Martedì 5 Novembre 2024
MANUEL SPADAZZI
Archivio

La Romagna si esalta ricordando il Pirata

Impossibile dimenticare Pantani e le sue straordinarie imprese. A Santarcangelo la corsa rosa torna protagonista dopo venticinque anni

Migration

di Manuel Spadazzi

I tifosi del ‘Pirata’ saranno lì, sulla via Emilia. A ricordare a tutto il mondo che questa è la terra di Marco, uno dei più grandi di sempre. Per il sesto anno di fila il Giro d’Italia sarà protagonista anche in Romagna, in occasione dell’undicesima tappa. Partenza da Santarcangelo, la patria del Sangiovese e del grande poeta e sceneggiatore Tonino Guerra, e arrivo a Reggio Emilia dopo 203 chilometri Una frazione per velocisti, quasi tutta piana, in gran parte percorsa sulla via Emilia. Una tappa che passerà a pochi chilometri da Cesenatico, città di Pantani. Che c’era, nel 1997, quando Santarcangelo ospitò per la prima volta una tappa del Giro. Erano gli anni in cui la Scrigno, azienda santarcangiolese leader nella produzione di porte scorrevoli, calcava il palcoscenico del grande ciclismo con una propria squadra professionistica.

Quella volta la tappa, una cronoscalata fino a San Marino, partì davanti allo stabilimento di Scrigno. Vinse Pavel Tonkov, che si sarebbe piazzato poi secondo, dietro Ivan Gotti. Pantani fu costretto a ritirarsi pochi giorni dopo, a causa dell’incidente che coinvolse lui e altri corridori, causato da un gatto nero che attraversò la strada. Il Pirata si prese la rivincita l’anno dopo, con la storica doppietta: vittoria al Giro e trionfo al Tour de France. Proprio a pochi giorni dal ritorno del Giro in Romagna, il Comune di Rimini ha deciso di intitolare a Pantani una pista ciclabile. La minoranza aveva chiesto di dedicare al Pirata il belvedere di piazzale Kennedy sul lungomare, ma niente da fare.

La tappa di domani, con la partenza dalla centralissima piazza Ganganelli dedicata a Papa Clemente XIV (Giovanni Vincenzo Antonio Ganganelli) a cui Santarcangelo ha dato i natali, sarà un omaggio a Pantani e alla Romagna a due ruote. Perché questa è stata e continua a essere una terra votata al ciclismo, anche se in questa edizione non ci sono corridori romagnoli al Giro, ma solo tre emiliani: Maestri, Covili e l’eroe dello Zoncolan dell’anno scorso Fortunato. Tra i tanti ciclisti che la Romagna ha sfornato prima e dopo Pantani, vale la pena ricordare il forlivese Ercole Baldini, oro a Melbourne nel 1956, e il santarcangiolese Alfio Vandi, il primo a indossare la maglia bianca di miglior giovane nella storia del Giro, nel 1976.

Per Santarcangelo il ritorno della corsa rosa dopo 25 anni sarà anche l’occasione per promuovere il cicloturismo, su cui la città ha scommesso da anni. Nei giorni prima e dopo la tappa ci saranno tour guidati in bici, esibizioni e sfide in bmx per i ragazzi e tante altre iniziative. Oggi Davide Cassani sarà ospite alla biblioteca di Santarcangelo alla presentazione del libro Quasi nemici di Dario Ceccarelli. In tutti i locali del centro si potrà gustare uno speciale aperitivo... in rosa. E la sindaca Alice Parma, che ha lavorato tanto per riportare il Giro d’Italia qui, non vede l’ora che arrivi. "Sarà una grande giornata di festa, Santarcangelo si è preparata al meglio per accogliere la carovana rosa e rendere indimenticabile questa tappa".

Tante, tantissime le scenografie che si stanno allestendo in giro per la città. Da record la scritta che si sta realizzando lungo la via Emilia, a favore di telecamere: lunga 75 metri, formata da oltre 220 balle di fieno, reciterà "Santarcangelo saluta il Giro". E chi è stato a Santarcangelo in questi giorni, si è accorto che la città è già vestita di rosa tra bandierine, luminarie, e i monumenti illuminati di rosa alla sera. Una lunga maratona in vista di domani. La tappa partirà alle 12 e 20 da piazza Ganganelli, e i primi 3 chilometri saranno una sorta di passerella per il centro storico di Santarcangelo. Poi, una volta imboccata la via Emilia, per i corridori arriverà la gara vera e propria. E sarà uno spettacolo.