Virginia Raggi con l'assessore Paola Muraro (Ansa)

Virginia Raggi con l’assessore Paola Muraro (Ansa)

CHI è  l’assessore all’Ambiente di Roma, Paola Muraro? Il curriculum, di nove pagine (sul sito dell’Ama di Roma) è completo. Non manca nulla, nemmeno il numero di cellulare e la mail. Classe 1964, è nata ad Adria (Rovigo), ma è residente a Roma da quindici anni. Sposata con un carabiniere del Noe (Nucleo operativo ecologico), ha tre figli.
Laureata in Agraria all’università di Bologna nel 1990, si occupa di rifiuti da circa vent’anni. Ha lavorato praticamente in tutto il Paese, con diversi gruppi nazionali, privati e pubblici. E, mentre la consulenza con l’azienda capitolina dei rifiuti Ama di dodici anni (2004-2016) pagata un milione e 136mila euro, le è valso il nomignolo di «assessore milioncino», contemporaneamente in quegli anni la Muraro ha fatto talmente tante consulenze, docenze, presidenze di associazioni, incarichi tecnici che viene da chiedersi dove trovasse il tempo per dormire. Dopo aver lavorato all’impianto di compostaggio Eco-Pol (1993-1996) del gruppo Ferruzzi vicino a Brescia e a quello all’osservatorio per il compostaggio-Arpa in Veneto (2002-2004), gli incarichi si sono moltiplicati.
Negli anni di Ama ha prestato servizio contemporaneamente alla Impregilo, tra l’altro a supporto tecnico della Procura di Napoli per l’impianto accusatorio del processo a seguito dell’Emergenza rifiuti; dal 2010 al 2012 alla Bioman di Pordenone (che ha vinto gare di milioni di euro proprio da Ama); poi alla provincia di Frosinone, alla Regione Lazio e Federambiente.
Non solo: Muraro è docente all’università di Roma Tor Vergata e presidente di Atiasiwa Italia, l’associazione di professionisti, aziende ed enti nell’ambito della gestione dei rifiuti e delle bonifiche. Carica, questa, che già prima di diventare assessore del M5S, aveva destato dubbi. Su change.org, infatti, c’era proprio una petizione per evitare la sua nomina: «È presidente di un’associazione in cui sono presenti i massimi costruttori e gestori di inceneritori e discariche in Italia». Pure a Parma, l’assessore all’Ambiente della giunta Pizzarotti, Gabriele Folli, aveva criticato: «A noi l’avete menata per non aver spento l’inceneritore e poi mettere una convinta inceneritorista?». Insomma, un profilo non proprio ‘stellatissimo’. La senatrice Pd Laura Puppato, che la conosce da anni, conferma: «Lei grillina? Macché. Il fatto che abbia accettato l’incarico nella giunta Raggi mi ha anche un po’ stupito. Pensavo non fosse lontana dalle idee del centrosinistra, ma a Roma in tanti nel Pd hanno votato Virginia».

Il collegamento (involontario) con i 5 Stelle, infatti, è stato proprio la senatrice dem che presentò la Muraro al deputato stellato Stefano Vignaroli, vicepresidente della commissione Ecomafie e nel mini direttorio della Raggi (subentrato a Roberta Lombardi). La Puppato aggiunge: «La Muraro è una professionista competente. Tant’è che le scrissi un tweet di congratulazioni dopo la nomina ad assessore». Sull’eccellente profilo professionale di tecnico pro-valorizzazione dei rifiuti, del resto, non ci sono dubbi. Tant’è che la Fondazione Marisa Bellisario ha inserito la Muraro tra i mille curricula vitae eccellenti.
Ma, visti gli incarichi molteplici, quasi inevitabili anche gli intrecci.
Ad esempio i rapporti dell’assessora con Giovanni Fiscon, già direttore generale di Ama al vertice della partecipata con Franco Panzironi, braccio destro di Alemanno. Tutti e due coinvolti in Mafia Capitale. Lei, al Fatto, ha minimizzato: «Panzironi di me diceva che ero una marchetta della sinistra». Ma resta il «peso» delle consulenze (con relativi lauti compensi) che spuntano come funghi e la guerra con l’ad di Ama, Daniele Fortini. La base M5S inizia a innervosirsi, lei si difende sul blog, la Raggi e i big grillini la blindano. Finché dura.

Rosalba Carbutti

Twitter@rosalbacarbutti

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