Intervista a QN del 22 giugno 2015
AZZERAMENTO, primarie e linea alternativa a Renzi. Raffaele Fitto, europarlamentare fuoriuscito da Forza Italia e neoleader dei ‘Conservatori e riformisti’, oggi presenti con un gruppo al Senato, chiede di farla finita con le ambiguità. «Gli elettori ci sono ancora, eroici. Il centrodestra va totalmente rifatto. Ma se, per ricostruirlo, si ammicca alle riforme del governo si parte male».
Berlusconi ha detto no a un Nazareno bis…
«Già, ma poi sostiene che è pronto a votare le riforme».
Allora qual è la giusta lettura della linea azzurra?
«Il patto del Nazareno scompare e ricompare. Di certo è partita una nuova fase di collaborazione con Matteo Renzi».
Male?
«Malissimo. Una nuova intesa sarebbe molto sfavorevole alla ricostruzione del centrodestra».
L’obiettivo, dopo il voto di Regionali e comunali, è chiaro: cambiare l’Italicum. Il ballottaggio fa paura.
«Peccato che Forza Italia abbia votato la legge elettorale, salvo poi gridare al golpe. Troppa confusione, così non va».
Qual è quindi la sua ricetta?
«Punto di partenza: lavorare a un’alternativa al governo Renzi».
E infatti Berlusconi parla di «contenitore unico con Lega e altri».
«Non è che si può pensare a un contenitore in base all’utilità del momento, né si possono fare proclami di unità sulla simpatia delle persone».
Salvini ha detto che non si fonderà con Forza Italia.
«Ma vuole le primarie come noi».
È più vicino a Salvini che a Berlusconi?
«Noi siamo lontani da tutti e vicini a tutti. Di sicuro Berlusconi è stato un grande leader, ma la sua stagione è finita».
Comunque Berlusconi ultimamente non ha chiuso la porta alle primarie (per legge).
«Sì, ma deve passare ai fatti».
Il nodo è la leadership.
«No, i contenuti».
Per ricostruire un polo alternativo al Pd un leader forte ci vuole.
«Che va scelto dai cittadini. Non c’è bisogno di un’azione muscolare».
Scenario futuro: primarie del centrodestra. In corsa Berlusconi, Salvini e… Fitto.
«Non c’è una questione personale. Serve un confronto. Siamo appena nati, suvvia».
Invece, qual è il suo rapporto con Angelino Alfano?
«Sta al governo. Noi all’opposizione».
Quindi?
«Beh, ovviamente non abbiamo l’ambizione di correre da soli».
Ecco, appunto.
«Forza Italia e la Lega stanno iniziando un percorso di avvicinamento. Se ci sono regole precise e democrazia noi ci siamo».
Non ha paura di un destino simile a Gianfranco Fini?
«Lui contestava dall’interno il centrodestra al governo. Io confermo la linea alternativa alla sinistra».
Certo, alternativa. Ma al Senato i vostri voti potrebbero pesare, visto che il gruppo di Verdini non si fa.
«Non saremo mai la stampella del governo. La linea sulle riforme è chiara: presentiamo i nostri emendamenti e ci regoliamo nel merito».
Oggi ci sarà il summit Berlusconi-Salvini. Anche lei parteciperà a questi incontri?
«Non ho incontri in calendario. Per ora. Ciò che conta non è l’agenda di Palazzo. Bisogna rilanciare proposte serie su tasse, Ue, immigrazione, sicurezza».
In Europa lei siede con i ‘Conservatori e riformisti’.
«Il modello non è né Angela Merkel, né Marine Le Pen, ma David Cameron. L’Ue va cambiata. Dall’interno».
Poi?
«Sulla politica internazionale i nostri riferimenti devono essere chiari: sì a Washington, Gerusalemme e Londra. No alla Russia».

Rosalba Carbutti