Il Monkey 47 è un gin fuori dagli schemi e per certi versi non è un distillato facile da bere, perché ha una quantità di aromi impressionante. Eppure è sulla cresta dell'onda da qualche tempo e molti scommettono che sarà il protagonista del 2018. Non che prima fosse sconosciuto, anzi, ma i prossimi dodici mesi potrebbero lanciarlo nell'olimpo dei più diffusi e apprezzati.
MONKEY 47, IL GIN ZEPPO DI BOTANICHE
In generale, e senza entrare troppo nei dettagli tecnici, perché un distillato possa essere definito gin occorre che la ricetta preveda le bacche di ginepro. Dopo di che ogni produttore aggiunge a piacere le cosiddette botaniche (se vuole, perché al gin può bastare solo il ginepro): scorze di agrumi, erbe, spezie, eccetera. Di solito il numero di botaniche è compreso fra quattro e dodici. La peculiarità del Monkey 47 è che sono appunto quarantasette: dal sambuco al mirtillo rosso, dalla salvia alla scorza d'arancia e poi chiodi di garofano, camomilla, mandorla e sei tipi diversi di pepe. Il rischio che venisse fuori un pastrocchio era altissimo, invece è delizioso. Ma ha, appunto, quel gusto complesso che può mettere in difficoltà i neofiti, pur trattandosi di uno dei più apprezzati gin al mondo.
IL GIN TEDESCO CHE PIACE
Il Monkey 47 viene prodotto dalla Black Forest Distillery, struttura che sorge all'interno di un ex mulino nel cuore della Foresta Nera, circondato da orti in cui crescono alcune delle botaniche utilizzate e nei quali capita di incontrare dei lama: sono lì perché piacciono al distillatore Christoph Keller, uno dei nomi più autorevoli al mondo nel suo campo. È lui a curare maniacalmente la qualità delle botaniche e il loro utilizzo in vista del prodotto finale. La distillazione avviene con alambicco discontinuo, che garantisce la massima conservazione degli aromi, e poi il gin riposa per tre mesi in contenitori di terracotta prima di essere diluito con l'acqua della Foresta Nera, in modo da raggiungere i 47 gradi. A questo punto è pronto per essere messo in bottiglia: esistono ovviamente edizioni speciali e riserve, ma la versione base del Monkey 47 si trova attorno ai 40 euro, che è un ottimo prezzo.
COSA C'ENTRA LA SCIMMIA? Se il 47 presente nel nome rimanda al numero di botaniche utilizzate e alla gradazione alcolica, la scimmia (monkey) ha una storia che non è legata alla distillazione. Tutto comincia con Montgomery Collins, ufficiale inglese che subito dopo la Seconda Guerra Mondiale viene assegnato alla gestione del settore britannico della Berlino divisa dal muro: colpito dall'estensione della distruzione portata dalla guerra, si impegna personalmente nella ricostruzione, in particolare dello zoo cittadino. Qui si affeziona a una scimmia di nome Max. Alcuni anni più tardi, congedatosi e trasferitosi nella zona settentrionale della Foresta Nera, Collins inizia a distillare gin e lo chiama Max the Monkey. Trascorrono un altro po' di tempo, entrano in scena gli attuali distillatori e proprietari della Black Forest Distillery ed ecco che il Monkey 47 si impone come uno dei prodotti più interessanti del momento: un po' imprevedibile, come le scimmie, e realizzato in modo meticoloso, in pieno spirito tedesco.
Leggi anche:
- Monkey Shoulder, il whisky scozzese più trendy
- Irish Whiskey, si prevede un'ascesa nel 2018
- La prima birra dell'Angola celebra le donne
Sabato 23 Novembre 2024
ArchivioMonkey 47, il gin tedesco che piace a tutti