Manovra economica al cardiopalmo. Domani il voto di fiducia al Senato. Dal 28, il testo approderà alla Camera per essere approvato definitivamente entro il 31. I margini per ulteriori correzioni saranno inesistenti. I deputati dovranno licenziare il testo varato a Palazzo Madama. Ieri, le limature definitive in Commissione Bilancio, con una pioggia di microinterventi: l’ultimissimo assalto alla diligenza dei conti pubblici. Con una dote, per la verità, piuttosto esigua: circa 600 milioni, che ha accontentato i settori più disparati, dal teleriscaldamento alle pellicce.
Irpef e bollette
Confermato il primo modulo della riforma Irpef (con la riduzione degli scaglioni da 5 a 4 e la clausola di salvaguardia per i redditi più bassi) e gli sconti sulle bollette di luce e gas, con la possibilità di rateizzarle fino a 10 mesi.
Cartelle fiscali
Non ci sarà una rottamazione quater, ma i contribuenti avranno 180 giorni per pagare le cartelle notificate nel primo trimestre dell’anno prossimo.
Superbonus 110%
La novità più importante introdotta nella maratona di due giorni che ha visto impegnati i tecnici del Mef e i responsabili della maggioranza resta quella dell’estensione del superbonus a tutte le villette o gli edifici unifamiliari: salta infatti, il tetto Isee a 25mila euro. In compenso almeno il 30% dei lavori dovrà essere ultimato entro il 30 giugno. Il maxi-sconto sarà esteso alle zone colpite dal sisma fino al 2025. Sono stati alleggeriti gli obblighi introdotti dal decreto antifrodi per "blindare" gli ecobonus. Non saranno applicabili, ad esempio, ai lavori al di sotto dei 10mila euro.
Bonus mobili
Mentre è stato innalzato a 10mila euro la soglia dell’incentivo per chi acquista nuovi mobili e ristruttura l’appartamento. Scatta anche una detrazione del 75% per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli appartamenti.
Multe a chi delocalizza
Diventano più stringenti anche le norme contro le aziende che decidono di delocalizzare gli impianti fuori dall’Italia. Oltre a un inasprimento delle sanzioni è previsto che le aziende con oltre 250 dipendenti che vogliono chiudere una sede con un minimo di 50 licenziamenti dovranno comunicare la procedura 90 giorni prima ai sindacati, alle Regioni e ai ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico ed elaborare un piano per limitare gli effetti derivanti dalla chiusura sui lavoratori. In caso di inadempienza le sanzioni possono arrivare anche ad annullare i licenziamenti.
Apprendisti scontati
Sempre sul fronte del lavoro, disco verde allo sgravio contributi del 100% per le piccole e medie imprese che assumono apprendisti.
Tosap congelata
Stop anche alla tassa sui tavolini per i primi tre mesi del 2022.
Fondo anti-occupazioni
Nell’ultimissima versione della manovra entra anche un fondo di solidarietà di 10 milioni a favore dei proprietari di immobili che sono occupati abusivamente.