Veltroni: ‘Prodi molla il Pd? Ha ragione’

INTERVISTA PUBBLICATA SU QN (IL RESTO DEL CARLINO, LA NAZIONE E IL GIORNO) IL 17 MAGGIO 2013 LO SPIRITO del Lingotto sembra assopito. E Walter Veltroni il ‘suo’ Pd non lo riconosce quasi più. Che cosa prova a vedere Romano Prodi vicino all’addio? «Un grande dolore, ma credo che ne abbia tutte le ragioni dopo […]

INTERVISTA PUBBLICATA SU QN (IL RESTO DEL CARLINO, LA NAZIONE E IL GIORNO) IL 17 MAGGIO 2013

LO SPIRITO del Lingotto sembra assopito. E Walter Veltroni il ‘suo’ Pd non lo riconosce quasi più.

Che cosa prova a vedere Romano Prodi vicino all’addio?

«Un grande dolore, ma credo che ne abbia tutte le ragioni dopo quello che ha vissuto».

L’ha sentito?

«No, ma ho percepito l’amarezza di tanti. Ormai possiamo quasi creare un’associazione». Lei e tanti delusi presto dovrete affrontare il congresso del Pd.

Crede che appoggerà Sergio Chiamparino, come probabilmente farà Renzi?

Certo Chiamparino era in prima fila al Lingotto e, quindi, ha quell’ispirazione originaria…, ma il Pd deve pensare di tornare a fare il Pd. E smetterla di pensare solo ai nomi dei leader: è tutto un evocarli e poi giustiziarli».

Sì, appunto, diciamolo: perché al Pd piace tanto giustiziare i propri leader da solo?

«È uno dei sintomi della sua fragilità».

Renzi resta in prima fila per la premiership.

«È un nome forte. Ma prima di pensare a chi può fare determinate cose, bisogna tornare a parlare di politica».

Domenica sarà al Salone di Torino a presentare il suo libro (E se noi domani, la sinistra che vorrei, Rizzoli) e ci sarà anche Renzi a presentare il suo. Vi incontrerete?

«È probabile. E comunque con Matteo ci sentiamo…».

La rottamazione rientra nella sua idea di sinistra?

«Non basta, bisogna tornare a parlare di contenuti. Io penso a una sinistra moderna, innovativa, riformista».

Insomma cosa dice ai giovani di OccupyPd che non digeriscono le larghe intese?  

«Bisognerebbe ascoltarli e discuterne senza paternalismi. Ciò detto, arrivati a questo punto non c’erano alternative».

Colpa di Bersani?

«Il passato non m’interessa. Io guardo al futuro».

Pensando al presente qual è, invece, la sua posizione sull’ineleggibilità di Berlusconi, rilanciata ieri dal capogruppo Luigi Zanda?

«Non sono in Parlamento, non spetta a me dare giudizi sul tema».

Ma se il Pd fosse al governo senza il Pdl la penserebbe diversamente?

«Non si decide in base a convenienze del momento ma, ripeto, non entro nel merito di leggi che non conosco».

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