Articolo pubblicato il 22 agosto 2015 su QN (Carlino, Nazione e Giorno)

IL PD SOFFRE. E il famoso 40 per cento del partito renziano alle Europee 2014 sembra quasi un ricordo in bianco e nero. A segnare questo calo i soliti sondaggi. L’altro ieri Ixè indicava il Pd al 33,6%, ma ieri un colpo apoplettico deve aver trafitto lo stato maggiore del Nazareno che si è trovato declassato addirittura al 29%. E, ancor peggio, con il Movimento cinque stelle al 26%, a soli tre punti di distacco. Il sondaggio, emerso a sorpresa in mattinata, sul blog di Beppe Grillo, ha lasciato tutti di stucco. Possibile?
I piddini, per un po’, sono rimasti in silenzio. Finché dal Nazareno è filtrato il giudizio: «Sondaggio inaffidabile». Il renzianissimo Ernesto Carbone conferma: «Il sito ‘scenaripolitici.com’ non deposita un sondaggio dal 2014. Fanno un sondaggio all’anno. E poi chi sono questi sconosciuti? Mi faccio una grossa risata».
Del sito è responsabile Andrea Lenci, originario di Senigallia che vive in Arabia Saudita. Di più non si sa. A parte che il sondaggio non è stato fatto col classico metodo Cati, ma con il Cawi. E non è un particolare da poco. Semplificando i tecnicismi, non si tratta di un sondaggio telefonico (Cati), ma online (Cawi). «In pratica – spiega uno dei clienti del sito – i sondaggi si basano su chi s’iscrive al sito web, indicando le proprie generalità. Così facendo, è probabile che il database sia composto da gente più giovane e più politicizzata visto che, volontariamente, decide di partecipare al sondaggio». Ma attendibili o meno, la guerra dei sondaggi è iniziata. Il pentastellato Danilo Toninelli non si preoccupa: «Ai sondaggi non abbiamo mai dato importanza, che importa se siamo a tre, quattro o cinque punti dal Pd. L’importante è sapere che siamo il secondo partito italiano. E se centrosinistra e centrodestra non inciuciano sull’Italicum, andremo al ballottaggio. Tutto questo balletto dei democratici fa intendere che hanno paura». Carla Ruocco, deputata M5S che fa parte del direttorio, difende la scelta di Grillo di pubblicare l’indagine. «Comunque sia mica facciamo come i partiti che seguono una strada politica anziché un’altra basandosi sui sondaggi… Di sicuro c’è che la nostra onestà, l’opposizione rigida e la presentazione di proposte concrete ci stanno premiando, mentre Renzi fa il contrario di ciò che promette».

SULLE difficoltà del Pd, del resto, non si nascondono neanche i dem. Daniele Marantelli, coordinatore dei deputati di Rifare l’Italia schierati con Orfini e Orlando, dà la colpa alla minoranza Pd. «Non credo ai sondaggi, mi fido solo delle elezioni. Comunque il partito sta pagando le divisioni interne. Gli elettori ci chiedono unità e la minoranza fa guerre sull’elettività del Senato… Così si scherza col fuoco». Pure il senatore dem Corradino Mineo, ex civatiano, segnala un certo malcontento. «Da una parte Renzi utilizza un metodo autoritario, dall’altra lascia correre situazioni drammatiche come quelle di Roma e della Sicilia. Non mi meraviglio che ieri mattina un maresciallo dei carabinieri di Palermo mi abbia detto di essere pronto a votare Grillo».

Rosalba Carbutti

Twitter@rosalbacarbutti

E’ questione di cuore è anche su Facebook

Ps:  Per chi volesse leggere i vecchi post, clicchi qui: http://club.quotidiano.net/carbutti