Questa è una tipica storia italiana dove si intrecciano burocrazia, attriti fra enti, pasticci di Comuni. E l’Italia rischia il ridicolo. State a sentire. Nella casa della fede e della cristianità è buio profondo. La basilica di Loreto, uno sei simboli cristiani che il mondo ci invidia, non ci sono i soldi per pagare l’illuminazione notturna, uno spettacolo fortemente simbolico ed evocativo che di notte si gode da lontano. Il Comune di Loreto, ora in mano ad un commissario prefettizio, non paga la bolletta dell’energia elettrica da mesi: totale 7 mila euro. La Delegazione pontificia, dopo averne già anticipati 8mila, ha detto basta. Ha spento la luce, appunto, ed ha chiuso la porta.
In giugno l’amministrazione comunale aveva confermato la volontà di proseguire nell’accordo per il pagamento delle bollette ma a corollario dell’atto, sostiene la Delegazione pontificia, non ci sono impegni di spesa. Il commissario prefettizio Simona Calcagnini dice: <Io devo occuparmi della gestione ordinaria, la scelta di pagare le bollette è un atto politico. Deciderà il futuro sindaco dopo il voto di maggio>. E non ha tutti i torti. Resta il fatto che nessuno paga e la basilica sta al buio.
Vi pare possibile? Il precedente sindaco spiega che con l’atto di giugno si voleva formalizzare l’accordo del pagamento, basato su una consuetudine e non su un atto formale di convenzione. Poi è arrivata la crisi e quindi il commissario. Tutto bloccato.
Ora qualcuno deve muoversi. Il commissario potrebbe fare uno sforzo, nessuno la metterebbe in croce. Oppure qualche organo eccelsiastico potrebbe mettere mano al portafoglio. Terza via un mecenate che anticipi qualche migliaio di euro. Qualcuno si muova , la basilica affondata nella notte è un delitto. Lasciamo perdere il colpevole ma almeno recuperiamo la luce. Va a finire che ci salva qualche straniero.
Beppe Boni