Ciao, casalinga leccese. Sono Paolo. Alto, brizzolato, slanciato, tennista. Cucino, lavo, stiro, apparecchio. Se vuoi conoscermi spesso sono in Comune. Astenersi perditempo. Ps. Si accettano anche comuniste.

No, ragazze, non è un gigolò. Ma il sindaco di Lecce, Paolo Perrone (del Pdl) che ha postato su Facebook un manifesto elettorale burla per i suoi fan online (chissà che non fosse, in realtà, un test per vedere se la trovata potesse funzionare…), rivolgendosi a una categoria (le casalinghe) che, forse, lui immagina siano attratte dall’idealtipo del maschio latino. Belloccio. E che pure si mette col grembiulino a stirare.

Beh, al di là della trovata, che può anche, concediamolo, essere simpatica (essendo meramente ad uso di social network), ciò che stride è la categoria a cui si rivolge. Perché, diciamolo, è quasi come sottointendere: le casalinghe sono donne senza testa e, in quanto tale, tra un manicaretto e una camicia da stirare non hanno nient’altro da guardare se non l’aspetto fisico di un candidato. Ma su, andiamo, siamo davvero a questo punto? 

Ma il bello non è finito. A rispondere al ‘figaccione’ e alle sue potenziali elettrici a caccia di uomini c’è Loredana Capone, candidata del centrosinistra, che con un altro manifesto vituale replica:

 Paolo Perrone è certamente un bell’uomo, usciteci pure a cena, corteggiatelo, fatelo sentire speciale. Saprà stirare e cucinare, ma non è molto bravo con la gestione della cassa: i conti del Comune li conoscete tutti, sono disastrose. Care casalinghe, Paolo Perrone è l’uomo ideale per passare una sera, ma se dovete scegliere il sindaco, meglio lasciar perdere. Uscite con lui, e governate con me!”.

Ebbene, che dire, siamo a questo punto. Non ci resta che ridere (per non piangere) e prendere atto che la politica (social) qui da noi non s’ha da fare.  

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