Lunedì 23 Dicembre 2024

Soldado diventerà come Mission Impossible?

Mentre Stefano Sollima si gode il successo oltreoceano del sequel di 'Sicario', già c'è chi discute sul futuro della serie: un terzo film è quasi certo, ma poi?

Una scena di 'Soldado' – Foto: Black Label Media/Thunder Road Pictures/Sony Pictures

'Soldado', conosciuto anche con il titolo 'Sicario: Day of the Soldado', uscirà in Italia il 18 ottobre, ma a fine giugno è arrivato nelle sale di mezzo mondo, comprese quelle statunitensi, incassando piuttosto bene. Per questo motivo all'estero si parla insistentemente di un terzo capitolo della serie, o addirittura di un franchise che adotti la formula di 'Mission: Impossible'. In ogni caso, però, Stefano Sollima non tornerà a fare il regista. DA SICARIO A SOLDADO 'Sicario' è uscito nel 2015 abbastanza in sordina, ma in men che non si dica è stato salutato come un capolavoro e ha fatto spendere parole di entusiasmo nei confronti del regista Denis Villeneuve e dello sceneggiatore Taylor Sheridan. Quando si è trattato di realizzare il sequel, cioè 'Soldado', Sheridan è tornato a scrivere mentre Villeneuve ha ceduto il posto al nostro Stefano Sollima. In media, la critica straniera ha accolto il sequel in modo positivo, pur senza bissare gli elogi del film originale. Il botteghino, invece, per ora è stato più generoso: il primo weekend di programmazione ha fatto registrare incassi pari a 19 milioni di dollari, cioè sette in più di quelli guadagnati all'epoca da 'Sicario' nel medesimo numero di giorni. LA TRILOGIA È (QUASI) SCONTATA È cosa nota che Taylor Sheridan ha sempre avuto in mente la realizzazione di una trilogia antologica, cioè tre pellicole che utilizzano personaggi ricorrenti (ad esempio il sicario interpretato da Benicio Del Toro e l'agente della CIA Josh Brolin) per coinvolgerli in avventure che non sono strettamente legate fra di loro. Infatti la trama 'Soldado' è completamente autonoma rispetto a quella di 'Sicario'. Ora: un conto è che Sheridan voglia scrivere una trilogia, altro discorso è che glielo lascino fare, perché un film costa molti soldi e se il pubblico non risponde bene non c'è desiderio che tenga. Da questo punto di vista, gli incassi dei primi due film lasciano la porta spalancata all'ipotesi della trilogia. STEFANO SOLLIMA NON TORNA In una recente intervista rilasciata al magazine statunitense Variety, Stefano Sollima ha detto che il suo lavoro con Taylor Sheridan è terminato: "Ogni film di questa serie dev'essere una storia autonoma, pur essendo ambientata nello stesso mondo. Mi piacerebbe moltissimo guardare un nuovo capitolo di 'Sicario', ma dovrebbe essere diretto da un regista differente, con il suo stile specifico. Se uno stesso regista dovesse realizzare più di una pellicola, allora sembrerebbe troppo un franchise". IL MODELLO DI 'MISSION: IMPOSSIBLE' La dichiarazione di Sollima è arrivata più o meno contemporaneamente a un lungo articolo, pubblicato sul magazine Hollywood Reporter, nel quale si ragiona sull'ipotesi che 'Sicario' non si fermi al terzo film ma diventi una serie sul modello di 'Mission: Impossible'. Le due cose, cioè Sollima che non torna e il riferimento alle missioni impossibili, sono sulla stessa lunghezza d'onda. Infatti le trame dei film con Tom Cruise sono autonome e, se mettiamo fra parentesi il futuro 'Mission: Impossible – Fallout' (dal 29 agosto nelle sale italiane), tutti i capitoli della saga sono stati diretti da un regista diverso, che ha imposto il proprio stile: a parte appunto 'Fallout' che ha confermato Christopher McQuarrie, autore anche del film precedente. Soprattutto le prime tre pellicole denunciano in maniera evidente la mano di chi sedeva dietro la cinepresa: Brian De Palma, John Woo e J. J. Abrams. DUNQUE, CHI VERRÀ DOPO SOLLIMA? Che quella di 'Sicario' diventi una trilogia oppure una serie, in ogni caso si pone il problema di trovare un nuovo regista per il prossimo film. Si tratta di una sfida interessante, perché da spettatori è bello poter assistere a qualcosa di diverso e non alla ripetizione di una formula vincente, ma allo stesso tempo è anche un problema non da poco, perché occorre trovare qualcuno che sia all'altezza del compito e abbia uno stile riconoscibile. Al momento non circolano ipotesi sul successore di Denis Villeneuve e Stefano Sollima: è troppo presto. Il nostro desiderio è che il terzo capitolo venga affidato a Gareth Evans (autore di 'The Raid' e maestro del cinema d'azione e arti marziali) oppure, e forse meglio ancora, a Paul Greengrass ('Bloody Sunday', 'The Bourne Supremacy'). Leggi anche: - I 6 film dell'estate 2018 - La prima notte del giudizio: il franchise ha il fiato corto? - The Young Pope 2: Jude Law muore?