Caro don Corsi mi sa che rischio la vita

Carissimi don Piero Corsi e Bruno Volpe (autore del blog da cui il parroco di San Terenzo ha estratto l’articolo  choc), ho 33 anni e sono donna. Sì donna. Un essere che per voi ha la colpa impressa nella pelle, nei gesti e nelle parole. Vi ricordo che porto la minigonna (a volte non sempre) […]

Carissimi don Piero Corsi e Bruno Volpe (autore del blog da cui il parroco di San Terenzo ha estratto l’articolo  choc),

ho 33 anni e sono donna. Sì donna. Un essere che per voi ha la colpa impressa nella pelle, nei gesti e nelle parole. Vi ricordo che porto la minigonna (a volte non sempre) e quando mi sento particolarmente a mio agio con me stessa e con il mondo azzardo anche un paio di scarpe con il tacco.

E poi ve lo voglio dire: sono autosufficiente, indipendente, non amo tanto pulire casa, cucino quando mi va e i vestiti li porto spesso in lavanderia perché non so stirare. Pensate, stando a quanto dite voi – “le donne sempre più spesso provocano, cadono nell’arroganza, si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni esistenti. Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici e da portare in lavanderia, eccetera… Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (FORMA DI VIOLENZA DA CONDANNARE E PUNIRE CON FERMEZZA), spesso le responsabilità sono condivise. Quante volte vediamo ragazze e anche signore mature circolare per la strada in vestiti provocanti e succinti? Quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre, nei cinema, eccetera? Potrebbero farne a meno. Costoro provocano gli istinti peggiori e se poi si arriva anche alla violenza o all’abuso sessuale (lo ribadiamo: roba da mascalzoni), facciano un sano esame di coscienza: “forse questo ce lo siamo cercate anche noi”? – rischio la vita tutti i santi giorni.

Anzi, dirò di più: vista la mia insofferenza a fare la calzetta, la mia insubordinazione, rischio di essere un facile bersaglio di certi mascalzoni (li avete chiamati così) che potrebbero bellamente abusare di me.  Magari sentendosi legittimati da quello che scrivete voi. E da quel famoso volantino appiccicato a modi monito sul portone di una Chiesa. Chiesa che dovrebbe essere aperta a tutti. Chiesa che dovrebbe accogliere non respingere con simili assurdità da Medioevo.  Un’altra occasione persa. Peccato.

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