Che dire è Natale. Un Natale di crisi. Un Natale con Monti che sale (eh sì lui sale) in campo. Un Natale dove le certezze sono poche. Dove non si sa come andrà a finire e si fantastica sugli scenari futuri.  Il bello di questo Natale è che sembra di essere sul set di Beautiful,  dove l’eterno ritorno dell’uguale tiene banco in un déjà vu pieno di colpi di scena. Perché i protagonisti di questa fine 2012, sono gli stessi dello scorso anno. Con Silvio, Pier Luigi, Pier Ferdinando che fanno il solito girotondo di dichiarazioni, alleanze, attacchi. Poi c’è Mario che spariglia, che c’è senza esserci. Che è in campo, ma non in lista. Che, dopo settimane, chiarisce. Ma a modo suo, neanche fosse Nanni Moretti con il famoso vengo non vengo, mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Ma come diceva Patrick Swayze, “nessuno può mettere Baby-Monti in un angolo” e quindi alle forze politiche in gioco tocca farsene un ragione. Ma tanto è Natale. Non pensiamoci. È diamoci l’ennesima pacca sulla spalla. Per non pensare. Con i Maya ha funzionato… Chissà.

Auguri a tutti, un abbraccio sincero.