VASSILIS VASSILIKOS, il grande scrittore greco autore di ‘Z’, da cui il regista Costa-Gavras ha tratto il famoso film ‘Z – L’orgia del potere’, esulta. «Alexis Tsipras ha annunciato le dimissioni? Era quello che mi aspettavo».
Non è un passo indietro?
«Ma va. È un’operazione politica: non aveva scelta. In questo modo, finalmente, sarà libero».
Libero?
«Sì, lascerà per la sua strada la Piattaforma di sinistra, l’ala radicale di Syriza che premeva per abbandonare le trattative con Ue, Bce e Fmi. Tsipras andando alle urne eliminerà questo cancro…».
Ci sarà una scissione?
«Credo di sì ed è necessaria. Tsipras va alle urne proprio per questo: non è possibile lavorare con un’opposizione di una quarantina di persone all’interno del proprio partito».
Chi è il maggior responsabile della spaccatura di Syriza?
«C’è chi dice sia Yanis Varoufakis, ma in verità è Panagiotis Lafazanis, ex ministro dell’Ambiente e dell’Energia. Ma questa volta sarà costretto ad andarsene da Syriza».
Lei era candidato con Dimar, la sinistra democratica che appoggiò il governo Samaras, e l’ultima volta non votò per Tsipras. Ha cambiato idea?
«Certo, questa volta lo voterò».
Tornare alle elezioni, però, è rischioso.
«No. Tsipras vincerà di nuovo. A settembre avremo sempre lui come primo ministro, ma questa volta sarà più forte».
Non crede che l’accordo con l’Europa, il ritorno della Troika e la svendita di quattordici aeroporti ai tedeschi lo indeboliranno?
«Il popolo greco sa che non è colpa sua, ma di quelli che l’hanno preceduto. Tsipras ha sacrificato la sua vita per il nostro Paese. È stato molto coraggioso e la maggior parte degli elettori glielo riconosce ancora».
L’Europa come reagirà a queste nuove elezioni?
«L’Ue non vuole Tsipras e spera di toglierselo di torno. Ma deve rendersi conto che non sarà più un governo come quello di prima».
Dopo il via libera del Parlamento tedesco al terzo piano di salvataggio di 86 miliardi a favore della Grecia, la sua dura posizione nei confronti della Germania è cambiata?
«I tedeschi credono di essere ancora un impero. E, al di là della luce verde al piano di aiuti triennale per la Grecia, resta comunque un Paese pericoloso per la nostra Europa».

Rosalba Carbutti

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