C’è un brutto filo nero che collega Bologna a Pretoria e a mezzo mondo, fino a formare una ragnatela mortale nella quale tante, troppe donne rimangono impigliate. L’ultima (speriamo per un bel po’) si chiama Assafa, marocchina di 30 anni, che a Budrio, paesino del Bolognese, si è beccata una coltellata mortale da parte del marito 53enne, pure lui marocchino. Il motivo? Banale, come sempre in questi casi. Anzi certo non banale per l’uomo: la moglie infatti aveva ‘osato’ fargli notare di non avere gradito il modo in cui era stata trattata davanti ai parenti. Del signor Abderrahim Qablaoui, l’assassino, è probabile non sentiremo troppo parlare in futuro (anzi ci piacerebbe avere la certezza che l’hanno sbattuto in galera e hanno buttato via la chiave ma certe buone notizie non arriveranno mai). Sentiremo invece parlare a lungo di Oscar Pistorius che al marocchino povero in canna (disoccupato, non aveva i soldi per l’affitto e neppure per armi costose come il campione sudafricano, infatti ha dovuto ammazzare con un coltello da cucina) é accomunato dal fatto di avere ucciso la compagna. L’istinto omicida é democratico, accomuna poveri e ricchi, magari nel casi di questi ultimi la giustizia è più ‘uguale’, si beccano i domiciliari e pagano 85mila euro di cauzione (tanto, i soldi per la cauzione il marocchino non li avrebbe). Se c’è qualcosa che va a favore del marocchino ( che comunque vorrei vedere in galera per i prossimi 50 anni almeno) é che si è costituito senza raccontare balle. Pistorius invece cosa ha detto? Che aveva scambiato la fidanzata per un ladro. Ora, se voi andare a dormire con il vostro/la vostra partner alle dieci di sera poi vi svegliate e sentite rumori nel bagno, cosa pensate? Presumibilmente che l’altro/altra sia andato/a in bagno. In ogni caso prima di sfoderare l’artiglieria forse vi verrebba da chiedere ‘tutto bene?’ per accertarvi di chi c’è dietro quella porta chiusa. Non sparate quattro colpi prima di aprire e dire ‘Ops, mi sono sbagliato’. Questo per far notare che é dificile credere alla tesi del campione.
Tornando a casa nostra, un po’ di numeri. Nei primi 25 giorni del 2013, sono state uccise 10 donne da parte di uomini e 2 uomini da parte di donne.137 le donne uccise nel 2011. 124 uccise nel 2012. 2..061 i femminicidi (termine bruttissimo ma che rende l’idea) in Italia tra il 2000 e il 2011, ovvero il 30,9% degli omicidi (da un’indagine Eures-Ansa).
L’Italia in tema di femminicidi ha fatto un po’ di strada ma non tanta, ricordiamo che il delitto d’onore vigeva fino al 1981 e la violenza sessuale prima del 1996 era un reato contro la morale, e non contro la persona. Vero è che di recente è stato introdotto il reato di stalking. Ma certe teste sono dure da cambiare, come quella del parroco di San Terenzo, don Piero Corsi, secondo il quale le donne che non ubbidiscono se la vanno a cercare, la violenza. Sempre in tema di donne ammazzate, il 47,2% degli omicidi avviene per mano dell’ex partner, 7 casi su 10 di omicidi avvengono in famiglia, da parte di partner o ex-partner e figli. Pare che la Lombardia detenga il non invidiabile primato nazionale, 251 femminicidi,. Un femminicidio su due (49,9% ossia 728 donne uccise tra il 2010 e il 2011) avviene a Nord. Il 30,7% a Sud e il 19,4% a Centro.
Certo che quel che succede in India é peggio, dove ogni giorno 17 ragazze vengono uccise (si veda il sito http://www.letteraturaalfemminile.it/india%20delle%20donne.htm dove si tratta di come le donne vengano uccise quando non viene pagata la dote).
E non è salubre nascere donna neppure in Guatemala, dove secondo Amnesty International circa 560 donne sono state uccise nel 2012; 631 nel 2011 e 695 nel 2010, stando ai dati ufficiali. Meno del 4 per cento dei casi di omicidio hanno avuto un colpevole condannato. Il Parlamento del Guatemala ha approvato una legge nel 2008 che caratterizzava vari reati di violenza contro le donne, ma il fenomeno non si è attenuato.
Un altro bel posticino é Ciudad Juarez, in Messico, un milione e 500 mila abitanti, la città più violenta del mondo. Secondo dati ritenuti attendibili dagli esperti, i morti ammazzati nel conflitto del narcotraffico dal 1° gennaio 2009 al 28 febbraio 2011 sono 5 mila 316. E finché si ammazzano tra narcos, fatti loro, verrebbe da pensare. Non fosse che dal 1994 ad oggi 500 ragazze sono state sequestrate, violentate, torturate ed uccise e altrettante sono scomparse e si presume che abbiamo fatto la stessa fine. La maggior parte di loro avevano tra i 13 e i 27 anni, erano per lo più operaie, povere, con un fisico minuto e capelli neri lunghi. (www.noidonne.org/articolo.php?ID=00552). Serial killer o cosa altro? Le autorità non sembrano troppo preoccupate.
Questo parziale giro fuori dai confini nazionali non serve certo a consolarci. Solo a farci riflettere che: A) una cosa accomuna le donne di tutto il mondo e cioé la probabilità di essere vittime di violenze; B) che si fa presto a definire ‘retrogradi’ e ‘terzo mondo’ alcuni Paesi, quando nel nostro piccolo con coltelli e armi varie ci diamo un bel da fare.
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