Venerdì 22 Novembre 2024

I ragni mangiano più carne dell'uomo

Uno studio certifica che i ragni mangiano tanti, tantissimi insetti, ma svolgono un ruolo chiave all'interno della catena alimentare

Un ragno mentre cattura la sua preda (Foto: Taylor Kennedy/Alamy)

Un ragno mentre cattura la sua preda (Foto: Taylor Kennedy/Alamy)

Un articolo pubblicato sulla rivista The Science of Nature ci informa di un fatto che forse non farà piacere a chi soffre di aracnofobia: i ragni presenti sul nostro pianeta consumano in totale fino a 800 milioni di tonnellate di prede ogni anno. In termini di peso, circa il doppio degli animali che vengono mangiati annualmente dagli esseri umani. RAGNI A VOLONTÀ Partendo dallo studio di varie porzioni di biosfera (i cosiddetti biomi), i ricercatori hanno innanzitutto stimato la quantità complessiva di biomassa zampettante. Spoiler alert per i più impressionabili: si tratta di una cifra di un certo rilievo. Per l'esattezza, ci sono 25 milioni di tonnellate di ragni distribuiti sulla Terra. In alcuni casi, nascosti anche tra le mura domestiche. BUON APPETITO Sulla base di questo dato, i biologi Klaus Birkhofer e Martin Nyffeler, rispettivamente dell'Università di Lund (Svezia) e dell'Università di Basilea (Svizzera), hanno calcolato che tutti i ragni messi insieme ingurgitano tra i 400 e gli 800 milioni di tonnellate di cibo all'anno. Per avere un metro di paragone, l'uomo consuma circa 400 milioni tonnellate di carne e pesce, mentre "il bottino" delle balene si ferma a un massimo di 500 milioni di tonnellate. UN LAVORO DI IMPORTANZA FONDAMENTALE I numeri possono sembrare un po' inquietanti, ma raccontano qualcosa di buono. La dieta dei ragni è costituita per il 90% da insetti e collemboli, degli artropodi a sei zampe un tempo classificati tra gli insetti, ma che ora costituiscono un ordine a sé stante. "I nostri calcoli ci permettono di certificare per la prima volta su scala globale che i ragni sono i principali nemici naturali degli insetti", ha sottolineato il biologo Martin Nyffeler. In altre parole, "il loro ruolo è essenziale per mantenere sotto controllo gli equilibri dei vari ecosistemi".