Mercoledì 2 Ottobre 2024
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Wenders "racconta" Salgado ne "Il sale della terra"

Distribuzione limitata alle città capozona e con un ristretto numero di copie per il ritorno del grande regista

Wim Wenders (Ansa)

Wim Wenders (Ansa)

Firenze, 2 novemvre 2014 - Con una distribuzione limitata alle città capozona e con un ristretto numero di copie, Wim Wenders torna sugli schermi italiani grazie allo splendido documentario dedicato all’arte fotografica di Sebastiao Salgado, il reporter brasiliano considerato dalla critica il più grande fotografo vivente. “Il sale della terra”, questo il titolo, racconta una lunga carriera che dura da quarant’anni, un affascinante percorso che ha portato l’artista a ritrarre il mondo nei suoi angoli più segreti. In programmazione a Firenze al cinema Portico di via Capo di Mondo, il docu-film diretto dal regista tedesco in coppia con il figlio del grande fotografo, Juliano Riberio Salgado, è uno splendido mosaico costellato di immagini mozzafiato.

Migliaia di foto che mettono in luce la bellezza e il fascino di popoli nascosti, migliaia di “scatti” tra i paesaggi dimenticati e selvaggi, tutti rigorosamente in bianco e nero. Salgado infatti non ha mai ceduto alle lusinghe delle foto a colori, confermando quello che buona parte del mondo della fotografia sostiene da tempo. La vera fotografia è in bianco e nero (tant’ è che il fascino del bianco e nero è rimasto intatto negli anni) E nessun “colore” ha mai potuto mettere in ombra. Wim Wenders si mette dunque al servizio dell’arte di Salgado, ritraendolo nei suoi lunghi viaggi che spiegano nel dettaglio, le mille difficoltà da superare e le casualità di un semplice “clic”. Ma la telecamera di Wenders decide fin dalle prime sequenze di raccontare anche l’uomo, non solo l’artista. Salgado si mette a nudo attraverso una lunga confessione intima e personale svelando tutto di se, della sua famiglia ed anche della sua professione.

Dai primi reportage realizzati a partire dal 1973 (nel Sahel oppure sulle condizioni di vita dei lavoratori in Europa) alle splendide ultime mostre arrivate anche in Italia, una per tutte quella allestita all’Ara Pacis a Roma lo scorso anno dal titolo “Genesi”. Ma in qualunque posto del mondo Salgado ha scelto di mettere sempre l’uomo al centro della sua arte. I suoi celebri ritratti scavano da sempre nell’anima di chi è davanti al suo obiettivo. E il film di Wenders scava nell’anima del grande reporter. Dopo il passaggio all’ultimo festival di Cannes, e all’ultimo festival di Roma, “Il sale della terra” arriva finalmente in Italia, finalmente a Firenze. Un grande docu-film da non perdere.

Federico Berti