Qatar, 22 novembre 2022 - Ok, la prima non è andata a buon fine. Ma mai vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso.
Il Senegal non è partito bene (sconfitto 0-2 dall’Olanda all’esordio), però non è un caso se quest’anno ha vinto la Coppa d’Africa (4-2 ai rigori sull’Egitto) che è anche il primo trofeo di fatto messo in archivio dai Leoni della Teranga. Sono i campioni d’Africa e non bisogna sottovalutarli. Mai. Ora il primo obiettivo della squadra di Aliou Cissè è arrivare seconda nel girone A per poi cercare di mettere il bastone fra le ruote di qualche big agli ottavi e sognare ancora.
Venerdì avrà di fronte i padroni di casa del Qatar, non certo irresistibili, e invece martedì prossimo l’Ecuador, match che probabilmente risulterà decisivo per passare il turno dietro alla lanciatissima Olanda. Il Senegal, orfano del fuoriclasse Sadio Manè che si è gravemente infortunato ma che è rimasto aggregato alla squadra per volere del ct, è l’unica squadra dei mondiali ad avere tutti e 26 giocatori che giocano all’estero, nello specifico 11 in Premier League in Inghilterra e 6 in Francia.
Per continuare a parlare di numeri poi Kalidou Koulibaly, Idrissa Gana Gueye, Cheikhou Kouyate, Youssouf Sabaly e Ismaila Sarr sono già entrati di diritto nella storia del calcio del proprio Paese per avere rappresentato il Senegal in due campionati mondiali, questo in corso e quello del 2018 in Russia. Un fattore che di sicuro il Senegal può migliorare è il brutto rapporto con i cartellini gialli per i troppi falli causati. In Russia fu la causa della sua eliminazione. Con l’Olanda ne ha presi ‘solo’ due, un altro piccolo record positivo. Che sia di buon auspicio.