Il numero di api nel mondo sta complessivamente riducendosi in modo preoccupante, ma forse una soluzione al problema è legata ai funghi, che sembrano fornire agli insetti un efficace antivirale. L'idea è nata in modo bizzarro e grazie a un negoziante, la cui intuizione è poi stata fatta propria dalla Washington State University.
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SALVARE LE API CON I FUNGHI
Come talvolta accade, nel mondo della scienza, tutto è cominciato per caso e in particolare quando il signor Paul Stamets ha sorpreso un bel po' di api mentre si affannavano per mangiare i funghi del proprio negozio, ingaggiando una vera e propria lotta e anche spostando trucioli di legno per meglio avvicinarsi al micelio, cioè all'apparato vegetativo dei miceti che è formato da un intreccio di filamenti.
Inizialmente ritenne che fossero alla ricerca di zuccheri, poi gli venne il dubbio che in realtà si stessero procurando un diverso tipo di nutrimento e in particolare un qualche tipo di medicamento. La sua ipotesi è stata presa seriamente in considerazione da Steve Sheppard, professore di entomologia presso la Washington State University.
IL SEGRETO DEI FUNGHI
Dopo aver condotto un esperimento con due diversi gruppi di api, Sheppard e colleghi hanno scoperto che quelle nutrite con un composto di zucchero e micelio risultavano nettamente più sane e denotavano la quasi assenza di alcuni ceppi virali. In particolare di quelli trasportati dagli acari e che sono considerati fra le cause principali della morte di intere colonie di insetti.
DAGLI ESPERIMENTI ALL'APPLICAZIONE PRATICA
Steve Sheppard ha deciso di passare alla fase successiva dell'operazione, realizzando speciali distributori di estratto di micelio, appositamente pensati per essere utilizzati dalle api e per essere posizionati in alcuni luoghi strategici. Se tutto va come previsto, i primi esperimenti in natura dovrebbero avvenire nel corso del 2019.
UN EFFETTO COLLATERALE POSITIVO
Siccome le malattie trasmesse dagli acari sono dannose anche per le farfalle, la speranza è che l'estratto di micelio possa rivelarsi positivo anche per i lepidotteri. Saranno però necessarie ulteriori indagini per verificare l'esattezza di questa ipotesi e la sua eventuale applicazione pratica.
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Giovedì 31 Ottobre 2024
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