Phil Lord e Christopher Miller non hanno avvertito un fremito nella Forza e di conseguenza sono caduti dal pero quando Kathleen Kennedy, presidente di Lucasfilm, ha deciso di licenziarli. Lo spin-off dedicato al personaggio di Han Solo (titolo provvisorio: 'Han Solo: A Star Wars Story') resta così senza registi: cosa significa e perché è successo?
DIVERGENZE CREATIVE
La frase "divergenze creative" è l'equivalete hollywoodiano del "restano buoni amici" per la fine delle relazioni amorose: dice tutto e niente insieme, ma è un ottimo modo per evitare di entrare nei dettagli. Anche nel caso del licenziamento di Phil Lord e Christopher Miller è stata utilizzata la frase "divergenze creative" ed è indubbiamente una ragione dello scontento. Le ricostruzioni che in queste ore stanno facendo Variety e Hollywood Reporter lasciano intendere un braccio di ferro andato avanti per mesi.
IL BRACCIO DI FERRO
Molto ruota intorno a Lawrence Kasdan e suo figlio Jon, autori della sceneggiatura dello spin-off. In particolare, il braccio di ferro pare abbia visto protagonista Lawrence Kasdan, che fra le altre cose ha scritto in passato 'L'impero colpisce ancora' (1980) e 'Il ritorno dello Jedi' (1983). Voci di corridoio rivelano che Kasdan considera Han Solo un personaggio sarcastico ed egoista, non un personaggio comico. Per contro, i registi Miller e Lord sono fautori di una commedia brillante, che concede spazio all'improvvisazione degli attori sul set, e pare che in questo modo abbiano gestito le riprese. Insomma, e riducendo il discorso ai minimi termini, il braccio di ferro pare fosse tra un Han Solo amicone e un Han Solo simpatica canaglia.
HA VINTO KASDAN
Le riprese del film sono iniziate a fine gennaio 2017 senza che il braccio di ferro fosse risolto una volta per tutte. Anzi, proprio il lavoro sul set avrebbe marcato in modo ancora più evidente le differenze creative e di conseguenza avrebbe acuito lo scontro. Secondo le ricostruzioni effettuate grazie ad alcuni insider, Kathleen Kennedy ha appoggiato sin da subito Lawrence Kasdan, suo collega di lungo corso, mentre Lord e Miller si sono convinti che fosse possibile trovare il modo di accontentare tutti. Evidentemente non ci sono riusciti, perché alla fine sono stati mandati a casa.
E ORA, COSA SUCCEDE?
'Han Solo: A Star Wars Story' avrebbe dovuto uscire nelle sale cinematografiche di mezzo mondo a fine maggio 2018 e per il momento la data non è stata modificata. Non è però detto che venga confermata, perché dipende dalla situazione che Lord e Miller hanno lasciato. Con le riprese iniziate a fine gennaio, c'è la possibilità che una parte considerevole del film sia già stata girata e quindi i casi sono due: o si finanziano nuove e corpose riprese, oppure si corregge il tiro in sala di montaggio. Per ragioni economiche e contrattuali è preferibile la seconda ipotesi, ma tutto dipende dal girato e dai margini d'azione che offre. Apparentemente, Kathleen Kennedy e Lawrence Kasdan lo stanno visionando per capire bene la situazione.
CHI SOSTITUISCE I REGISTI?
Lucasfilm deve anche trovare velocemente qualcuno che si sieda sulla poltrona del regista. I due nomi che circolano più insistentemente sono quelli di Ron Howard ('Il codice Da Vinci', 'A Beautiful Mind', 'Apollo 13') e di Joe Johnston ('Le avventure di Rocketeer', 'Jumanji', 'Captain America – Il primo vendicatore'). Potrebbe entrare in scena anche lo stesso Lawrence Kasdan, che ha diretto fra le altre cose 'Silverado', 'Il grande freddo' e 'L'acchiappasogni': lui è certamente quello che ha maggiormente il polso della situazione, però una delle regole della DGA, cioè l'associazione che riunisce i registi statunitensi, dice che un regista non può essere rimpiazzato da una persona già coinvolta ad altro titolo nella lavorazione di un film, a meno che non si tratti di un'emergenza di breve periodo. Gestire eventuali reshoot e il montaggio del film difficilmente rientra in questo tipo di definizione: ancora una volta, dunque, tutto dipende da ciò che Lord e Miller si lasciano dietro.
QUANTO FA MALE AL FILM DI HAN SOLO?
Gli intoppi durante la lavorazione di un film hanno sempre ripercussioni, più o meno evidenti, e il licenziamento di un regista è un intoppo bello grosso. Bisogna però ricordare che nel caso di 'Rogue One: A Star Wars Story' Lucasfilm mise momentaneamente in panchina il regista Gareth Edwards e affidò a Tony Gilroy il compito di riscrivere e girare un bel numero di scene nuove. Nonostante questo, alla fine la pellicola piacque alla critica come al pubblico. Certo, Gareth Edwards non venne licenziato, dunque il trauma fu minore, ma si trattò comunque di uno scossone potente.
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Martedì 24 Dicembre 2024
ArchivioStar Wars: perché hanno licenziato i registi del film su Han Solo?