Ci meravigliamo delle farfalla di Belen, dell’ostentazione del corpo femminile, delle donne-oggetto che occupano la nostra televisione? Questo è niente. Molto peggio delle tette esibite in qualsiasi pubblicità sia che si tratti di un bagnoschiuma che di un capo di abbigliamento, c’è il caso di Bassano del Grappa. Decisamente VER-GO-GNOSO.

E’ mai possibile che se due ragazzini di 15 anni vengono pizzicati in bagno a fare sesso, a lui venga dato un giorno di sospensione e a lei quattro? E non tirate fuori le solite scuse: lei aveva un comportamento discontinuo e una condotta discutibile. O, peggio, come si è detto all’inizio: l’aggravante per la ragazza è di aver varcato la soglia dei bagni maschili. Ma dai, che fanno, ci prendono per i fondelli? E noi dovremmo credere a una tale panzana?

Le parole sono importanti, diceva Nanni Moretti. Ed è giusto definire ciò che è successo con il termine giusto: qui c’è stata una DI-SCRI-MI-NA-ZIONE. Mettiamo anche che la ragazza di cui sopra avesse effettivamente un compartamento scorretto, vi sembra comunque normale dare una punizione QUATTRO volte più pesante alla ragazza? Se proprio vuoi dare una lezione esemplare, allora raddoppi, non quadruplichi. Ergo, da qui, si capisce la cattiva fede. Altro che farfalla di Belen, qui a offendersi non c’è solo la Fornero e noi donne che la meniamo con la mercificazione del corpo femminile, ma dovrebbero infuriarsi tutti. Uomini e donne. Tanto più che siamo di fronte a studenti che andrebbero educati alla parità e al sesso consapevole. Invece, ecco il patatrac: tu, uomo, hai sbagliato, ma non troppo. Tu, donna, non solo hai sbagliato, ma ti meriti la ‘lettera scarlatta’ appesa al petto.

Del resto, è sempre stato così. Al mio liceo, successe qualcosa di molto simile. I due giovani avevano 16 anni e vennero beccati nella toilette a fare i loro comodi. Morale: sospesi entrambi. E con la stessa punizione, com’è giusto. Peccato che, però, dopo il fattaccio qualcosa cambiò. Lei, ‘condannata’ da chicchiericci e maldicenze, fu costretta a cambiare liceo per la vergogna. Lui, invece, non solo rimase nello stesso liceo, ma collezionò un boom di conquiste. Femminili. Qual è la morale della favola, che purtroppo favola non è?

Noi donne dobbiamo fare i conti con una doppia morale. Quella per NOI e quella per LORO. Senza contare la caterva di donne contro le donne. Che, nonostante le lettere scarlatte, mettono la testa sotto la sabbia, sognando, un giorno, di poter essere anche loro su un palco con spacco e farfallina in mostra.  

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