Roma, 30 giugno 2022 - Superbonus 110 e stop alle proroghe, che fare? “Va trovata una soluzione, si può fare un’uscita graduale e morbida da questo strumento. Credo che un’interruzione drastica rischi di creare una serie di incompiute che non sono nell’interesse di nessuno”.
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Così il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ospite a Rai Radio1, della trasmissione 'Un Giorno da Pecora', intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. Orlando mostra di mettere in primo piano i rischi per imprese e occupazione legati all'impatto che avrebbe un brusco stop al superbonus. E rispondendo ad una domanda sulla posizione che appare più rigida del premier Mario Draghi e del ministro dell’Economia Daniele Franco, Orlando insiste: "Credo che si troverà una soluzione".
E il governo?, è stato chiesto quindi al ministro del Lavoro. “Io dico che regge, credo che nessuno abbia interesse a farlo cadere in questo momento anche se ognuno ha interesse a caratterizzarsi di più. Dovremo gestire questa contraddizione che sarà crescente nel corso dei prossimi mesi”. Se lei dovesse scommettere un euro chi potrebbe uscire prima tra Lega e 5S? “Nessuno dei due secondo me”. Neanche con un appoggio esterno? “Sarebbe come se finisse questa maggioranza - ha spiegato a Rai Radio1 Orlando - quindi sarebbe la stessa cosa”.
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Caos a Montecitorio
Ma gli animi restano accesi. I deputati della componente del gruppo Misto ‘Alternativa’ hanno ‘occupato’ il banco della presidenza della sala Mappamondo di Montecitorio ostacolando, di fatto, la ripresa dei lavori sul Dl aiuti. I parlamentari hanno esposto, in segno di protesta, lo striscione con su scritto ‘Salviamo il superbonus’. Nell’aula è in corso l’esame del decreto legge da parte delle commissioni Bilancio e Finanze dove sono attese, tra l’altro, le correzioni alla procedura delle cessioni dei crediti d’imposta preannunciate dal relatore al provvedimento.
Cessione dei crediti, la proposta
Le banche e le società appartenenti a gruppi bancari potranno "cedere sempre il credito a soggetti non rientranti nella definizione di consumatori o utenti", che "abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la stessa banca cedente": lo prevede l’emendamento sulla cessione dei crediti da Superbonus depositato dal Governo, e in discussione nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera che ora potranno presentare i subemendamenti. La modifica, si legge nella relazione illustrativa, "supera" il dl del 17 maggio 2022 in base al quale le banche potevano cedere solo a "clienti professionali".