Nella vita di tutti i giorni siamo circondati da un pulviscolo, quello che ogni tanto riusciamo anche a intravedere quando le condizioni di luce lo permettono. Ma sappiamo pochissimo di queste sostanze chimiche e dei microorganismi che ci circondano. Ora una ricerca di Stanford illumina un po' di più questo mondo misterioso che ci avvolge.
LO STUDIO SULLO SCIAMELe nuvole trasparenti che popolano l'aria sono chiamate esposoma e da poco la scienza sta arrivando a capire cosa contengono dal punto di vista chimico. Ma la ricerca dell'ateneo americano porta all'attenzione elementi nuovi. Il team di scienziati ha progettato un piccolo dispositivo per il monitoraggio dell'aria grande come un mazzo di carte. Per due anni, 15 volontari hanno indossato questi oggetti legati al braccio, che aspiravano piccoli sbuffi d'aria prelevati dall'orbita personale e dall'ambiente circostante, nell'area di San Francisco.Batteri, virus, sostanze chimiche, funghi e vari tipi di particolato raccolti dai device sono stati poi analizzati. I composti organici sono stati sottoposti a sequenziamento del DNA e dell'RNA, degli altri elementi è stato definito il profilo chimico, in modo da catalogare tutto in un database.
COSA C' È NELLA NOSTRA NUVOLA DI FANTOZZI?Nei 24 mesi sono stati raccolti circa 70 miliardi di dati sull'esposoma. La lettura dei profili chimici mostra come anche a breve distanza, ogni persona è avvolta da sostanze molto diverse. Come se avessimo la nostra nuvoletta personale di fantozziana memoria. "Tutti noi abbiamo la nostra nuvola di microbiomi", spiega il leader della ricerca Michael Snyder. Il filone di ricerca, come dicevamo, è solo agli inizi, ma dallo studio pubblicato sulla rivista Cell scopriamo che la folla di esseri che circonda ogni persona è variabile. E include vari soggetti, dalla nube di microbi che ci portiamo dietro abitualmente a funghi e particelle che arrivano dall'ambiente circostante come animali domestici, sostanze chimiche, piante. L'IMPORTANZA DELLA RICERCAAl di là della definizione delle sostanze che compongono il nostro sciame personale, la ricerca di Stanford è utile per arrivare a mettere a punto nuovi strumenti di salute e diagnostica.Per questo lo studio prosegue allo scopo di misurare più persone in ambienti più diversi. E a Stanford stanno sviluppando un sistema che permetta a tutti di misurare le proprie esposizioni personali in modo facile. Un dispositivo simile a uno smartwatch che rilevi l'esposoma.