Lunedì 25 Novembre 2024

Crema solare, pelle protetta: ecco gli errori da evitare

Una ricerca inglese mostra che la scelta della giusta protezione, e il modo in cui la applichiamo, influiscono sull'integrità della superficie cutanea Previsioni meteo, 10 giorni di caldo e afa: fino a 40°. "Poi il crollo dell'anticiclone"

Meglio usare creme solari ad alta protezione - foto bymuratdeniz istock

Meglio usare creme solari ad alta protezione - foto bymuratdeniz istock

Usi la crema solare per proteggerti dal sole? Dovresti fare attenzione a come spalmi il prodotto sulla superficie cutanea, perché il fattore di protezione può ridursi della metà di quello che potrebbe essere. È quanto emerge da uno studio condotto al King's College di Londra e appena pubblicato sulla rivista Acta Dermato-Venereology.  

LO STUDIO In genere si pensa che le creme solari proteggano meno di quello che promettono perché le applichiamo senza seguire le raccomandazioni dei produttori. Gli studiosi inglesi hanno cercato per la prima volta di capire scientificamente come funziona davvero questa dinamica. Hanno invitato volontari dalla pelle chiara a spalmarsi una crema ad alta protezione in dosi diverse, da 0,75 mg fino a 2 mg per centimetro quadrato, che è la quantità raccomandata dai produttori per ottenere il punteggio SPF (ovvero il fattore protettivo indicato sui tubetti delle creme). Quindi i volontari sono stati sottoposti a due tipi di esposizione solare: una singola seduta e una serie di sessioni continuative per cinque giorni, per simulare la tipica vacanza in luoghi assolati come Tenerife, Florida e Brasile. In seguito, nei laboratori sono state condotte biopsie per misurare il conseguente danno alla pelle tramite analisi del DNA.

USIAMO POCA CREMA SOLARE I risultati hanno mostrato che quanto applichiamo creme con SPF elevato come quello di 50, otteniamo una protezione che al massimo arriva al 40% di quella prevista. Il motivo è che probabilmente crediamo di usare una dose sufficiente di crema, mentre in realtà ne applichiamo poca. Le biopsie lo confermano, rivelando che la pelle delle persone esposte ai raggi UV a lungo riporta notevoli danni al DNA nelle aree che non hanno ricevuto protezione solare, mentre i valori migliorano progressivamente quando la crema solare è stata applicata con più attenzione, fino al riferimento di 2 milligrammi per centimetro quadrato. E chi ha applicato correttamente i prodotti non ha avuto problemi nemmeno con le esposizioni prolungate: i risultarti evidenziano che le persone esposte per breve tempo ai raggi UV senza protezione hanno avuto danni maggiori rispetto a chi è stato cinque giorni sotto il sole, ma si è protetto con la crema a 2 milligrammi per centimetro quadrato.

PROTEZIONE MIGLIORE L'autore della ricerca, il professore Antony Young, spiega: "Non c'è dubbio che la protezione solare fornisce una prevenzione importante contro il cancro alla pelle. Ma questa ricerca mostra che il modo in cui vengono applicate la creme gioca un importante ruolo nel determinare quanto sia efficace". La conclusione è che, se le indicazioni delle aziende produttrici sono corrette, siamo noi che tendiamo a spalmare poca crema sulla pelle. Per i ricercatori dunque, al di là di spalmarsi più crema, è sempre meglio utilizzare creme dal fattore protettivo ben più alto rispetto a quello che si ritiene necessario.