Dimmi che vino bevi, e ti dirò chi sei. Un sondaggio condotto per conto di Coravin (un sistema di mescita che permette di versare dalla bottiglia senza stapparla) ha indagato i tratti di carattere e personalità di chi preferisce il vino rosso e di chi invece preferisce il vino bianco. Le interviste hanno coinvolto duemila americani con un consumo medio di quattro bicchieri a settimana: sono emerse curiose differenze tra le due scuole di pensiero - che chiameremo per comodità rossisti e bianchisti - nelle quali potrebbe riconoscersi anche l'appassionato italiano.
I primi hanno più facilmente una personalità introversa, sono mattinieri e si definiscono "avventurosi, umili e organizzati". I secondi invece sono perlopiù tipi estroversi e nottambuli e si riconoscono nella descrizione "curiosi, sarcastici e perfezionisti". I rossisti amano il jazz, preferiscono i cani ai gatti e sono spesso fan di 'Game of Thrones', mentre i bianchisti propendono per il punk e i felini e sono meno fissati con la serie tv più famosa del mondo. Tornando invece all'argomento vino, il 45% dei rossisti si considerano autentici appassionati, contro il 31% dei bianchisti che hanno un approccio più leggero e casuale. Il dato si riflette anche nella disponibilità alla spesa: gli uni sborsano in media 40 dollari per una bottiglia, gli altri 37. Leggi anche: - Come diventare wine influencer e vincere 10mila dollari- Possiamo fidarci dei giudizi dei sommelier sul vino?- Vino dall'Himalaya: piantati i primi vigneti del Bhutan