Berlusconi e Renzi, patto del Nazareno tira e molla

Articolo pubblicato il 9 febbraio 2015 su QN (il Resto del Carlino, La Nazione e il Giorno) TIRA E MOLLA. Da una parte c’è Silvio Berlusconi che, dopo aver accusato Matteo Renzi di «deriva autoritaria», ieri ha insistito ancora sul mantra bye bye patto del Nazareno. Dall’altra c’è un partito allo sbando che vede nell’asse […]

Articolo pubblicato il 9 febbraio 2015 su QN (il Resto del Carlino, La Nazione e il Giorno)

TIRA E MOLLA. Da una parte c’è Silvio Berlusconi che, dopo aver accusato Matteo Renzi di «deriva autoritaria», ieri ha insistito ancora sul mantra bye bye patto del Nazareno. Dall’altra c’è un partito allo sbando che vede nell’asse con il premier una rottura più di facciata che reale.

«Riprendiamo il nostro ruolo a 360 gradi di oppositori. Siamo sgravati da un peso, possiamo tornare a lavorare per costruire un forte e compatto centrodestra», ha picconato ieri Silvio Berlusconi in collegamento telefonico al meet up del governo ombra organizzato da Gianfranco Rotondi.

Ma se c’è il ritorno in pompa magna del Cavaliere all’opposizione, dall’altra si chiarisce la linea più soft sulle riforme: Forza Italia appoggerà quelle «positive». Un segnale di apertura? Di certo c’è che il Pd ignora l’ennesimo altolà del leader azzurro, mentre Matteo Renzi si dice pronto a vedere le carte: «Vediamo se strappa davvero».

Sul fronte opposto, Matteo Salvini, è possibilista: «A breve vedrò Berlusconi. Speriamo che abbia rotto davvero col premier».

Il vero banco di prova è la riforma costituzionale: domani inizierà la discussione in Aula e sabato ci sarà il voto finale. Come si comporterà Forza Italia? Fonti Pd ammettono che, nonostante si sia interrotto il filo diretto tra Verdini e Lotti, gli ambasciatori azzurri Toti, Romani e Gelmini non abbiano mollato la presa.

Il fedelissimo Toti ostenta tranquillità: «Patto sì o no? Non c’è nessun retroscena, valgono le parole di Berlusconi. Diremo sì a quello che ci piace, voteremo contro quello che non ci piace».

Del resto, la partita è delicata. Da una parte il Cavaliere deve tenere a bada i frondisti di Raffaele Fitto e tentare di ricucire con la Lega in vista delle Regionali in chiave anti-Renzi, dall’altra deve contenere il rischio rappresaglia del governo. Sul tavolo ci sono l’emendamento Mediaset sulle frequenze tv, la famosa salva-Silvio inclusa nel decreto fiscale del 20 febbraio e il ddl anti corruzione.

I ribelli azzurri, pronti a contare davvero dalla convention del 21 di Raffaele Fitto che lancia i ricostruttori, non depongono le armi di guerra e liquidano gli annunci di Berlusconi «inattendibili».

Il deputato fittiano Maurizio Bianconi non la manda a dire: «Il Cavaliere ha distrutto il centrodestra. Il patto del Nazareno, quello che riguarda Mediaset e la salva-Silvio, mica è saltato…».

Il clima, del resto, nel partito resta gelido. E un riavvicinamento tra Fitto e Berlusconi pare lontano. «Potrebbero esserci nuovi incontri, ma noi ci andiamo solo per pura educazione. Chi sbaglia paga, quindi sono loro che devono andarsene, non noi», fa sapere Bianconi. Fitto, da parte sua, chiede a Berlusconi di passare «dalle parole ai fatti», mentre Saverio Romano chiede la ‘testa’ dei capigruppo Brunetta e Romani. La sintesi la fa sempre Bianconi: «Brunetta? Peggio di Berlusconi, è un pendolo. Alle 17 dice no al Nazareno, poi alle 20 grida evviva il Nazareno». Come a dire: il partito è allo sbando. La conferma arriva dal fronte opposto. Giuseppe Moles, fedelissimo di Antonio Martino, tessera numero due di Forza Italia, plaude alla versione barricadera del Cavaliere: «Rompere con Renzi è l’unica strada per non piombare all’8%». Ma sulla linea da tenere sabato, giorno del voto finale sulla legge di riforma costituzionale alla Camera, c’è nebbia fitta. «Non abbiamo avuto indicazioni», dice smarrito Moles. E questa la dice lunga sullo stato del patto. Tira e molla.

Ps. la telenovela oggi, 9 febbraio, si fa più interessante. Berlusconi ha visto Salvini ad Arcore e sul tavolo ci sono soprattutto le Regionali in chiave anti-Renzi. Ce la faranno i nostri eroi a costruire un’alternativa al Pdr (partito di Renzi)?

Rosalba Carbutti

Twitter@rosalbacarbutti

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