, afferma che nel periodo considerato dallo studio de segretariato Fata i morti sarebbero 2371 anziche’ 2217. Allargando lo sguardo all’intera campagna droni pakistana – dal 2004 al gennaio 2014 – per il Bureau gli strikes sarebbero stati 381, dei quali 330 nell’amministrazione Obama, con un numero di morti che oscilla tra 2537 e 3646, dei quali tra 461 e 951 sarebbero civili.

La campagna dei droni, che ha avuto un picco nel 2010, l’anno del “surge”, sta diminuendo e cambiando area di intervento con “soli” 27 attacchi in Pakistan nel 2013, contro i 128 del 2010. La guerra dei droni riguarda infatti ormai stabilmente altri paesi come lo Yemen, dove nel 2014 ci sono stati almeno 4 attacchi e nel 2013 16 attacchi (pur in diminuzione rispetto i 29 dell’anno precedente) e comunque tra 59 e 69 attacchi complessivi tra il 2002 e il 2013 e tra 59 e 69 morti. O la Somalia con un attacco nel 2013 e tra 4 e 13 attacchi complessivi dal 2007.

E’ legale tutto cio? Gli americani sostengono di colpire esclusivamente individui che costituiscono “una continua e imminente minaccia contro cittadini americani” e non per punire gruppi terroristici o singoli terroristi in quanto tali, ma, a parte i dubbi sulla legalita’ di una guerra non dichiarata (ma,seppure pubblicamente denunciata, segretamente accettata dal governo del paese nel quale si svolge), i fatti raccontano una storia diversa. I target sono chiaramente i terroristi in quanto tali e un tasso di vittime collaterali (maniera gentile per dire civili) del 15-20% e’ considerato accettabile. Non essere americani, conta.