David Benioff e D.B. Weiss, creatori e showrunner di 'Game of Thrones' ('Il Trono di Spade') hanno ricevuto da HBO il via libera per dedicarsi a una nuova serie TV intitolata 'Confederate'. Negli Stati Uniti, però, la notizia sta sollevando qualche polemica: dietro le critiche ci sono valide argomentazioni, anche se si basano su un qualcosa che ancora non esiste e che vedremo solo fra qualche anno. Cerchiamo di fare chiarezza.
LA SERIE TV CONFEDERATE
Lo spunto narrativo di 'Confederate' si presenta come un classico dell'ucronia, cioè un genere fantastico basato sulla premessa che la storia del mondo abbia seguito un corso alternativo rispetto a quello reale. Nel caso specifico, gli Stati del Sud hanno vinto la guerra civile statunitense, hanno proclamato la secessione e hanno mantenuto la schiavitù. All'interno di questo contesto, come ha annunciato HBO, "la trama segue le vicissitudini di una serie di personaggi che agiscono da entrambi i lati della zona demilitarizzata: combattenti per la libertà, cacciatori di schiavi, politici abolizionisti, giornalisti, gestori del sistema della schiavitù e famiglie ad essa soggette". Il tutto porterà alla terza guerra civile americana.
QUANDO VEDREMO CONFEDERATE
David Benioff e D.B. Weiss possono già mettere su carta spunti relativi a 'Confederate', ma al momento sono assorbiti dal 'Trono di Spade', che ha appena debuttato la sua settima stagione e che terminerà dopo i sei episodi dell'ottava. Tenendo conto che quest'ultima arriverà tra la fine del 2018 e l'inizio del 2019, la produzione di 'Confederate' non inizierà prima di allora. Dovendo fare una previsione, ci tocca aspettare almeno il tardo 2019.
PERCHÉ CONFEDERATE NON PIACE?
Nonostante le tempistiche siano piuttosto lunghe, già qualcuno ha sollevato dubbi sul senso di una serie TV come 'Confederate'. Le critiche arrivano soprattutto da rappresentanti della comunità nera statunitense, per esempio dal giornalista Ira Madison III. Quello della schiavitù è ovviamente un argomento particolarmente delicato, negli Stati Uniti, anche perché – fa notare Madison III – i dati parlano "di una crescita dei crimini a sfondo razziale e di un aumento dei membri del Ku Klux Klan, senza contare che l'industria delle prigioni è praticamente il sostituto governativo della schiavitù" (a proposito di quest'ultima affermazione, molti analisti sostengono che gli istituti di pena statunitensi non siano più luoghi di rieducazione, ma semplici bacini di manodopera gratuita).
C'È UN ULTERIORE PROBLEMA
Ad aumentare la prevenzione nei confronti di 'Confederate' c'è il fatto che "la fantascienza e il fantasy, al cinema come in televisione e nei romanzi, mette in scena personaggi in larghissima parte bianchi. Vedi per esempio 'Star Wars', 'Star Trek' e i futuri 'Blade Runner 2049' e 'Valerian'. È già difficile trovare studios o network che rappresentino personaggi di colore in prodotti non di fantascienza, ma nel caso della sci-fiction e del fantasy è quasi impossibile. HBO può immaginare robot e draghi ma fatica a immaginare neri che non siano schiavi? Dannazione, finalmente abbiamo avuto un Oscar capace di premiare un film ('Moonlight') nel quale i neri non sono asserviti. Pare di capire che HBO sia ancora ferma ai tempi di '12 anni schiavo'".
LE CRITICHE HANNO SENSO?
La risposta è: sì, nonostante tutto. Il "nonostante" si riferisce al fatto che della serie TV 'Confederate' è noto solamente lo spunto narrativo di base, quello comunicato da HBO e riportato sopra: non è escluso che proprio il ricorso all'ucronia possa diventare un grimaldello per parlare dell'oggi in modo serio e approfondito, mettendo il dito nella piaga della questione nera. C'è insomma il rischio che le critiche pecchino di prevenzione. È anche vero, però, che bisogna tenere a mente due fatti. Il primo è che la rappresentazione dei neri non è stata particolarmente attenta né corretta, in molta produzione televisiva e cinematografica statunitense. Il secondo è che i lavori di David Benioff e D.B. Weiss non hanno dimostrato particolare sensibilità nei confronti di questo argomento. Anzi, alcune cose di 'Game of Thrones' (violenza nei confronti dei sottomessi, stupri) non paiono promettere benissimo: hanno un senso all'interno del mondo creato da George R.R. Martin, ma sarebbero fuori luogo in un contesto come quello di 'Confederate'. La questione rimane aperta e complessa: la speranza è che le critiche diventino contributi e che il futuro 'Confederate' sia una serie TV eccellente: abbiamo solo da guadagnarci.
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Sabato 2 Novembre 2024
ArchivioPerché la nuova serie dei creatori di Game of Thrones non piace?