Giovedì 21 Novembre 2024

Roma, è strage di alberi: "Raggi viola la direttiva europea sugli uccelli"

Abbattuti circa 20 pini secolari a San Giovanni, 48 robinie a San Paolo e 60 acacie nel Villaggio Breda. La Capitale ha perso in totale 450 alberi. Lo denuncia Rinaldo Sidoli di Le.I.D.A.A.

Alberi abbattuti a San Giovanni

Alberi abbattuti a San Giovanni

Roma, 5 aprile 2018 - “Flora e fauna non vengono tutelate a Roma. La giunta Raggi ha fatto abbattere circa 20 pini secolari a San Giovanni, 48 robinie a San Paolo e 60 acacie nel Villaggio Breda. La Capitale ha perso in totale 450 alberi”. Lo denuncia Rinaldo Sidoli, responsabile nazionale iniziative speciali di Le.I.D.A.A. (Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente). “La direttiva europea n. 2009/147/CE - prosegue - vieta assolutamente i tagli di rami e alberi nel periodo di nidificazione degli uccelli e la legge 157/1992 sulla protezione della fauna selvatica omeoterma, all’art. 21 lettera O e all’art. 31, prevede pesanti sanzioni per la distruzione di uova e nidi. Il periodo di nidificazione - precisa - inizia dalla metà di marzo e prosegue fino ad agosto. Siamo già nel secondo periodo di riproduzione per diversi volatili. Chiediamo la sospensione della potatura del verde in tutta l’Urbe, come previsto dal regolamento del Comune di Roma sulla tutela degli animali in vigore dal 9 novembre 2005 che all'art. 49 precisa che è vietato 'effettuare potature di siepi ed alberi impiantati su suolo pubblico che danneggino o rimuovano nidi o ricoveri utilizzati da uccelli o altri animali nel periodo riproduttivo’. Il taglio di rami e alberi rappresenta una condanna per le uova e i piccoli accuditi dai genitori nei nidi".

L'amministrazione si deve impegnare nella tutela di un bene comune di particolare pregio e biodiversità, anche nell'interesse delle future generazioni. Il rispetto dell’ambiente non è solo una questione estetica: gli alberi puliscono l’aria. Un ettaro di bosco elimina 15 tonnellate di particolato l’anno. Roma ha un territorio di 130mila ettari di verde, curati solo da 150 giardinieri, mentre fino a 10 anni fa il dipartimento del verde aveva oltre 1.100 giardinieri esperti. La soluzione - conclude Sidoli - non è distruggere il polmone della città, ma provvedere all’assunzione di un personale qualificato anche a tutela dell’incolumità dei cittadini”. Così conclude la nota dell'associazione. [email protected]