Roma, 2 settembre 2022 - Il tetto al prezzo del gas continua ad animare i dibattiti internazionali, in questo periodo di rincari e preoccupazione in tutta Europa. Oggi la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen - in uno statement a margine della giornata di clausura dell'Unione in Baviera - ha affermato: "Sono della ferma convinzione che è tempo di un tetto al prezzo del gas dai gasdotti russi in Europa".
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Dichiarazione a cui è arrivata pronta risposta dal Cremlino, sotto forma di una minaccia: "Se i Paesi ostili metteranno un tetto ai prezzi sulle risorse energetiche russe, Mosca fornirà petrolio solo ai Paesi che si adeguano alle condizioni del mercato" e tali "direzioni sono attualmente più di quante erano in passato". Parole del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass. "Alexander Novak, il vice primo ministro incaricato per le risorse energetiche - ha spiegato Peskov - sta avendo contatti con l'Opec+, riguardanti il settore petrolifero. Ha dichiarato in modo chiaro e univoco che quei Paesi che si uniranno ad un potenziale tetto dei prezzi non figureranno tra i destinatari del petrolio russo. Semplicemente, noi non interagiremo nel settore petrolifero in base a questi principi non di mercato".
Le parole della presidente della Commissione Ue tutta via sono state lette da Palazzo Chigi come "incoraggianti", anche se l'atteggiamento degli uomini più vicini al premier resta improntato alla prudenza: "Sono settimane che notiamo la volontà dell'Europa di agire con più decisione, una maggiore disponibilità sia sul tetto massimo al prezzo del gas che sulla partita per 'sganciare' il prezzo del gas da quello per l'energia elettrica", al fine di combattere il caro bollette. "Ora bisogna attendere gli esiti del Consiglio europeo straordinario dei ministri dell'Energia, il prossimo 9 settembre, e lì vedremo se ci saranno progressi...".
Anche Meloni si dice "d'accordissimo sul price cap: abbiamo garantito al governo il massimo sostegno in una battaglia che consideriamo fondamentale. Nelle ultime ore sono diventata un pò più ottimista rispetto ai giorni scorsi". "Faremo quello che possiamo per dare una mano all'Italia in questo senso - ha aggiunto - penso che si possa lavorare a livello italiano per scollegare il prezzo dell'elettricità a quello del gas. Questo comporterebbe una diminuzione sensibile e immediata delle bollette".
Nord Stream
Peskov ha lasciato dichiarazioni anche riguardo il gasdotto Nord Stream (che porta il gas russo in Europa), la cui affidabilità è minacciata a causa della mancanza di dotazioni tecnologiche. I giornalisti gli hanno chiesto se fossero possibili ulteriori riparazioni dopo la ripresa operativa di domani e Peskov ha risposto: "Non ci sono riserve tecnologiche, è in funzione solo una turbina, quindi fate voi i conti". I lavori sono iniziati mercoledì e hanno ridotto il transito a zero. Ma ora Gazprom ha individuato alcune perdite di olio nel corso dei lavori di manutenzione in corso alla stazione di compressione di Portovaya. "I guasti e danni individuati - spiega Gazprom - non consentono una operatività sicura ed esente da problemi del motore della turbina". Per questa ragione "il trasporto di gas" è stato "completamente fermato".
Nord Stream è stato già chiuso dal 31 agosto al 2 settembre, così come aveva annunciato Gazprom (l’azienda energetica statale russa) nei giorni scorsi, per motivi di manutenzione.
La Germania ha definito l'interruzione di questa settimana "tecnicamente incomprensibile". A luglio, l'azienda aveva già effettuato dieci giorni di lavori di manutenzione sul gasdotto, che è stato poi riavviato ma con un ulteriore calo delle consegne.
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Tetto al prezzo del petrolio russo
Il discorso sul petrolio non termina con le minacce russe che dicono di venderlo altrove. I Paesi del G7 hanno approvato anche l'introduzione di un tetto al prezzo per gli acquisti globali di petrolio dalla Russia. Secondo quanto scritto nella dichiarazione finale congiunta, il massimale di prezzo iniziale si baserà sulla gamma di input tecnici e il tetto se necessario sarà rivisto. "Miriamo ad allineare l'attuazione con la tempistica delle misure correlate all'interno del sesto pacchetto di sanzioni dell'Ue", hanno scritto i ministri secondo quanto riportato da Reuters.
E ora, dopo l'ok del G7, per renderlo operativo toccherà all'Ue modificare il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia, che vieta acquisti di petrolio russo dal 5 dicembre.
Gli Usa lavoreranno nelle prossime settimane per definire un tetto globale al prezzo del petrolio russo, che ridurrebbe significativamente gli introiti di Vladimir Putin per sostenere la guerra in Ucraina che darebbe a più paesi una leva migliore per fare accordi energetici con Mosca: lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre.
Paolo Gentiloni, commissario Ue agli Affari economici, ha specificato che con l'accordo al G7Finance, "sopra quel prezzo, il petrolio non potrà entrare nell'intera area G7. Ora allargare il sostegno europeo e globale al price cap. Contro gli extra profitti destinati alla guerra e per ridurre i prezzi dell'energia".
Nomisma: avviare il razionamento
"Se la Russia chiudesse oggi il rubinetto del gas, con le scorte all'83%, all'inizio di gennaio saremmo costretti a razionare i consumi. Ma sarebbe meglio cominciare anche prima, per non dover tagliare pesantemente nei mesi più freddi. Quest'inverno non avremo ancora i due nuovi rigassificatori di Piombino e Ravenna, se va bene arriveranno a maggio. Abbiamo aumentato le importazioni extra-Russia, circa 17 miliardi di metri cubi in più, ma non bastano a sostituire quei 29 miliardi che compravamo da Mosca". Lo ha detto all'Ansa Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia.