Landini: “La sinistra Pd cambierà solo le virgole, ora tocca a noi”

MAURIZIO LANDINI, leader della Fiom, lo riconosce: «Matteo Renzi ha dimostrato grande abilità politica con l’elezione di Sergio Mattarella. Anch’io se fossi stato in Parlamento l’avrei votato». Si congratula con il nemico? «Lo ammetto: eleggere un presidente della Repubblica di grandi qualità etiche e morali, garante della Costituzione, evitando scambi particolari con Berlusconi, è un […]

MAURIZIO LANDINI, leader della Fiom, lo riconosce: «Matteo Renzi ha dimostrato grande abilità politica con l’elezione di Sergio Mattarella. Anch’io se fossi stato in Parlamento l’avrei votato».

Si congratula con il nemico?

«Lo ammetto: eleggere un presidente della Repubblica di grandi qualità etiche e morali, garante della Costituzione, evitando scambi particolari con Berlusconi, è un punto a suo favore».

Renzi ora guarda a Sel e ha ricompattato il Pd.

«Dall’Italicum al Jobs Act i problemi restano. Il governo ha sposato una logica liberista che in Europa ha fatto disastri».

Però la sinistra ora passerà all’incasso sulle riforme.

«Renzi ormai ha cancellato lo Statuto dei lavoratori, l’articolo 18, non ha dato risposte ai precari. I ribelli Pd non possono fare niente. Al massimo cambieranno qualche virgola…».

In ballo c’è anche la clausola ‘salva-Berlusconi’ del decreto fiscale.

«Il 20 febbraio quel decreto è meglio che venga cambiato. Favorire chi evade o froda il fisco non riguarda mica solo il Cavaliere».

La minoranza (e Sel) però sono riuscite a rompere il patto del Nazareno.

«Andiamoci piano. Non credo sia saltato. Si è solo chiusa la casella Quirinale dell’accordo tra Renzi e il Cavaliere».

Nessuna svolta a sinistra?

«Il governo finora ha scelto Confindustria piuttosto che discutere con i sindacati. Su questo fronte non cambierà nulla».

Resta spazio oltre il Pd, allora.

«Ci stiamo mobilitando».

La Cosa Rossa di Stefano Rodotà a che punto è?

«Come Fiom stiamo lavorando nelle fabbriche sui rinnovi dei contratti nazionali. Faremo anche ricorso alla Corte di giustizia europea e daremo vita a una consultazione straordinaria per riconquistare lo Statuto dei lavoratori».

Insomma, questo partito di sinistra-sinistra si fa?

«Io sono un sindacalista. Non mi interessa essere minoranza, ma cambiare le cose. E poi i partiti sono in crisi».

Quindi?

«Aggreghiamo tutte le associazioni che operano nel sociale, come Libera di don Ciotti. Nelle prossime settimane lotteremo per estendere i diritti, mettere il lavoro al centro, contrastare la povertà e per dar vita a un’Europa sociale».

Podemos, il movimento spagnolo, ha portato in piazza 100mila persone. Tsipras ha vinto in Grecia. E in Italia?

«Non bisogna copiare, ma costruire qualcosa che dia soluzioni a 25 milioni di disoccupati. Monti, Letta e Renzi seguono solo le direttive della Bce».

Lei aveva indicato Sergio Cofferati come lo Tsipras italiano…

«Figuriamoci. Diciamo che può dare un contributo alla politica».

Rosalba Carbutti

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