Ho conosciuto Barbara Olivi diversi anni fa a Rio de Janeiro. Barbara, reggiana, dal 1998 vive nella città brasiliana, per la precisione nella favela Rocinha, dove ha cominciato aiutando i <bimbi di strada>, fondando un asilo e una scuola, e poi l’onlus Il sorriso dei miei bimbi (www.ilsorrisodeimieibimbi.org; [email protected]). Ogni tanto ricevo una mail con gli aggiornamenti sull’attività di Barbara che, inutile dirlo, è una persona straordinaria. L’ultima mail risale a pochi giorni fa e ci sono buone notizie, come il via delle opere di ristrutturazione del “Garagem das Letras”, la libreria caffé, internet point, spazio di inclusione sociale e formazione giovanile de Il Sorriso dei miei Bimbi. un luogo del genere in favela fino a pochi anni fa era un sogno impossibile, ma Barbara ha fatto il miracolo. ma nella mail non ci sono solo buone notizie. Riporto quanto c’è scrritto riguardo alla Copa do Mundo.
<La situazione a Rio de Janeiro è piuttosto tesa. La polizia militare, il Bope (battaglioni speciali) e l’UPP (Unità di Polizia Pacificadora) stanno “preparando il terreno” all’ingresso nelle favelas dei militari federali. Il motivo è il dilagare della violenza e del narcotraffico, ma anche il tentativo di rendere le città più sicure per la Coppa del Mondo. Il calcio è per il Brasile un fatto culturale, presente con tutta la sua forza e bellezza nell’immaginario collettivo del popolo brasiliano, che attraverso questo sport ha acquistato protagonismo e autostima. Il Sorriso dei miei Bimbi non é contro la Coppa del Mondo ma contro la manipolazione, lo sfruttamento e la corruzione che fanno dei mondiali soprattutto un evento di business che aumenta povertà ed esclusione. Il primo scandalo é il costo di questo fenomeno: sappiamo che il costo dei 12 stadi è aumentato in 6 anni del 263% sulla spesa prevista. Da 2.2 a circa 10.5 miliardi e non sono ancora terminati i lavori!
Questi Mondiali saranno i più cari rispetto a quelli realizzati in altre nazioni: la Germania ha speso per 12 stadi 3,6 miliardi, il Brasile tre volte di più!Inoltre, le migliorie sono per i ricchi ed i turisti: la nostra gente non potrá neppure participare ai giochi. I prezzi dei biglietti sono assurdi e gli speculatori comprano tutto per rivendere a prezzi sbalorditivi. Per comprare i biglietti si deve accedere a internet mentre in Brasile ci sono ancora milioni di analfabeti! Inoltre, oltre 170mila poveri sono giá stati sfrattati per lasciare spazio alla costruzione degli stadi, senza nessun supporto logistico ed abitativo>.
Le parole di Barbara si commentano da sole. Ricordo che quando la conobbi lei rientrava dall’Italia carica di regali per i <suoi> bimbi, era quasi Natale. Tra i piccoli che le facevano festa c’era un ragazzino, Renatinho, dalle vesti strappate e dai grandi occhi scuri. Disse che nella vita aveva un sogno: quello di vedere dal vivo una partita di calcio. Temo che per tanti Renatinho delle tante favelas il sogno resterà tale anche questa volta
© Riproduzione riservata