Molti di noi vorrebbero un lavoro più gratificante, magari meglio remunerato, o una relazione amorosa appagante: tutte cose sulle quali abbiamo un controllo solo parziale, perché dipendono anche da fattori esterni. Se però pensiamo alla felicità o all'infelicità, c'è un ambito nel quale la palla è completamente nelle nostre mani: l'utilizzo del tempo libero, che sarà pure ridotto, di questi tempi, ma resta uno spazio gestibile in autonomia. In base a una recente indagine condotta negli Stati Uniti, faremmo meglio a stare lontani dallo schermo del computer e da quello dello smartphone.
FELICITÀ È STARE LONTANO DA PC E SMARTPHONE
Sul numero di febbraio della rivista dell'American Psychological Association, un gruppo di ricercatori ha presentato i risultati di una ricerca condotta su 1 milione di adolescenti statunitensi e basata sui dati dell'indagine 'Monitoring the Future', che a partire dal 1991 analizza il grado di felicità della gioventù statunitense. È emerso che sono più felici della media coloro che trascorrono il tempo libero vedendosi con gli amici, facendo sport, leggendo, frequentando un centro religioso, persino facendo i compiti a casa. Per contro, sono infelici i ragazzi e le ragazze che giocano al computer, partecipano a chat o mandano messaggi via smartphone, aggiornano i propri social media e guardano la televisione. In più, è emerso che gli adolescenti che passano più di cinque ore al giorno connessi online hanno il doppio delle probabilità di essere infelici rispetto a quelli che invece sono online per meno di un'ora.
LE COSE SI COMPLICANO
A fronte di questi dati, i ricercatori si sono chiesti se fosse la sensazione di infelicità a spingere le persone online, magari in cerca di una soluzione. Incrociando altri dati, e prendendo in considerazione studi condotti da colleghi, hanno però dedotto che è l'uso di pc e smartphone a portare infelicità, non viceversa. La ragione resta da approfondire, ma sembrano evidenti due elementi: l'interazione con persone in carne e ossa è un prezioso fattore di felicità, mentre online si fanno generalmente le cose sbagliate, in vista del proprio benessere psicologico. Non si tratta cioè di demonizzare il Web nella sua interezza, perché sa offrire cose notevoli, ma di sottolineare che in linea di massima non viene utilizzato nel modo migliore possibile.
UN GRIDO D'ALLARME
Negli Stati Uniti, ma la tendenza è valida per gran parte del mondo, si registra un incremento del tempo trascorso online dagli adolescenti: negli USA è raddoppiato fra il 2006 e il 2016 e l'interazione con i social network è ormai giornaliera per la stragrande maggioranza dei giovani. Proprio per questo è rilevante quanto pubblicato sulla rivista dell'American Psychological Association: sottolinea che è sempre più importante che l'uso di pc e smartphone sia consapevole.
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Lunedì 23 Dicembre 2024
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