Il 13 aprile scopriremo che gli extraterrestri esistono e che la lotta per la sopravvivenza potrebbe essere dura, sulla superficie di un pianeta alieno: verranno infatti pubblicati su Netflix tutti e dieci gli episodi che compongono 'Lost in Space', remake dell'omonima serie TV di metà anni Sessanta.
LOST IN SPACE LA SERIE TV
Siamo nel 2046, quando i viaggi spaziali sono ormai una realtà e l'abbandono della Terra per colonizzare nuovi mondi è diventata una necessità. Incontriamo i membri della famiglia Robinson (padre, madre, due figlie, un figlio), che si imbarcano verso un pianeta abitabile, ma finiscono fuori rotta e atterrano anni luce distanti dalla destinazione prevista. Dovranno capire come funziona l'ambiente alieno nel quale sono capitati e pure interagire con una creatura extraterrestre.
IL TRAILER IN ITALIANO
IL GENERE DI FANTASCIENZA
Negli ultimi anni in genere di fantascienza ha trovato nuovo slancio, su grande e piccolo schermo. Pur con esiti alterni, è stato utilizzato come metafora delle ingiustizie sociali contemporanee ('Blade Runner 2049'), come spunto per ragionare sul significato della vita e dell'evoluzione ('Alien: Covenant') e come racconto del superamento dei propri demoni interiori ('Star Trek: Discovery'). In tutti i casi, facendo abbondante ricorso all'azione e agli effetti speciali.
LOST IN SPACE È LA FANTASCIENZA DI CUI ABBIAMO BISOGNO?
Stando a quanto vediamo nel trailer di 'Lost in Space', la nuova serie TV di Netflix sembra voler seguire il sentiero tracciato da 'Star Trek: Discovery', adottando dunque minori ambizioni rispetto agli esempi di 'Blade Runner 2049' o 'Alien: Covenant'. La differenza, rispetto a 'Discovery' è che allarga l'ambito della narrazione a un'intera famiglia: mentre dunque ogni membro deve venire a patti con le proprie paure, tutti insieme devono trovare nuovi equilibri per confermare e rafforzare il legame che li tiene insieme.
Riassunto in questo modo è uno spunto che presta il fianco a un racconto un po' ingenuo e superficiale, ma allo stesso modo ha le potenzialità per fornirgli sostanza e profondità. Difficile dire ora cosa ci attende, e certamente la seconda ipotesi è quella auspicabile: incrociamo dunque le dita perché i creatori di 'Lost in Space', Matt Sazama e Burk Sharpless, abbiano fatto un buon lavoro, pur sapendo però che i loro precedenti ('Dracula Untold', 'Gods of Egypt', 'Power Rangers') non consentono di essere ottimisti.
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Martedì 24 Dicembre 2024
ArchivioLost in Space, la serie TV: è la fantascienza che ci vuole?