Lunedì 23 Dicembre 2024

I 3 dell'operazione drago: tutti i rischi del remake

Warner Bros. vuole rifare uno dei film più famosi di Bruce Lee e intende affidare la regia a David Leitch ('Deadpool 2'): un'impresa molto rischiosa

Una scena di 'I 3 dell'operazione drago' – Foto: Warner Bros.

Nel 1973 Warner Bros. distribuì ' I 3 dell'operazione drago', l'ultimo film completato da Bruce Lee (morto il 20 luglio 1973) e la sua unica produzione statunitense. Da quel momento e a fasi alterne, la casa di produzione ha sempre accarezzato l'idea di un remake. Ora pare essere a un passo dal successo: sta infatti discutendo con David Leitch i termini di una sua regia. La cosa non è però esente da rischi, anzi. I 3 DELL'OPERAZIONE DRAGO, IL REMAKE Quello di David Leitch è un nome interessante, in vista di un film d'azione e arti marziali. È stato infatti uno stuntman ed è passato dietro la macchina da presa dirigendo 'John Wick' (2014) insieme al collega Chad Stahelski, per poi occuparsi da solo della regia di 'Atomica bionda' (2017) e di 'Deadpool 2' (2018). Insomma, sa come orchestrare i combattimenti a mani nude, che sono un elemento essenziale dell'originale 'I 3 dell'operazione drago', storia di un campione di karate (interpretato da Bruce Lee) che accetta di partecipare a un torneo di arti marziali organizzato nell'isola fortezza di Mister Han, allo scopo di smascherare le sue attività illegali: traffico di droga e sfruttamento della prostituzione. PER RIPASSARE, IL TRAILER CHI SOSTITUISCE BRUCE LEE? Il principale problema del remake è che in questo momento non esistono artisti marziali dal calibro di Bruce Lee, che era capace di unire carisma e abilità fisiche assolutamente fuori dalla norma. Abbiamo attori carismatici e altri abilissimi a tirar calci e pugni, ma nessuno che unisca le due cose in modo altrettanto dirompente. Rifare quello che è considerato il migliore film di Lee senza un protagonista all'altezza rischia di essere un boomerang pericolosissimo. UN FILM FUORI TEMPO MASSIMO? Un'altra caratteristica fondamentale dei '3 dell'operazione drago' è che sancì la possibilità di mescolare in maniera efficace la tradizione del cinema di arti marziali orientale con quella dei film di spionaggio occidentali. Dal 1973 in avanti abbiamo avuto una quantità di epigoni: inevitabilmente, il remake non può più giocare il ruolo di apripista e questo ne riduce l'appeal. A meno di non trovare un nuovo terreno mai battuto prima, impresa che pare impossibile. Insomma, con i giusti protagonisti David Leitch potrebbe garantire un film ben coreografato, ma difficilmente altrettanto iconico. Leggi anche: - Rogue Trooper, il film con un super soldato blu - Breaking Bad: ci voleva un finale diverso - Venezia 2018: apre 'First Man' di Damien Chazelle