Domenica 22 Dicembre 2024

Cos'è Linie, l'acquavite di Norvegia

Nata per sbaglio due secoli fa, ancora oggi invecchia navigando via mare: perché così viene più buona

Foto: linie.com

Ci sono scoperte che avvengono per caso, anche nel mondo dei distillati: la storia di Linie, acquavite norvegese, ne è un esempio eclatante. Tutto comincia nel 1805, quando la famiglia Lysholm decide di espandere le proprie attività mercantili e spedisce nelle Indie Orientali un'imbarcazione carica di botti di acquavite di patate. Il viaggio è lungo e costoso, ma la prospettiva di guadagno giustifica lo sforzo. Peccato che dall'altra parte del mondo nessuno voglia comprarla e così il carico torna in patria. Dietro il fallimento si cela però il seme del successo: assaggiata l'acquavite, si scopre che il periodo trascorso in mare ne ha modificato il sapore in meglio. Da allora, Linie viene prodotta nel medesimo modo: facendole attraversare per due volte l'equatore via mare. LINIE, L'ACQUAVITE NORVEGESE La ricetta del 1805 non è nota, ma la Linie prodotta ancora oggi si basa su quella del 1821 e dunque ha lo stesso poco meno di due secoli. Si parte con la fermentazione delle patate e poi con un processo di distillazione nel quale vengono aggiunte alcune erbe, in primis cumino e anice stellato. L'acquavite così ottenuta riposa in botti di quercia: per un anno nelle cantine dell'azienda e successivamente per quattro mesi a bordo di una nave che la porta a sud e indietro verso nord, appunto attraversando due volte l'equatore. Il tempo trascorso in mare è minore, rispetto a quello originale (dal 1805 al 1807, compresa la sosta nei porti delle Indie Orientali), ma l'influenza dell'aria salmastra è comunque rilevante. VARIAZIONI SUL TEMA La Linie così ottenuta è la versione base dell'acquavite di Lysholm, che negli anni ha allargato la propria offerta lavorando sulle botti dell'affinamento. Nascono in questo modo tre ulteriori linee di acquavite: quella invecchiata in botti nelle quali in precedenza c'è stato dello sherry, quella realizzata utilizzando botti di Porto e infine quella con botti di Madeira. A seconda della bottiglia che si sceglie, il costo varia tra 20 e 30 euro, una cifra molto invitante. Leggi anche: - Yamazaki 50, il whisky giapponese che costa come una casa - Il ritorno di un gin storico - The Dead Rabbit, l'irish whiskey alla conquista del mondo