Lunedì 23 Dicembre 2024
MARISTELLA CARBONIN
Archivio

La seconda vita del ‘cencio’ Manteco veste l’economia circolare

NON C’È FINE, ma ci sono sempre nuovi inizi nella forma perfetta dell’economia circolare, dove il ‘vecchio’ diventa punto di partenza per nuovi scenari. Dove finisce lo straccio – il ‘cencio’, per dirla come a Prato – inizia un tessuto nuovo. Incastonata a Montemurlo, nel distretto tessile pratese, Manteco, azienda di famiglia fondata nel 1943 e leader nei tessuti per abbigliamento in lana riciclata di alta gamma, incarna perfettamente la filosofia dell’economia circolare. Continua a collezionare premi, anche sul fronte della sostenibilità. E continua a correre. Parlano i numeri. Per il 2022 è previsto un fatturato intorno ai 100 milioni, che porta i ricavi ben oltre il fatturato record del 2019, anno pre pandemia. Ad agosto, come tanti imprenditori del distretto tessile pratese, anche Marco e Matteo Mantellassi (nella foto sopra con il presidente Franco Mantellassi), co-Ceo di Manteco, hanno lanciato un allarme sui rincari per l’aumento insostenibile dei costi energetici: "Rischiamo di perdere pezzi importantissimi della filiera".

Come leggete adesso la situazione?

"Ad oggi non ci sono stati cambiamenti concreti, siamo legati al libero andamento del mercato e ciò è pericoloso, non ci permette di lavorare a medio lungo tempo. Abbiamo però speranza in un veloce e incisivo intervento del governo e dell’Ue per garantire prezzi più stabili e al ribasso".

Quale la richiesta da imprenditore di un’azienda importante incastonata in un distretto energivoro al nuovo governo?

"Sicuramente il tessileabbigliamento non ha avuto aiuti sostanziali da parte del governo nonostante ci siano state crisi importanti come il Covid e l’emergenza energetica. Le categorie artigiane e l’economia circolare vanno tutelate al massimo". Solo nel mese di ottobre Manteco ha ottenuto tre importanti premi per la sostenibilità: ha vinto nella sezione Green Chain al MFGS-Milano Fashion Global Summit, ha ricevuto il Sustainability Award 2022, che colloca Manteco tra le 100 italiane al top sul fronte sostenibilità ed è rientrata nella classifica delle Top Imprese 2022 di Italy Post. Quanto è importante la sostenibilità?

"La sostenibilità, la responsabilità e la ricerca sono fondamentali per la nostra azienda. Siamo nati con un Dna circolare, quando il nostro fondatore Enzo Anacleto Mantellassi, negli anni 40’ dava nuova vita ad abiti e coperte militari dismessi creando nuovi filati e tessuti di lana rigenerata. Nel corso delle generazioni, la famiglia Mantellassi guidata sin dagli anni 60’ da Franco Mantellassi, attuale presidente, ha investito sempre di più sulla circolarità, diventando uno dei principali portavoce nel settore tessile. Per noi sostenibilità vuol dire reperire materie prime certificate, che siano vergini o derivanti da riciclo, e lavorarle a km 0 nel nostro MSystem per creare un prodotto durevole e riciclabile, minimizzando gli scarti produttivi, ottimizzando l’utilizzo di acqua, energia e risorse e ridurre al minimo le emissioni di CO2".

E comunicare la sostenibilità, quando è importante?

"È fondamentale perché essa si diffonda. Noi lo facciamo già da tempo grazie al progetto ‘Manteco Academy’, con cui facciamo lezioni su moda sostenibile e circolare a importanti Università di moda, in Italia e nel resto del mondo. Ma anche tramite il nostro blog sul sito web dell’azienda e i nostri social media: alla nostra community parliamo di sostenibilità e economia circolare. Raccontiamo curiosità sulle fibre e sui processi".

Manteco è leader nei tessuti per abbigliamento in lana riciclata di alta gamma. ‘MWool’ è la sigla che racchiude molto del vostro lavoro...

"MWool® è la nuova generazione di lana rigenerata by Manteco. E’ una lana rigenerata ottenuta tramite un riciclo meccanico a bassissimo impatto di materiali di lana pre- e post-consumo, altamente selezionati. Viene resa più durevole grazie al nostro Durability Treatment ed è disponibile in oltre mille colori, ottenuti senza tinture aggiunte grazie al processo Recype®. La nostra lana rigenerata, rispetto a fibre di lana vergine generica, impatta -99,2% sulle emissioni di CO2, 99,9% sull’utilizzo di acqua e il 93,3% sull’utilizzo di energia, il tutto mantenendo una qualità paragonabile a quella della lana vergine. Questa fibra ci ha permesso di portare la lana rigenerata nelle collezioni dei più importanti brand mondiali del lusso".

Guardando il profilo dell’azienda, sui social, spicca un tripudio di colori. Anche la colorazione è sostenibile?

"Grazie al nostro processo esclusivo Recype® riusciamo a creare colori di lana rigenerata senza utilizzare tinture e sostanze chimiche aggiunte, ma solo creando una ‘ricetta colore’ con percentuali specifiche di fibre di diverse sfumature, che poi vengono parallelizzate per creare un colore omogeneo. In questo modo creiamo una gamma quasi infinita di colori senza ricorrere alla tintura delle fibre o del tessuto, una tra le fasi più impattanti della produzione per consumi di energia e acqua. Grazie a questa tecnica molti brand possono utilizzare tessuti pieni di colore, con un impatto ambientale drasticamente ridotto".

Archivio Manteco: perché è importante tenere il passato in casa?

"Archivio Manteco è fondamentale perché racchiude tutti i tessuti, colori, fantasie che abbiamo creato fin dal 1943. Si tratta di una raccolta di più di 80.000 tessuti e migliaia di disegni e colori. Il tutto a completa disposizione dei nostri designer e dei designer dei brand con cui collaboriamo, che spesso vengono a trarre ispirazione dalla nostra storia per ideare qualcosa di nuovo. Per questo è fondamentale tenere sempre il passato in casa".

Maristella Carbonin