Roma, 30 novembre 2022 - Amaro sfogo di Paola Ferrari, nota giornalista sportiva e conduttrice Rai, esclusa dalla programmazione della tv sui Mondiali di calcio in Qatar, nonostante la sua esperienza: "Mi occupo dei Mondiali dall'82, fin da ragazzina, ho cominciato con le televisioni private. Ora ho molta amarezza, sono stata completamente tolta dai Mondiali dalla Rai, mi hanno tolto tutto dalla sera alla mattina senza alcuna giustificazione da parte dell'azienda, che non mi ha minimamente difeso".
La giornalista, sentita dall'agenzia Adnkronos, è profondamente delusa per non essere stata coinvolta nel progetto Qatar 2022 da parte della Rai, e senza un perché: "Non mi è stata data alcuna spiegazione, l'azienda non mi ha difeso per niente". Da anni il suo volto è nei programmi sportivi della Rai. "Io conducevo la Nazionale, gli spazi degli Europei da anni, gli Europei è stato un momento meraviglioso, non mi aspettavo minimamente quello che mi hanno fatto".
Lei continuerà a condurre di 'Domenica Dribbling' a fianco di Adriano Panatta, e sottolinea: "Con gioia, è una bellissima esperienza, lui è una persona istrionica e divertente. Certo, è una trasmissione più piccola, ma ci divertiamo comunque tanto".
La Ferrari è critica anche verso 'Il Circolo dei mondiali', trasmissione a corredo della manifestazione iridata: "Io non avrei mai fatto 'Il Circolo dei Mondiali'. Avrei fatto una trasmissione più tecnica, più legata al mondo del calcio, mi sarei occupata principalmente dei giocatori dei club italiani che giocano nei Mondiali, perché siamo un campionato che dà moltissimi calciatori. Quindi avrei fatto una trasmissione completamente diversa". E aggiunge: "A me il connubio calcio spettacolo non dispiace affatto, ma è molto difficile da fare specialmente quando si parla di un Mondiale con così tanti significati e valori da mettere in discussione", parlando del format condotto da Alessandra De Stefano, direttrice di RaiSport e della Direzione Sport.
Paola Ferrari ha commentato positivamente la notizia di una arbitro donna ai Mondiali di Calcio per la prima volta nella storia: "Trovo che sia interessante se si considera che questo deve essere il Mondiale dei diritti, e deve lanciare tanti segnali. Ma se vogliamo vedere il bicchiere mezzo vuoto, possiamo dire che è un po' una presa in giro, perché in un Mondiale dove non sono stati rispettati i diritti dei lavoratori e i diritti civili, sembra un po' che la toppa sia peggio del buco".
Il fischietto femminile è Stephanie Frappart: "Il Mondiale arriva per ultimo dal punto di vista dell'arbitraggio al femminile: non è la prima volta che una donna arbitro arriva ai vertici del calcio, era già capitato sempre a lei in Champions League due anni fa. Se invece vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, dal punto di vista dei vari segnali in campo, è un buon messaggio specialmente in un Paese dove le donne hanno ancora delle oggettive difficoltà, quindi benvenga".
La Frappart comunque è promossa: "E' la più brava, ed è l'arbitro simbolo. Davvero un gioiello, un'eccellenza: ha un'autorevolezza in campo incredibile, è bravissima, un personaggio mondiale. Se la si vede è abbastanza mingherlina, ma con una consapevolezza, capacità e fermezza esemplari. Va sottolineato che per arrivare dove è arrivata, deve essere stata tre volte più brava di un uomo, questo sì".
Ma la Ferrari non si fa illusioni: "Il Mondiale delle prime volte, la prima volta in inverno, la prima volta un arbitro donna. Ma questo non basta per farmi riappacificare con questo Mondiale e sdoganare l'immagine della donna".