Reggio Emilia, 12 novembre 2015 - CINQUANT’ANNI tondi tondi con la musica non sono uno scherzo. Per l’Orietta nazionale è arrivato il momento di celebrare se stessa e la sua straordinaria carriera, iniziata vincendo, con “Tu sei quello”, “Un disco per l’estate” di mezzo secolo fa. “Dietro un grande amore- 50 anni di musica”è il cofanetto che la Signora Galimberti, in arte Berti, classe 1945, ha preparato per raccontare la sua storia infinita. Gongola, nel suo caschetto rosso fiammeggiante, mentre parla della sua nuova fatica discografica in uscita il 20 novembre, celebrata dalle apparizioni televisive di rito, come “Porta a Porta” e “Tale e quale show”. Ma la Signora della canzone, per omaggiare tutti i suoi fan («Ho scoperto grazie alla tecnologia e i social, di essere amata anche dai giovanissimi che mi chiedono di continuare a cantare canzoni d’amore»), ha registrato anche un videoclip (con coppia di ballerini supertatuati) della canzone-traino del disco, con la collaborazione del duo creativo SugarKane.
"NON MI SEMBRA neanche che sia passato così tanto tempo. Ho voluto questo disco con tutte le mie forze. Mi è piaciuto partecipare attivamente a tutta la produzione, confrontandomi con i musicisti e con il bellissimo lavoro del maestro Enzo Campagnoli. Si tratta di ben 5 compact: i primi 4 riassumono la mia storia, mentre nel quinto ho voluto rivisitare alcuni brani classici della musica napoletana», racconta la cantante emiliana. Più di 15 milioni di dischi venduti, un percorso artistico da leggenda, tra musica, tantissima tv, 11 Festival di Sanremo, qualche film (con Tognazzi e Villaggio) e un ruolo inattaccabile tra le Signore del pop di casa nostra.
Orietta, partiamo dal titolo del nuovo album, “Dietro un grande amore”. "È la canzone scritta da Paolo Limiti e dalla cantante Giovanna Nocetti. Quando me l’hanno proposta ho pensato che sarebbe stata perfetta per me e per riassumere in questa antologia tutto il mio percorso. Un brano che amo tantissimo perché è molto nelle mie corde. Ma è anche un omaggio che ho voluto fare ai miei veri amori: mio marito Osvaldo, con il quale da quasi 50 anni condivido tutto, la musica, i miei figli e il mio pubblico. Ma mi piace anche pensare che “dietro un grande amore”, ognuno possa vedere ciò che vuole: un impulso alla vita, alle proprie passioni, per esempio".
In questo album c’è anche una dedica speciale a Renato Carosone. L’aveva mai incontrato? "Ci siamo incontrati tante volte negli spettacoli della Rai. L’ho sempre amato, per la sua ironia, per la sua innata musicalità. Brani come “Torero”, “Guaglione” e “T’aspetto ’e nove”, sono nel mio cuore da sempre e ho voluto riproporli. Quest’ultima, poi, una canzone che mi aveva inviato insieme ad altre in una lettera in cui mi scriveva che avrebbe voluto che cantassi in napoletano. Poi, si ammalò e non se ne fece più niente. Quella lettera ho voluto pubblicarla nel book del cofanetto, insieme a tante foto e ai ricordi a me più cari".
Lei è diventata una star per amore di suo padre, grande appassionato di musica lirica. Ci sono altre persone alle quali si sente di dire grazie? "A Giorgio Calabrese , un autore di canzoni meravigliose, immortali. Mi scoprì durante un concorso per giovani cantanti a Reggio Emilia, la mia città. All’epoca, era direttore artistico di un’etichetta discografica che si chiamava Karim, nella quale c’erano altri cantanti in cerca di successo, come Memo Remigi e Fabrizio De André, ancora sconosciuti, come lo ero io".
Un percorso artistico nel quale ha fatto tanti incontri importanti. Chi le torna in mente? "Ho fatto tanti di quegli incontri che potrei scriverci un libro. Ho sempre voluto bene a Mike Bongiorno, un vero gentleman, un signore, una persona onesta. È stato un grande maestro per tutti, sapeva consigliarti, senza prevaricare. Mi ricordo anche dell’attore Omar Sharif che conobbi ad una “Canzonissima”, dove lui era l’ospite d’onore. Lo rividi anni dopo, in un grande hotel di Venezia. Invitò me e Osvaldo al tavolo e ci offrì una coppa di champagne. Fu molto carino. Un giorno, invece, a piazza di Spagna, a Roma, mi fermò il grande Fellini e mi disse : “Sai, Orietta, la mia Giulietta ed io ti stimiamo tanto. Ti prego, rimani sempre così come sei, non cambiare”".
Ha ancora un sogno da realizzare o un progetto nel cassetto? "Tutto ciò che ho avuto nella mia carriera mi ha molto gratificato. Mi basterebbe rimanere in salute e continuare a cantare ancora per molti anni. Non c’è niente da fare: ogni sera, quando salgo su un palco e inizio a cantare, mi lascio ancora trasportare dalle emozioni che sono sempre diverse. Proprio perché è sempre diverso il pubblico che mi accoglie".