Sabato 9 Novembre 2024

L’algoritmo che aiuta le Pmi a trovare finanziamenti

Migration

PRIMA UN ALGORITMO per investire e capire in un click quanta liquidità si può ottenere: questo lo strumento con si è affermata Change Capital, startup nel campo della mediazione creditizia e della finanza agevolata al servizio delle Pmi. Adesso il salto di qualità, con l’avvio di un percorso per qualificarsi come Osservatorio del settore del credito, grazie all’attivazione di un monitoraggio automatico tramite la propria piattaforma basata sull’intelligenza artificiale. Dietro a tutto Tiziano Cetarini e Francesco Brami due professionisti aretini che nell’era del Covid hanno accelerato la strada alla trasformazione digitale nella finanza d’impresa adottando il modello "Agile" e sviluppando nuovi servizi digitali. Con la loro Change Capital dal 2019 hanno messo in piedi una società di mediazione creditizia iscritta all’Oam l’albo dedicato, che è diventata il principale marketplace per la ricerca di liquidità. Francesco Brami e Tiziano Cetarini (nella foto) sono ceo e co-founder di Change Capital.

Come funziona, esattamente, la vostra azienda?

"Change Capital aggrega le soluzioni di accesso alla liquidità dei più affidabili operatori del settore finanziario in un’unica piattaforma digitale e con il solo inserimento della partita Iva attraverso un algoritmo proprietario, in pochi secondi identifica quelle più appropriate per la specifica Pmi. Un luogo in cui gli imprenditori trovano credito e le fintech incontrano clienti. Insieme a grandi banche, importanti istituzioni e le più influenti realtà fintech, siamo gli unici in grado di offrire alle imprese oltre 100 soluzioni per liberare la liquidità immobilizzata e trovarne nuova. Nei primi tre anni di esperienza siamo stati scelti da più di 1.000 aziende che operano in tutti i settori dell’eccellenza italiana. A luglio 2021 entra nel capitale anche Banca Popolare di Cortona".

Dal post pandemia alla guerra, tra aumento di materie prime e costi dell’energia, come è accelerata la corsa alla liquidità e ai finanziamenti per le imprese?

"Da quando abbiamo aperto a oggi i volumi di lavoro sono raddoppiati. Abbiamo intermediato più di 150milioni a più di mille imprese grazie alla costruzione del nostro algoritmo digitale. Nei primi 6 mesi del 2022 sono stati erogati 2,3 miliardi di euro di finanziamenti a medio lungo termine alle imprese tramite piattaforme fintech. I prestiti digitali in Italia sono aumentati del 49% rispetto allo stesso periodo del 2021, quando si sono attestati a un miliardo e mezzo secondo i dati diffusi da ItaliaFintech, l’associazione che raggruppa i principali operatori italiani di finanza tecnologica".

Ora Change Capital ha avviato un percorso per qualificarsi come Osservatorio del settore del credito, un monitoraggio automatico tramite la propria piattaforma, cosa emerge dai primi dati?

"Dall’inizio del 2022, Change Capital ha avviato un monitoraggio automatizzato delle richieste di mediazione creditizia ricevute tramite la propria piattaforma CC-Suite. Ciò ha permesso di avere a disposizione un primo dataset, che verrà integrato col tempo, per costituire un vero Osservatorio sul mondo del credito e offrire un monitoraggio costante e in tempo reale su evoluzioni e trend. I dati 2022 offrono una panoramica di settore a livello nazionale e un focus sulla Toscana, prima regione di riferimento per Change Capital".

Che tipologia di richieste di finanziamento ci sono da parte delle Pmi e quali i settori?

"A livello nazionale sono stati esaminate 6mila aziende. Al primo posto c’è la cessione dei crediti fiscali al 34,29%, al secondo la liquidità immediata (19,89%), al terzo si chiede di finanziare gli investimenti (17,85%). Tra i settori con più richieste l’edilizia col 30,6% di domande, poi l’industria 22,4% e servizi 20,6. In Italia la regione più attiva nelle domande di finanziamenti è la Lombardia con oltre il 30%, poi il Lazio 28,3, al terzo posto la Toscana 14,9".

In Toscana l’osservatorio ha esaminato 500 aziende, cosa chiedono gli imprenditori?

"Al primo posto la liquidità immediata il 27,7%, poi di monetizzare fatture dei clienti (20,73) e liquidità per l’acquisto di scorte (20,9). Prima l’industria al 30,23%, poi il commercio, 27,9, e l’edilizia 20,9. Tra le province toscane con più richieste di liquidità Firenze 43,5%, seguita da Prato 16,21% e Arezzo 12,63".

Cosa ci dicono questi numeri?

"La richiesta di liquidità immediata è tra le priorità sia in Toscana, sia a livello nazionale. Le esigenze sono differenti: a livello nazionale, si dà priorità alla cessione dei crediti fiscali e a finanziare gli investimenti: in Toscana, la priorità è monetizzare le fatture dei clienti e l’acquisto scorte. A livello nazionale, la richiesta principale è quella di cessione dei crediti. Inoltre c’è la richiesta di allungare i tempi di pagamento. Le richieste, in generale, sono ancora molto focalizzate sulla richiesta per liquidità acquisto scorte, mentre altre possibilità di finanziamento e liquidità sono ancora sottovalutate. I settori dell’edilizia e dell’industria sono ai primi posti sia in Toscana che a livello nazionale. Il settore che registra maggiore vivacità è il manifatturiero e poi il commercio, rilevanti sia a livello nazionale che locale".