Clandestini, un grande affare per i terroristi islamici

Il vulcano in attività dell’immigrazione dalla Libia non è solo un problema di posti disponibili e di assistenza in Italia. E’ una grande torta gestita in buona parte dai tagliagole del califfato. I terroristi oltre a bruciare e sgozzare i nemici e i cristiani gestiscono e alimentano il traffico di esseri umani da cui ricavano […]

Il vulcano in attività dell’immigrazione dalla Libia non è solo un problema di posti disponibili e di assistenza in Italia. E’ una grande torta gestita in buona parte dai tagliagole del califfato. I terroristi oltre a bruciare e sgozzare i nemici e i cristiani gestiscono e alimentano il traffico di esseri umani da cui ricavano denaro pronto per essere reinvestito in armi. E controllano i trafficanti usandoli contro l’Occidente. Lo aveva ipotizzano nei giorni scorsi il Guardian, autorevole quotidiano inglese, a fronte di un governo italiano che su questa ipotesi frena. Ieri però l’allarme è stato rinforzato, pur in termini generali, dal procuratore antimafia Franco Roberti alla presentazione del documento che riassume le attivita’ della Direzione nazionale antimafia.

Afferma Roberti: <I fenomeni migratori costituiscono un serbatoio del terrorismo internazionale. L’immigrazione clandestina e la tratta possono alimentare il terrorismo internazionale: esiste un rischio concreto e tangibile. Stiamo elaborando nuove direttive per contrastare questo fenomeno>.

Sono parole pesanti e preoccupanti che non vengono dalla politica ma da un esperto di lotta alla mafia. Infatti Roberti ha argomentato questo ragionamento ipotizzando anche che la ‘ndrangheta, mafia leader in Italia, si sta attrezzando per fare affari intorno alle ondate di clandestini e ai terroristi dell’Isis.

Sono opinioni di cui bisogna tenere conto. Il procuratore Franco Roberti sa che si tratta di affermazioni di rilievo e se le ha fatte avrà buoni motivi. Su questo blog avevamo già ipotizzato il pericolo incombente delle <bombe umane>, cioè le migliaia di clandestini in arrivo, scatenate contro di noi dai terroristi del califfato. E’ ora che il governo italiano prenda coscienza di questo orrore e del pericolo che stiamo correndo se non troviamo il modo di arginare le ondate progressive di poveri disperati diretti a Lampedusa. Fra l’altro la situazione di accoglienza è fuori controllo: molte migliaia di profughi e clandestini, come testimoniano i giornali in questi giorni, sfuggono alla fotosegnalazione nel caos degli arrivi. Così ci sono ondate di fantasmi che entrano nei centri di accoglienza e poi evaporano. Dove vanno? E chi lo sa. E’ improbabile che fra di essi ci siano terroristi, come ha ipotizzato qualcuno, ma sicuramente gli uomini del califfato gestiscono il businness che sta dietro e comunque l’Italia non è in grado di accogliere interi popoli in fuga. E’ questo il vero pericolo. Intanto il governo da Lampedusa ogni giorno smista appunto migliaia di immigrati alle prefetture che a loro volta li girano ai comuni. E molti di questi disperati si dileguano, come è emerso dai casi di cronaca a Bologna, facendo perdere ogni traccia. Tutto ciò ha un costo di energie, denaro, organizzazione. Non si può andare avanti così. Il malumore fra i cittadini sale come l’acqua di un fiume in piena. La politica deve dotarsi di una strategia in tempi rapidi per evitare una rivolta morale dell’opinione pubblica. La capacità dell’Italia nell’affrontare il nodo immigrazione non si misura solo dall’accoglienza.

Beppe Boni