San Paolo, 5 dicembre 2022 - Pelé è ricoverato nell'ospedale Albert Einstein di San Paolo, ma le figlie rassicurano che quando si riprenderà tornerà a casa. È solo di due giorni fa la notizia del suo trasferimento nel reparto di cure palliative, perché non risponderebbe più alla chemioterapia: ha infatti un tumore al colon, diagnosticatogli nel settembre 2021.
Ma è la figlia Kely a dare notizie confortanti riguardo la salute della leggenda del calcio brasiliano: "Circa tre settimane fa ha preso il Covid. È vaccinato, ma a causa dei farmaci antitumorali, della chemioterapia, è fragile e ha avuto un'infezione ai polmoni. Ecco perché è andato in ospedale, a causa dell'infezione polmonare. È grave, perché ha una certa età e sta curando il cancro. È sotto antibiotici e quando si riprenderà tornerà a casa".
L'altra figlia Flavia aggiunge: "In ospedale è assistito meglio ma non è in terapia intensiva, è in una stanza normale, quindi non è a rischio". "Essendo una persona con una salute più delicata - racconta -, è meglio che stia in ospedale. È molto ingiusto dire che è in uno stato terminale, con cure palliative. Non è così. Credici. Più di chiunque altro, non vogliamo che quel momento arrivi. Certo, un giorno accadrà, ma non è adesso, non c'è bisogno di essere allarmati anticipando una situazione che ora non esiste. Non ha dolore da nessuna parte. Questo tipo di cancro non porta dolore. Solo chi ha il cancro alle ossa ha dolore. Ce l'ha nel colon".
Pelé e i suoi post su Instagram
Subito dopo la divulgazione a livello internazionale sul suo stato di salute che sarebbe peggiorato, Pelé stesso aveva pubblicato sul suo profilo Instagram il bollettino medico, scrivendo di sentirsi forte e pieno di speranza. "Cari amici - ha scritto - voglio che tutti voi rimaniate calmi e positivi. Sono forte, con molta speranza seguo i trattamenti come al solito. Voglio ringraziare l'intero team medico e infermieristico per le cure che ho ricevuto. Ho molta fede in Dio e ogni messaggio d'affetto che ricevo da tutti voi da ogni parte del mondo, mi dà molta energia".
Anche oggi O Rei ha pubblicato un post con la foto di se stesso, ancora minorenne e in abiti borghesi, a passeggio in una via di Stoccolma assieme a Nilton Santos, in un momento di tempo libero durante i Mondiali del 1958. Pelé accompagna l'immagine con queste parole: "Nel 1958, in Svezia, camminavo per le strade pensando che volevo mantenere la promessa fatta a mio padre. So che molti della Seleçao (di oggi ndr) hanno fatto promesse del genere e andranno anche loro in cerca della loro prima Coppa del Mondo".
Poi continua affermando che anche lui guarderà la sfida tra Brasile e Corea del Sud, agli ottavi ai Mondiali: "Amici miei (riferito ai giocatori della Seleçao), voglio ispirarvi. Assisterò alla partita (Brasile-Corea del Sud ndr) qui dall'ospedale, e farò molto il tifo per ognuno di voi. Siamo insieme in questo percorso. Buona fortuna al nostro Brasile!"
I tifosi fuori dall'ospedale: "Pregate per il re"
Intanto i tifosi del Santos, il club dove giocava la leggenda del calcio brasiliano Pelé, si sono mobilitati e partecipano con preghiere a una veglia, organizzata davanti all'ospedale. "È un momento di riflessione, di preghiera e gratitudine per avere vissuto tutti questi anni di allegria, che il re del calcio ha dato a me e a tutti i nostri contemporanei", spiega a France Presse Adao Fernandes, tifoso del Santos. "Stiamo inviando energie positive al nostro Re, al Re del calcio. Conosciamo la sua importanza nel calcio di tutto il mondo, non solo in Brasile o per il club del Santos. Dovevamo venire qui, essere presenti, rendere omaggio e inviare energie positive perché si riprenda", aggiunge la tifosa Fernanda Martins. "È triste, in un certo senso, ma sappiamo che aveva dei problemi di salute da qualche tempo. Speriamo che, anche se il peggio arriva, non patisca dolore o sofferenza. Perché la sua eredità è fatta, la sua storia, nessuno la cancellerà", sottolinea ad Afp il fan Rodrigo Rio Santos.