Domanda: qual è il confine tra vita pubblica e privata? E, soprattutto, se una donna pensa, ama, odia, deve per forza introiettare i suoi sentimenti per evitare di fare gaffe irrimediabili? Per la ragion di Stato sicuramente sì, ma non tutti la pensano così. Valerie Trierweiler, la compagna del neopresidente francese Francois Hollande, diventata ovviamente il bersaglio di media e analisti politici, a quanto pare della ragion di Stato se ne frega. O, meglio, dice quello che pensa comunque vada. Le sta sulle palle la ex di Francois Hollande? Ecco, lo scrive. Su Twitter, dando appoggio al dissidente socialista Oliver Falorni che sfida Ségolène Royal domenica alle elezioni legislative. E non si parla di una svista: sì perché chi, meglio di lei, giornalista di Paris Match, poteva immaginare le conseguenze? Insomma, Valerie sapeva a cosa sarebbe andata incontro. Ed è proprio per questo che fonderei un ‘partito’ a suo favore. Mica perché abbia qualcosa contro la ‘rivale’ Segolene, ma semplicemente per il coraggio. Il coraggio di non fare l’appendice del compagno di potere e appoggiare, via Twitter, l’avversario della ex compagna del consorte. Una caduta di stile, certo. Ma anche la dimostrazione di quello che manca a tante donne (e uomini) del nostro tempo: essere se stesse/i senza se e senza ma. Mica facile. Come non credo sia facile continuare a fare sorrisini di circostanza alla bella Ségolène, che alla nuova premiere dame  proprio sta sull’anima. Del resto, che Valerie avrebbe sparigliato le carte e messo nei casini Hollande, non restando barricata all’Eliseo a fare la calzetta, già si sapeva.

Primo: con Hollande non è sposata (e già qui rompiamo lo schema tradizionale)

Secondo: ha detto subito che avrebbe continuato – nonostante l’ingombrante ruolo – a lavorare come giornalista (scelta diametralmente opposta a quella di Daniela Schadt, anche lei ‘solo’ compagna del neo presidente tedesco Joachim Gauck;  ma anche di Anne Sinclair che, prima dello scandalo di Dominique Strauss Kahn, aveva temporaneamente lasciato la carriera da anchorwoman per non intralciare l’ascesa politica del marito)

Terzo: ha subito spiegato che non sarebbe stata la ‘solita’ first lady ‘che bacia bimbi malati e sceglie i menu’

Insomma, Valerie, è unica. L’unica capace di creare una bufera sulla ‘presidenza normale di Hollande’ in soli 140 caratteri. Un’impresa mica da sottovalutare.

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