L’Ucraina ha testato con successo il suo primo missile balistico

Di Lorenzo Bianchi  “Forse è troppo presto per parlarne, ma il primo missile balistico ucraino è stato testato con successo”, si è compiaciuto il presidente Volodymyr Zelensky in una conferenza stampa a Kiev. Vettori balistici tattici Tochka-U erano rimasti in Ucraina dopo il crollo dell’Unione Sovietica e ora vengono resuscitati per attaccare le regioni russe, […]

Di Lorenzo Bianchi 

“Forse è troppo presto per parlarne, ma il primo missile balistico ucraino è stato testato con successo”, si è compiaciuto il presidente Volodymyr Zelensky in una conferenza stampa a Kiev. Vettori balistici tattici Tochka-U erano rimasti in Ucraina dopo il crollo dell’Unione Sovietica e ora vengono resuscitati per attaccare le regioni russe, inclusa la provincia di Kursk. Pochi giorni fa Zelensky aveva svelato al mondo anche l’esordio in combattimento del nuovo drone a lungo raggio targato Kiev, il Palianytsia. Secondo il presidente ucraino, l’Ucraina avrebbe la capacità di produrre tra 1,5 e 2 milioni di velivoli senza pilota all’anno, ma “non dispone dei fondi” necessari.

Mosca ha preso di mira per il secondo giorno consecutivo le città ucraine con missili e con droni ai quali Kiev ha risposto “usando gli F-16” forniti dalla Nato, ha rivelato Zelensky. Nella regione di Kursk Rafael Grossi, il direttore generale dell’Aiea, l’Agenzia delle Nazioni Unite che dovrebbe impedire la proliferazione delle armi atomiche, ha evocato il “pericolo di un incidente nucleare” visitando la centrale di Kursk, nella quale ha affermato di aver “visto tracce di attacchi di droni” sul territorio dell’impianto. Un hotel di Kryvyi Rih, la città natale del presidente ucraino, è stato raso al suolo. Tre civili sono morti. Altrettante persone hanno perso la vita nella regione di Dnipropetrovsk. Una a Kherson.

La Federazione Russa ha escluso di voler dialogare con Kiev dopo l’incursione nella regione di Kursk. Secondo Oleksandr Syrsky, il comandante delle forze armate ucraine, i suoi militari ora controllano 1.294 km quadrati e 100 insediamenti e hanno catturato 594 soldati russi nel governatorato di Kursk. Intervenendo a Kiev al forum “Ucraina 2024. Indipendenza”, il generale ha affermato che Mosca ha spostato circa 30.000 soldati da altri settori nella direzione di Kursk e che “questo numero sta crescendo”.

“Non ne vogliono parlare e io continuo a tirarlo fuori, le Olimpiadi sono finite, ma il ping pong c’è ancora”, ha scherzato Zelensky. In maggio, gli Stati Uniti hanno consentito al suo Paese di utilizzare lanciarazzi multipli Himars, razzi Gmlrs e artiglieria contro il territorio russo, ma solo vicino al confine ucraino. Gli Usa e il Regno Unito vietano ancora di destinare i missili americani Atacms e gli Storm Shadow britannici a raid contro il cuore della Russia.

Secondo le autorità regionali il 26 agosto gli attacchi russi in Ucraina hanno causato la morte di almeno otto persone e ne hanno ferite 34. Nella notte fra il 26 e il 27 agosto la Russia ha lanciato 81 droni d’attacco Shahed e 10 missili. Complessivamente, le forze russe hanno utilizzato tre missili balistici Kinzhal sganciati da aerei MiG-31K, cinque missili da crociera Kh-101 scagliati da bombardieri Tu-95, un missile balistico Iskander-M e un missile da crociera Iskander-K, ha affermato il comandante dell’aeronautica militare Mykola Oleshchuk. Cinque missili da crociera Kh-101 e 60 droni sono stati intercettati dalle difese ucraine. Le vittime sono state quattro. I feriti 16. Con droni e missili La Russia ha messo nel mirino anche il governatorato di Kiev e la capitale. Diversi segnali fanno pensare che l’incursione dell’Ucraina nel governatorato di Kursk si stia estendendo a quello di Belgorod. Il 10 agosto Un’unità del Duecento cinquantaduesimo Battaglione ucraino sarebbe entrata nel villaggio di Poroz .

Nelle stesse ore Mosca ha schierato le sue unità più pronte al combattimento nel settore di Pokrovsk nella regione del Donetsk. I russi continuano ad avanzare nel Governatorato di Zaporizhzhia, cercando di riconquistare posizioni vicino al villaggio di Robotyne. Nell’area di Kherson le forze di Mosca stanno tentando di riprendere il controllo di una zona insulare vicina al delta del fiume Dnipro. “Per il ministero della Difesa russo, la situazione sulla frontiera resta difficile, ma controllabile”, ha riferito Vyacheslav Gladkov, il governatore di Belgorod.

Il 25 agosto una pioggia di fuoco, la più massiccia dall’invasione russa dell’Ucraina, si era abbattuta sul Paese. Secondo il Servizio di emergenza statale di Kiev sette persone sono morte e 47 sono rimaste ferite. E’ stata la reazione russa all’invasione ucraina della regione di Kursk. Il primo ministro ucraino Denis Shmyal ha denunciato che l’attacco di Mosca ha preso di mira 15 prefetture. L’Aeronautica militare ha riferito che le forze di Mosca hanno scagliato contro il Paese 127 missili e 109 droni e che sono stati abbattuti 102 razzi e 99 velivoli senza pilota. I raid della Federazione Russia avrebbero preso di mira strutture civili, impianti energetici, depositi di carburante e a Kiev una diga che alimenta la centrale elettrica della città. Le forze armate ucraine sostengono di aver intercettato un missile Kinzhal, un vettore balistico Iskander-M/KN-23, un proiettile da crociera Kh-22, 99 missili da crociera Kh-101, Kalibr e Kh-59/69, e 99 droni Shahed. Sono state colpite anche aree vicine al confine con la Polonia le cui forze armate hanno denunciato l’attraversamento del proprio spazio aereo da parte di un “oggetto militare” durante i bombardamenti russi, probabilmente un drone. Dmytro Kuleba, il ministro degli Esteri ucraino, si è spinto a chiedere ai Paesi occidentali non solo di approvare “gli attacchi a lungo raggio dell’Ucraina su tutti gli obiettivi militari legittimi sul territorio russo”, ma anche di “usare le capacità di difesa aerea dei partner per abbattere missili e droni in prossimità del loro spazio aereo”.

Nella notte tra il 25 e il 26 agosto Mosca ha sostenuto di avere abbattuto 20 droni ucraini. Nove erano diretti verso la regione di Saratov, sul Volga. Le autorità locali hanno riferito che in questa città è stato colpito un alto edificio residenziale nel quale sono stati danneggiati undici appartamenti. Quattro civili sono stati feriti. Un drone ucraino ha tentato di innescare un rogo in una raffineria di petrolio a Jaroslav, 300 chilometri a nord-est di Mosca. Sono per il momento sconosciute, invece, le cause di un incendio sviluppatosi in una grande raffineria a Omsk, nella Siberia sud-occidentale. Secondo il governatore un civile ha perso la vita.

“In totale, dall’inizio delle operazioni nella regione di Kursk, le nostre truppe sono avanzate di 35 chilometri nell’entroterra”, ha detto il capo delle forze ucraine, Oleksandr Syrsky, in un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Abbiamo preso il controllo di 1.150 chilometri quadrati di territorio e di 82 località”, ha aggiunto, ribadendo che la situazione è “sotto controllo”. L’esercito ucraino ha creato – ha aggiunto – un ufficio amministrativo nella regione russa di Kursk: “E’ stato istituito un ufficio del comandante militare, affidato al generale Eduard Moskalyov , «per mantenere l’ordine e per assicurare i bisogni della popolazione». Il capo dello stato ucraino ha annunciato che le forze di Kiev hanno preso il pieno controllo della città russa di Sudzha. 

La situazione resta “complicata”, avverte Alexei Smirnov, governatore ad interim della prefettura di Kursk. L’alto funzionario russo ammette che il nemico ha preso il controllo di 28 località. Oleksandr Syrsky il comandante delle forze armate ucraine, afferma che il territorio conquistato è pari a mille chilometri quadrati. Secondo Smirnov sono già 121.000 i civili evacuati dalle aree di combattimento. Sull’altro versante della frontiera, nella regione ucraina di Sumy, gli sfollati sono circa 20.000. Ma la Russia ha deciso l’evacuazione della popolazione di un distretto in un’altra regione di confine, quella di Belgorod, nella quale secondo il governatore Vyacheslav Gladkov si registrano “attività nemiche”. Il canale Telegram russo Rybar, considerato vicino alle forze armate, ha riferito di un tentativo di infiltrazione a Belgorod di alcune decine di sabotatori che sono stati respinti al valico di Kolotilovka. Putin ha aggiunto che la Russia teme azioni ucraine anche in un’altra regione di frontiera, quella di Bryansk. Il ministero della Difesa di Mosca ha detto che continua a fare affluire truppe e armamenti verso Kursk, e ha parlato di pesanti perdite tra gli ucraini – 260 militari – nelle ultime 24 ore.

Per Putin l’offensiva di Kiev in territorio russo ha lo scopo di migliorare la posizione ucraina in vista di futuri negoziati. Tutto ciò “con l’aiuto dell’Occidente”. Gli Usa e i loro alleati, ha dichiarato, “fanno la guerra alla Russia per mano ucraina”. Il presidente della Federazione Russa vede nell’iniziativa bellica anche un tentativo di distogliere truppe di Mosca dal teatro del Donbass, dove da mesi sono all’offensiva. Scopi che non saranno raggiunti, ha assicurato Putin: le forze di Mosca “stanno avanzando lungo tutta la linea del fronte” in territorio ucraino, ha affermato. Il ministero della Difesa ha detto che è stato “accelerato il ritmo” dell’offensiva nella regione di Donetsk, con la conquista di tre villaggi nell’ultima settimana. Le autorità militari ucraine di Pokrovsk, una cittadina assediata dai russi, hanno invitato i civili ad accelerare l’evacuazione, perché le truppe di Mosca “stanno avanzando a ritmo sostenuto”. “Ogni giorno che passa c’è sempre meno tempo per raccogliere gli effetti personali e per partire verso regioni più sicure”, recita un comunicato.

Il ministero dell’Interno di Kiev ha denunciato che un bombardamento russo ha ucciso 14 civili e ne ha feriti 43 feriti in un supermercato nella cittadina industriale di Kostiantynivka, nella regione di Donetsk, a 13 chilometri dalla linea di contatto tra le forze ucraine e quelle russe. In queste ore Mosca sta facendo affluire verso il campo di battaglia colonne militari che, secondo quanto fatto sapere dal ministero della Difesa, trasportano armi pesanti, in particolare lanciarazzi multipli Grad, pezzi di artiglieria e carri armati. Nella regione di Sumy la polizia ucraina ha fatto sapere che è in corso l’evacuazione di 20.000 civili da 28 insediamenti per il pericolo rappresentato dai bombardamenti russi, che continuano a martellare l’area nel tentativo di distruggere le riserve di militari ucraini che potrebbero varcare il confine in una seconda ondata a rinforzo dei commilitoni già impegnati in battaglia.

il 6 agosto per la prima volta l’esercito ucraino aveva occupato territorio russo nella regione di Kursk. Era arrivato fino a Sudzha e aveva sbarrato l’autostrada che collega Kursk con Sumy, una città ucraina vicina al confine con la Federazione Russa. Le forze speciali si erano infiltrate nella notte tra il 5 e il 6 agosto. Un battaglione della Ottantaduesima brigata dei parà è partito alla carica sulle autoblindo americane Stryker a otto ruote motrici. Su un’altra direttrice si sono mossi i cingolati Bradley, anche questi forniti dagli Usa e i carri pesanti T 64 della Ventiduesima Brigata. I guerrieri ceceni della Akhmat hanno immediatamente ripiegato. Due elicotteri russi sono stati abbattuti. I cacciabombardieri di Mosca armati con bombe plananti sono rimasti a terra. Si sono alzati in volo solo gli imprecisi Sukhoi 25 che debbono procedere rasoterra per evitare di essere colpiti. Sudzha, a 8 chilometri dalla frontiera, è stata abbandonata dai suoi cinquemila abitanti.

I soldati ucraini sono riusciti a occupare la grande stazione che pompa il gas diretto all’Europa (pare che Kiev continui ad essere pagata da Mosca per i diritti di transito). La possibile minaccia alla conduttura ha fatto salire di oltre il 5% il prezzo del gas sul mercato di Amsterdam fino a 40,43 euro al megawattora, nuovo massimo dell’anno. La Gazprom, il colosso statale russo del settore, ha fatto sapere però che il flusso continua regolarmente. Il fronte dell’assalto è lungo 50 chilometri ed è arrivato, con una profondità di quasi trenta, fino a Korenevo. La scorsa settimana la situazione per gli ucraini era diventata molto pesante a New York, una località del Donbass, a Toretsk, a Pokrovsk e a Chasiy Yar. Kiev ha pagato duramente la lentezza del reclutamento di nuovi coscritti.

Il ministero della Difesa di Mosca ha detto che gli ucraini cercano di avanzare nei distretti di Sudzha e Korenevo e che sono sottoposti ai martellanti bombardamenti dell’artiglieria e dell’aviazione russe. Gli ordigni colpiscono anche le riserve delle truppe di Kiev nella regione ucraina di Sumy, sull’altro lato del confine. Secondo Mosca dall’inizio dell’incursione, all’alba del 6 agosto, gli ucraini hanno perso 660 militari e 82 veicoli corazzati, inclusi otto carri armati. Il canale “Rybar”, considerato vicino alle forze armate russe, afferma che, dopo essersi impadroniti di diversi villaggi, gli invasori hanno ora “sotto quasi completo controllo Sudzha”. Il vice governatore ad interim di Kursk, Andrey Belostotsky, ha riferito che quattro persone sono morte negli attacchi ucraini. Secondo la diocesi locale della Chiesa ortodossa russa, una persona è deceduta nel bombardamento sull’antico monastero di San Nicola Belogorsky nel villaggio di Gornal, non lontano da Sudzha. Un altro civile è rimasto ucciso e uno ferito in un attacco sulla regione russa di Belgorod. Le autorità ucraine segnalano almeno cinque persone uccise dalle bombe russe, due delle quali nella regione di Sumy. Sono 3.000 i civili finora evacuati dalle aree dei combattimenti in territorio russo e 6.000 sono stati fatti sgomberare in quello ucraino.

In Ucraina è nata la guerra a prezzi popolari. Un esercito di robot e di droni (ma anche di mezzi di terra) viene sviluppato in centinaia di laboratori segreti sparsi in tutto il Paese. I costi di produzione sono molto bassi, inferiori a quelli per l’acquisto e l’importazione di modelli stranieri. E’ un vero e proprio sistema di start up della difesa, 250 secondo le stime di “Sky News”. Sorgono dal nulla, spesso in mezzo alla campagna. Sembrano officine rurali. L’apertura di un capannone di questo genere costa l’equivalente di 35mila dollari, spiega l’imprenditore Andrii Denysenko. Nella sua impresa, la UkrPrototyp, si riesce a sfornare in soli quattro giorni un mezzo da terra autonomo Odyssey, che pesa 800 chili e che può viaggiare per 30 chilometri in autonomia, con una batteria grande quanto un mini-frigorifero da camping.

Gli Usa piazzeranno in Germania nuovi missili a lunga gittata Sm-6 e Tomahawk e vettori ipersonici che sono in via di sviluppo. Gli Sm-6 hanno una gittata di 460 chilometri e i Tomahawk di 2500. Il cammino dell’Ucraina verso la Nato è “irreversibile”, ma per ora non è stata messa nero su bianco nessuna data. Sono i punti cruciali del vertice della Nato che si è tenuto a Washington nel settantacinquesimo anniversario dell’Alleanza Atlantica.  Il vice ministro degli Esteri di Mosca Sergey Ryabkov ha dichiarato che “nessuno in Occidente dovrebbe avere dubbi sulla determinazione” della Russia a rispondere a quel possibile schieramento e ha bollato il summit Nato come “un vertice della vergogna”.

I nuovi sistemi di difesa antiaerea Patriot e Samp -T chiesti da Volodymyr Zelensky stanno finalmente arrivando assieme agli F16 messi a disposizione dall’Olanda e dalla Danimarca. Secondo fonti della Nato, l’invio dei caccia sarebbe tormentato da ritardi, problemi sui pezzi di ricambio e dalla barriera linguistica tra piloti ucraini e addestratori stranieri. E si teme inoltre che l’Ucraina non abbia abbastanza piste e che quelle disponibili siano troppo vulnerabili agli attacchi russi. Il risultato è che Kiev potrebbe essere in grado di schierare uno squadrone di F-16 da 15 a 24 jet: ben al di sotto dei 300 richiesti. Entro quest’estate potrebbero arrivarne appena 6.

L’Italia fornirà una seconda batteria Samp – T sviluppata assieme alla Francia. Kiev riceverà anche Patriot e componenti per operarli da Stati Uniti, Germania, Romania, Olanda. Gli Usa hanno poi fatto sapere che una batteria a cortissimo raggio data in supporto alla brigata americana di Vicenza verrà impiegata “a supporto dell’eventuale proiezione delle forze Usa”. L’ucraina riceverà 40 miliardi di euro all’anno. Un comando guidato da un generale a tre stelle e circa 700 effettivi che lavoreranno presso il quartier generale della Nato in Germania e negli hub nella parte orientale del paese.

L’8 luglio un missile russo da crociera Kh-101 ha sventrato l’ospedale pediatrico Okhmatdyt di Kiev, il più importante dell’Ucraina. Due persone sono morte e 16 ferite. Sette sono bambini. Il bilancio finale delle vittime della giornata fatto dal giornale “Kiyv Independent” è di 41 vittime e circa 150 feriti in un attacco aereo che ha preso di mira la capitale, 27 vittime, Kryvy Rih, la città di origine del presidente Volodymyr Zelensky nella quale hanno perso la vita 10 persone, Dnipro, 1 civile ucciso, Sloviansk, Pokrovsk, tre morti e tre feriti, e Kramatorsk. Tre bambini, secondo Zelensky, hanno perso la vita. In un secondo attacco su Kiev i detriti di un missile hanno danneggiato un ospedale per la maternità. Secondo il Servizio di emergenza statale citato dal “Kiyv Independent” sono stati danneggiati “50 siti civili, tra i quali edifici residenziali, un centro commerciale e due strutture mediche”.

Le immagini più sconvolgenti sono quelle arrivate dall’ospedale pediatrico Okhmatdyt di Kiev infermieri insanguinati, madri che scappano con i figli in braccio, bambini sottoposti a chemioterapia assistiti sul ciglio della strada. Mosca ha reagito all’indignazione internazionale sostenendo, senza fornire prove, che “L’attacco combinato è stato sferrato con armi di precisione a lungo raggio contro siti militari-industriali e basi aeree ucraine” e che il danno alla struttura pediatrica “è stato causato da un missile di difesa aerea ucraino”.

Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato l’intenzione di riprendere la produzione dei vettori a corto e medio raggio in risposta ad analoghe iniziative degli Usa, che fin dal 2019 si sono ritirati dal trattato Inf, (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) siglato a Washington l’8 dicembre 1987 da Ronald Reagan e da Michail Gorbačëv, a seguito del vertice di Reykjavík (11-12 ottobre 1986) tenutosi tra i due Capi di Stato di Stati Uniti d’America e Unione Sovietica. “Apparentemente abbiamo la necessità di cominciare la produzione di questi sistemi d’arma e poi, sulla base della situazione reale, prendere decisioni su dove schierarli, se è necessario per garantire la nostra sicurezza”, ha detto Putin in una riunione del Consiglio di Sicurezza, dopo che il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, e quello della Difesa, Andrei Belousov, avevano esposto la situazione nelle loro relazioni. Fu Donald Trump, cinque anni fa, a decidere di abbandonare il trattato Inf, citando tra l’altro presunte violazioni da parte di Mosca, che aveva negato. Trump aveva motivato la decisione anche con la necessità di contrastare il possibile schieramento di missili nel Pacifico, incluso il Mar Cinese Meridionale, da parte di Pechino, che non era firmataria dell’intesa. Mosca aveva detto che non avrebbe comunque dispiegato tali vettori se gli Usa non lo avessero fatto per primi. Ma lo scorso aprile il generale Charles Flynn, comandante delle forze americane nel Pacifico, ha annunciato che Washington intendeva schierare tali vettori in questa regione entro la fine dell’anno come deterrenza contro la Cina. “Non discuterò quale sistema e non dirò dove e quando – aveva detto Flynn in un’intervista al quotidiano giapponese “Asahi Shinbun”. Posso solo affermare che ci sarà un sistema di precisione a lungo raggio dislocato nell’area in cui ci troviamo”.

Secondo la Russia, il dispiegamento di missili americani nella regione Asia-Pacifico potrebbe minacciare anche il suo territorio. Il 30 maggio Lavrov ha affermato che Mosca non esclude nemmeno “ulteriori passi nel campo della deterrenza nucleare, perché i missili americani con basi avanzate saranno in grado di coprire i posti di comando e le posizioni delle forze nucleari” russe. Ma ora, ha detto Putin nella riunione del Consiglio di Sicurezza, “si è saputo che gli Usa hanno già portato questi sistemi missilistici per esercitazioni in Europa, in Danimarca”. Quanto al dispiegamento nella regione Asia-Pacifico, il presidente ha detto che il Paese prescelto dagli Stati Uniti sono le Filippine. Il trattato Inf aveva messo al bando tutti i missili balistici e da crociera americani e russi lanciati da terra, sia nucleari sia convenzionali, con un raggio dai 500 ai 5.500 chilometri. Nell’intesa non rientravano invece In dotazione di aerei o di natanti. Entro il 1991 Mosca e Washington avevano eliminato quasi 2.700 di questi vettori.

Una persona è stata uccisa e altre nove, tra le quali un bambino, sono rimaste ferite il 30 giugno in un attacco contro un ufficio postale a Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina. Il capo dell’amministrazione regionale di Kharkiv, Oleg Synegubov, ha detto che tra i feriti c’è anche un bambino di otto mesi. “Un uomo, un impiegato delle poste, è stato ucciso”, ha precisato su Telegram. Sempre il 30 giugno, intorno alle 19 e 30, i russi hanno lanciato un altro attacco missilistico su Kiev capitale. Secondo i dati preliminari dell’Aeronautica Militare Mosca probabilmente ha utilizzato missili da crociera che hanno attraversato la regione di Chernihiv e si sono diretti a Kiev dalla direzione nordest. Lo scrive su Telegram l’amministrazione militare della città. “Nel distretto di Obolon è stata registrata la caduta di detriti” e “un edificio residenziale di 14 piani è stato danneggiato: secondo i dati in corso di verifica, alcune strutture dell’edificio su più piani sono state distrutte parzialmente e i balconi dell’edificio hanno preso fuoco. I dati sulle vittime non sono ancora disponibili”.Le truppe russe hanno attaccato la città di Vilniansk nell’oblast di Zaporizhzhia il 29 giugno, uccidendo sette persone, tra cui tre bambini, e ferendone 36.

Quattro civili russi morti, fra i quali due bambini, domenica 23 giugno su una spiaggia di Sebastopoli nella Crimea occupata da Mosca nel 2014. Un missile russo di nuova concezione S – 500 avrebbe colpito un Atacms fornito dagli Usa all’Ucraina e i rottami si sarebbero abbattuti sui bagnanti. Il 26 giugno il ministro della difesa russo Andrej Belousov si è sentito per la prima volta dopo più di un anno con il pari grado americano Lloyd Austin circa “il rischio di un’ulteriore escalation a causa della fornitura di armi alle forze ucraine”. Questa è la versione di Mosca. Per Pat Ryder, il portavoce del Pentagono, i due hanno concordato di “tenere aperte le linee di comunicazione”. Era dal marzo 2023 che il segretario alla Difesa Usa non parlava con il suo omologo di Mosca. All’epoca era Serghei Shoigu, di recente destituito dal presidente russo Vladimir Putin.

Nell’ultimo anno gli Usa hanno fornito a Kiev molte rampe di lancio che possono essere utilizzate anche per i missili Atacms, ordigni che possono colpire obiettivi anche a 300 chilometri di distanza. E proprio questi ultimi vettori, secondo Mosca, sono stati utilizzati domenica per un bombardamento sulla Crimea. Il portale ucraino “Kyiv Post”, che cita fonti militari, non dubita che i comandi di Kiev abbiano ordinato di sparare diversi Atacms per colpire rampe missilistiche russe e altre basi sulla costa meridionale della Crimea. In particolare, sarebbero state colpite basi e postazioni radar nel villaggio di Vitino. Lì sorgeva una centrale di monitoraggio costruita dall’Urss nel 1958 per intercettare i satelliti e i missili balistici.

A fine maggio il presidente statunitense Joe Biden aveva autorizzato Kiev a usare i missili americani solo per colpire le rampe dei vettori russi a pochi chilometri dal confine nella zona di Kharkiv. Poi il Pentagono avrebbe acceso il semaforo verde per tutti i siti russi che sparano sull’Ucraina entro cento chilometri dalla linea di demarcazione fra i due Paesi, escludendo però gli Atacms. Ma la Crimea invasa dai russi e poi annessa nel 2014 per Washington è ancora un territorio ucraino e quindi può essere colpita con gli Atacms.

I caccia F-16 sono arrivati in Ucraina. Belgio, Danimarca, Paesi Bassi e Norvegia si sono impegnati a fornire all’Ucraina circa ottanta F-16. I primi jet sono in dirittura d’arrivo da Copenaghen (le consegne saranno scaglionate per ragioni operative nell’arco di anni). Kiev ha comunicato di aver abbattuto il caccia russo dalla tecnologia più avanzata, il Sukhoi Su-57, arma potente e fondamentale nell’offensiva di Mosca in Ucraina. E’ la prima volta dall’inizio della guerra. Un episodio che sembra confermare l’andamento delle operazioni militari ucraine con attacchi che vanno sempre più in profondità in Russia dopo lo sciame di droni che nei giorni scorsi Kiev è riuscita a spingere fino in Ossezia del Nord. Secondo gli Stati Uniti, l’offensiva militare russa intorno a Kharkiv “è in fase di stallo”, risultato questo stando alla Casa Bianca del via libera dato da Washington agli ucraini per colpire sul territorio russo utilizzando armi fornite dagli Usa. L’abbattimento del caccia russo è stato annunciato dall’intelligence militare ucraina, il Gru: “L’8 giugno, un caccia multiruolo Su-57 dello Stato aggressore è stato colpito sul territorio dell’aeroporto di Akhtubinsk, nella regione di Astrakhan, nella Federazione Russa, situato a 589 chilometri dalla linea di combattimento”, si legge in un comunicato. 

Secondo fonti russe le forze di Kiev avrebbero effettuato il primo attacco contro la Federazione con missili americani dopo l’autorizzazione concessa ufficialmente da Washington. L’obiettivo era un sistema di difesa antiaerea nella regione frontaliera di Belgorod. La notizia arriva nel giorno nel quale Mosca ha ammonito gli Stati Uniti a non commettere errori “fatali” in Ucraina. Secondo il canale Telegram russo di esperti militari Dva Majora, che conta oltre 700.000 iscritti, missili Himars americani si sono abbattuti su una postazione che dispiegava razzi S-300 e S-400. La stessa fonte ha aggiunto che non si registrano vittime tra i soldati di Mosca. Il canale ha postato anche alcune fotografie nelle quali si vedono mezzi militari in fiamme e una colonna di fumo alzarsi nel cielo. “Astra“, un altro canale russo, ha scritto che l’attacco ha danneggiato una base per le truppe e un’area di stoccaggio di armi pesanti nel distretto di Korochanskiy, sempre nella regione di Belgorod. Notizie non confermate dalle autorità di Mosca, né da quelle di Kiev. In precedenza  Vyacheslav Gladkov, il governatore di Belgorod, aveva detto che ieri una persona era morta e altre tre erano rimaste ferite nell’esplosione di un deposito di munizioni proprio nel distretto di Korochansky, ma non aveva precisato le cause.

Analisti del settore hanno sottolineato che uno dei radar presi di mira, nella regione di Orenburg, si trova molto lontano dall’Ucraina, ai confini sud-orientali del territorio russo europeo, e serve tra l’altro a prevenire possibili minacce dalla Cina. Il responsabile della Farnesina Antonio Tajani nei giorni scorsi ha aperto alla possibilità di mandare un secondo sistema Samp-T in difesa del Paese aggredito.
E’ arrivata subito la risposta russa alle autorizzazioni della Germania e Stati Uniti a colpire il territorio della Federazione russa con le armi occidentali. Il coordinatore  militare russo Sergei Lebedev ha sostenuto che sarebbe stato danneggiato  l’aeroporto militare di Stry, nella regione occidentale di Leopoli, destinato ad accogliere i caccia F-16 della Nato. Varsavia ha fatto decollare i jet militari suoi e dell’Alleanza Atlantica. E’ stato l’ultimo di una serie ormai lunga di episodi simili. Dal 24 febbraio 2022, il giorno dell’invasione russa dell’Ucraina, la Polonia ha rafforzato la difesa della sua frontiera orientale con l’Ucraina, dalla quale hanno sconfinato più volte i missili  russi. Secondo l’aeronautica ucraina, nella notte sono stati abbattuti 35 missili da crociera e 46 droni kamikaze russi. Per il ministero dell’Energia sono stati bombardati impianti energetici nelle regioni di Zaporizhzhia, Dnipropetrovsk, Donetsk, Kirovohrad e Ivano-Frankivsk.

 

Kiev sta impiegando armi di lungo raggio di produzione nazionale o acquistate all’estero. Il 24 maggio un nugolo di droni ha crivellato l’enorme antenna radar di Armavir nella regione di Krasnodar, uno dei caposaldi della rete di allarme che avvisa i russi dell’arrivo di missili a Mosca. E’ un impianto avanzatissimo che tiene d’occhio le traiettorie dal Medio Oriente e dal Mediterraneo orientale.  Oleksandr Syrsky, il ministro responsabile delle forze armate di Kiev, su Telegram ha annunciato che i primi istruttori militari francesi arriveranno “presto” in Ucraina. “Il Ministero della Difesa, – ha precisato poi su “X” – insieme allo Stato Maggiore Generale, ha avviato il lavoro interno sui documenti rilevanti su questo tema al fine di non perdere tempo nel coordinare le questioni burocratiche quando verrà presa la decisione appropriata”.

Tre persone sono morte e sei sono state ferite nella provincia di Mykolaiv che confina con quella di Odessa. Secondo il Servizio statale per le emergenze missili russi hanno colpito una zona di 300 metri quadrati nella quale c’erano un bar, un’officina e un impianto per il lavaggio di auto. A nord, riferisce la “Ukrainska Pravda”, continua l’offensiva nella provincia di Kharkiv. Sono stati attaccati i distretti di Kholodnohirskyi e Shevchenkivskyi. Hanno subito danni due aziende che producevano dolciumi e macchine agricole.

Su Kholodnohirskyi sono state lanciate le cosiddette bombe plananti, in sigla “UMPB D- 30”, ordigni che possono essere sganciati dai jet di Mosca senza uscire dallo spazio aereo della Federazione russa. Una donna di 46 anni ha perso la vita.Il 28 maggio i caccia F – 16 saranno al centro dell’incontro fra il primo ministro belga Alexander De Croo e il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj. Discuteranno, tra l’altro, del sostegno militare all’Ucraina e firmeranno anche un accordo bilaterale sulla sicurezza. “Tradotto in modo approssimativo: quali garanzie di sicurezza offre il nostro Paese all’Ucraina?”, ha detto De Croo il 27 maggio nel corso del programma televisivo “De Verkiezingstafel” su Play4.

Prima una tipografia di Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina, sette morti il 23 maggio. Poi un affollato supermercato edilizio, l’Epicentr, colpito con due bombe plananti che hanno provocato un grande incendio il 25 maggio, 16 vittime, fra le quali una ragazzina di 12 anni e la madre. Infine un terzo raid nel centro della città, 25 feriti. Fra questi secondo la Procura regionale c’è un ragazzo di 14 anni. Nelle prime ore del 10 maggio, la Russia aveva dato il via a una nuova offensiva nella provincia di Kharkiv,   lanciando all ‘attacco trentamila soldati. Secondo Zelenskyj, le forze di Mosca erano riuscite ad avanzare nella regione fino a dieci chilometri, ma erano state fermate dalla prima linea di difesa. Le autorità locali ucraine hanno anche segnalato casi di esecuzione di civili perpetrate dai soldati russi.

Oleksandr Lytvynenko, il capo del Consiglio di Sicurezza ucraino, ha rivelato in un’intervista all’agenzia di stampa “Afp” che trentamila soldati russi hanno varcato il confine settentrionale.  Il ministero della Difesa di Mosca afferma che le truppe russe continuano a rafforzare le posizioni lungo tutto il fronte, e a distruggere armamenti forniti dai Paesi occidentali all’Ucraina. Tra questi, per la prima volta, ha citato un pezzo d’artiglieria italiano, un Oto Melara M56 da 105 millimetri.

La resistenza ucraina è in affanno di fronte alla nuova offensiva russa nel nord della regione di Kharkiv. Lo confermano le stesse forze di Kiev: “La situazione si è sostanzialmente aggravata”, ha ammesso il comandante delle forze armate Alexander Syrsky, “ma la difesa sta mantenendo le posizioni”. Di tutt’altro parere è il ministero della Difesa russo che rivendica la conquista di altri quattro villaggi ucraini – Gatische, Krasnoye, Morokhovets e Oleinkovo – dopo quelli dei giorni scorsi. Le forze ucraine hanno reagito colpendo senza sosta la regione russa di Belgorod, nella quale secondo le autorità di Mosca frammenti di un missile ucraino “fornito dalla Nato” si sono abbattuti su un palazzo di 10 piani nell’omonimo capoluogo provocandone il crollo. Nove persone sono morte. I feriti sono 20. Due sono bambini. 

Artem Lysogor, capo dell’Amministrazione militare del Lugansk, ha annunciato che da lunedì 6 maggio le madri che partoriscono negli ospedali della regione dovranno dimostrare la cittadinanza russa di almeno uno dei genitori del neonato affinché quest’ultimo possa essere dimesso dall’ospedale. La disposizione viola l’Articolo 2 della Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio.

Kiev avrebbe già cominciato a usare i missili balistici statunitensi Atacams. Il ministero della difesa della Federazione russa sul suo canale Telegram ha pubblicato la notizia che quattro Atacams sono stati abbattuti in Crimea. Grant Shapps, il ministro della difesa del Regno Unito, ha rivelato che il suo Paese, la Francia e l’Italia hanno fornito agli ucraini anche i missili Storm Shadow che sono in grado di colpire un obiettivo anche a 250 chilometri dal punto di lancio, ossia all’interno del territorio russo.

Diciassette morti a Chernihiv e sessanta feriti il 23 aprile. La città dell’Ucraina è stata colpita da tre missili Iskander russi. “Questa mattina in Ucraina – ha detto il presidente Volodymyr Zelenski partecipando in videoconferenza al vertice dell’Unione Europea – è cominciato un altro attacco terroristico russo. Hanno colpito la nostra città di Chernihiv. Missili da crociera contro edifici civili. Molte case e un ospedale sono stati danneggiati, un albergo è stato completamente distrutto. C’erano persone sotto le macerie. In totale, più di 60 sono rimaste ferite, compresi i bambini. Purtroppo, 17 sono state uccise.

 Gli aerei di Mosca hanno cominciato a sganciare anche bombe Kab, più di mille nel solo mese di marzo, 3500 in tutto il 2024, 16 volte la quantità usata nel 2023. Le Kab sono munite di un paio di pinne che consentono loro di planare nell’aria per decine di chilometri senza perdere di vista il bersaglio finale e quindi possono essere lanciate anche all’esterno dello spazio aereo ucraino. Le loro testate da 250 o da 500 chili fanno crollare un palazzo intero. La città nell’occhio del ciclone ora è Kharkiv, ad appena trenta chilometri dal confine con la Russia. Ogni notte viene colpita con bombe Kab e con droni progettati in Iran. In cinque regioni dell’est l’elettricità è fornita solo per poche ore al giorno. Una donna è stata uccisa a Kupyansk, nella regione di Kharkiv, nella notte del 6 aprile da una Kab lanciata su un quartiere residenziale. Tre persone hanno perso la vita nella Prefettura di Zaporizhzhia.

Gli ucraini (nella foto due militari di Kiev in prima linea) hanno lanciato un drone contro un camion parcheggiato vicino alla mensa della gigantesca centrale nucleare di Zaporizhzhia. Rafael Grossi, il direttore dell’Agenzia internazionale dell’Onu per l’energia atomica, ha esortato “ad astenersi da azioni che contraddicono i 5 principi dell’Aiea e che mettono a repentaglio la sicurezza nucleare”. Decine di droni sono stati intercettati nelle regioni russe di confine. Vicino a Belgorod i frammenti di un velivolo abbattuto hanno ucciso una donna e ferito 4 persone, fra queste due bambini. Mosca dichiara di aver distrutto un magazzino di droni marini – vero e proprio incubo della Flotta russa – “forniti dalla Nato”. Washington ritiene che la Cina stia intensificando il suo sostegno alla Russia fornendo a Mosca immagini satellitari.

In questo cupo scenario Zelensky ha licenziato Serhii Shefir, il suo primo consigliere, nominato il 21 maggio del 2019, e due vice del suo capo di gabinetto Andriy Yermak. Appena pochi giorni fa era stato silurato uno degli uomini più potenti di Kiev, il capo del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale Oleksiy Danilov. Prima ancora, e con molto più rumore, aveva ricevuto il benservito di Zelensky il capo delle forze armate Valery Zaluzhny. Il generale, non più allineato con la narrativa presidenziale su una vittoria totale a portata di mano, aveva pagato il fallimento della controffensiva contro i russi lanciata nella primavera scorsa.

I soldati ucraini posizionati ad Avdiivka hanno dichiarato che prima della caduta della città la Russia aveva cambiato tattica. Invece di far avanzare colonne di veicoli armati, le forze di Mosca hanno iniziato a inviare ondate di piccoli gruppi di fanteria per impegnare le forze ucraine da vicino. Kiev ha dovuto aumentare di cinque volte le munizioni per rallentarne l’avanzata. I leader militari hanno ordinato alle unità di sparare solo contro obiettivi precisi. L’Ucraina perde combattenti perché non può fornire alla fanteria un fuoco di copertura.

Kiev ha colpito un’altra nave russa nel Mar Nero. Il bilancio dell’attacco al pattugliatore russo ‘Sergey Kotov’ è di almeno 7 morti e diversi feriti, ha annunciato il portavoce delle forze navali ucraine, Dmytro Pletenchuk. La maggior parte dell’equipaggio, circa 50 persone, è riuscita a mettersi in salvo. L’attacco è stato compiuto con droni marini Magura V5, “la nave ha subito danni ad entrambi i lati di poppa”. Quest’anno l’Ucraina produrrà due milioni di droni, ha annunciato la vice ministra per le Industrie strategiche, Hanna Gvozdyar.

“Dobbiamo essere sostituiti da qualcuno – ribadisce un ufficiale di Kiev – se qualcuno non le sostituisce, il morale della truppe scenderà ancora, si ammaleranno, verranno loro i geloni”. Fa riferimento al fatto che con le condizioni proibitive invernali, le unità di fanteria dovrebbero ruotare ogni tre giorni. Per la mancanza di personale i periodi al fronte si allungano, arrivano fino a 5, anche a 10 giorni, spiega Serhiy, un altro ufficiale superiore, e così cresce la stanchezza fisica e mentale dei militari creando di conseguenza  maggiori possibilità per la Russia di spezzare il fronte. Syrsky, già comandante dell’esercito, arriva al vertice delle forze armate in questo clima. Nella primavera del 2022 ha condotto in maniera brillante le operazioni per la liberazione di Kiev e di Karkhiv assediate dai russi. Il nuovo numero uno delle Forze Armate di Kiev è in piena sintonia con il presidente. I suoi sottoposti gli rimproverano di non curarsi delle perdite di uomini sul campo di battaglia. “Il 2024 – ha detto Zelensky – ci darà il successo solo se ci saranno cambiamenti incisivi”. Zaluzhny era convinto che fosse necessaria una riforma drastica delle Forze armate, che occorressero più tecnologia, una capacità industriale autonoma e un addestramento migliore. In altre parole, tempi lunghi. Per queste ragioni aveva chiesto una mobilitazione di mezzo milione di coscritti. Il punto di partenza per tutti è il fallimento sostanziale della controffensiva che avrebbe dovuto riconquistare Mariupol e spingersi fino alla Crimea e che invece si è di fatto arenata sui bastioni russi della “Linea Surovikin”.  Zelensky attribuisce ogni responsabilità a Zaluzhny. Nell’autunno del 2022 il numero uno delle Forze armate era contrario alla resistenza a ogni costo a Bakhmut e si scontrò proprio con Syrsky che nell’occasione fu spalleggiato da Zelensky. Un contrasto simile si è verificato sull’assedio russo a Avdiivka.

Quindici persone sono morte in una panetteria di Lisichansk nella regione di Lugansk occupata dai russi nell’Ucraina orientale fin dall’inizio dell’invasione. L’avrebbe colpita e distrutta un missile Himars fornito a Kiev dagli Stati Uniti. Il 3 febbraio a Mosca una ventina di giornalisti di testate russe e straniere è stata fermata e rilasciata dopo qualche ora. Gli uomini dei mass media avevano cercato di raccontare una piccola manifestazione di mogli di soldati mobilitati per il conflitto in Ucraina che chiedono il ritorno a casa dei mariti. Da settimane un gruppetto di mogli dei soldati si ritrova vicino al Cremlino e depone fiori sulla tomba del Milite Ignoto. In occasione del 500esimo giorno dalla mobilitazione militare parziale decretata dal presidente nel settembre del 2022, alcuni personaggi dell’opposizione, compresi membri dello staff di Aleksei Navalny, avevano fatto appello perché la popolazione sostenesse le iniziative delle mogli dei soldati. Secondo un giornalista della Afp che era tra i fermati, al raduno hanno partecipato una quarantina di donne. Ma gli agenti sono intervenuti soprattutto contro i reporter. Secondo Ovd-info, una Organizzazione non governativa che registra le attività dell’opposizione e fornisce assistenza legale, davanti alla tomba del Milite Ignoto sono state fermate in tutto 27 persone, fra le quali 20 giornalisti (rilasciati dopo alcune ore).

Un’orgia di fuoco russo si è abbattuta su Kharkiv la mattina del 23 gennaio uccidendo 15 persone nell’area del capoluogo, tre nella regione di Kherson e una in quella di Dnipro. A Kharkiv è morta una bimba di 9 anni che era in casa con la mamma. Il giorno dopo Mosca ha attribuito al fuoco ucraino l’abbattimento nella regione di Belgorod di un velivolo Ilyushin 76 a bordo del quale c’erano 65 prigionieri di guerra di Kiev che avrebbero dovuto essere scambiati con altrettanti militari russi catturati dagli ucraini. Con loro hanno perso la vita i 6 componenti dell’equipaggio e tre accompagnatori.

“La Federazione Russa ha colpito per la prima volta il territorio dell’Ucraina con missili ricevuti dalla Corea del Nord”, ha denunciato Mykhailo Podolyak. Il 30 dicembre 2023 sono atterrati in aree disabitate della Prefettura di Zaporizhzhia e il 2 gennaio in un raid notturno che è stato fatale a 5 civili. Secondo gli 007 della Corea del sud Kim Jong – un, il dittatore della Corea del nord, ha fornito più di un milione di testate esplosive alla Russia.

La Russia ha più che raddoppiato la produzione di missili balistici e da crociera, portandola a circa 100 al mese. E ha cominciato a produrre la propria versione di droni Shahed (martire ndr.) iraniani.  Gli ucraini sono tornati a prendere di mira la regione russa di Belgorod, costringendo le autorità a ordinare l’evacuazione della popolazione. “Tutti coloro che vogliono andare in zone sicure al riparo dagli attacchi verranno aiutati. Siamo pronti a trasportarvi a Stary Oskol e Gubkin (località più lontane dal confine), dove vi troverete in condizioni confortevoli, in stanze calde e sicure»”, ha annunciato il governatore Vyacheslav Gladkov, rivolgendosi gli oltre 300.000 abitanti della sua città.

Nella notte del 28 dicembre 2023 è scattato l’attacco russo più massiccio da quando è cominciata la guerra. Centocinquantotto missili e droni hanno colpito le città ucraine uccidendo 40 persone e ferendone 160. Nella sola capitale le vittime sono 16.  Mosca sostiene di aver colpito “obiettivi militari”. Le vittime sono state 9 a Zaporizhzhia, 6 a Dnipro, 5 a Odessa, 3 a Kharkiv e 1 a Leopoli. Circa 11 persone sono ancora in cura nelle strutture mediche di Odessa, tra le quali due bambini, uno di sei e uno di otto anni. Un missile ha attraversato per tre minuti lo spazio aereo della Polonia. Il presidente russo ha autorizzato l’uso di ordigni hi tech che valevano un miliardo di dollari. Fra questi i missili ipersonici e i “droni neri” in fibra di carbonio.

I militari ucraini hanno chiesto di mobilitare mezzo milione di uomini per rimpiazzare i caduti e per dare il cambio a chi sta combattendo dall’inizio dell’invasione russa . Il 26 dicembre il governo di Kiev ha presentato al Parlamento una proposta di legge che abbassa l’età della leva da 27 a 25 anni. La chiamata alle armi arriverà per email oppure attraverso il datore di lavoro. Non saranno esentati neppure i disabili. I lavoratori emigrati all’estero dovranno andare nei consolati e registrarsi per il servizio militare. A chi si sottrarrà all’obbligo verrà ritirato il passaporto. Il costo della guerra in vite umane perdute è alto. Il Pentagono stima che i caduti e i feriti siano almeno 120 mila, un decimo degli effettivi. I reclutatori hanno cominciato a rastrellare civili nelle strade. Anche chi aveva problemi medici non ha potuto opporsi. Si sono moltiplicati i casi di corruzione e Zelensky è stato costretto a rimuovere tutti i responsabili degli arruolamenti. In marzo incontrando il presidente cinese Xi Jinping Vladimir Putin ha detto che il Paese si prepara combattere per i prossimi cinque anni.