Giovedì 21 Novembre 2024
V.B.D.
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Inflazione, nel 2021 crescita media dell'1,9%. Stangata da mille euro sulle famiglie

Secondo le stime Istat nel dicembre 2021 aumento del 3,9% su base annua. A trascinare i prezzi verso l'alto è l'andamento dei beni energetici

Nel 2021 prezzi al consumo aumentati in media dell'1,9%

Nel 2021 prezzi al consumo aumentati in media dell'1,9%

Roma, 5 gennaio 2022 - L'aumento dei prezzi dei beni energetici traina verso l'alto la ripresa dell'inflazione. Lo segnala l'Istat, che ha reso note le stime preliminari sull'andamento dei prezzi in Italia. A dicembre 2021 l'aumento si base mensile è stato dello 0,4%, su base annua del 3,9%. In media nel 2021 i prezzi al consumo hanno registrato una crescita parti all'1,9% (nel 2020 era -0,2%). Per le associazioni di consumatori (e non solo loro), una vera e propria stangata che si abbatte sulle famiglie del nostro Paese, e più di tutti, sulle coppie under 35 senza figli. 

Ma vediamo nel dettaglio le stime Istat.

L'inflazione

Come detto, nel mese di dicembre 2021 l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% su base mensile e del 3,9% su base annua (da +3,7% del mese precedente). In media, nel 2021 i prezzi al consumo registrano una crescita pari a +1,9% (-0,2% nel 2020).

A trascinare in alto i prezzi sono gli energetici e gli alimentari freschi (l'inflazione di fondo): al netto di queste due categorie, i prezzi al consumo crescono dello 0,8% (+0,5% nell'anno precedente) e al netto dei soli energetici dello 0,7% (come nel 2020).

L'ulteriore accelerazione dell'inflazione su base tendenziale è dovuta prevalentemente ai prezzi dei Beni alimentari, sia lavorati (da +1,4% di novembre a +2,0%) sia non lavorati (da +1,5% a +3,6%), ai prezzi dei Beni durevoli (da +0,4% a +0,8%) e a quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,9% a +2,3%); i prezzi dei Beni energetici, pur mantenendo una crescita molto sostenuta, rallentano (da +30,7% a +29,1%), a causa di quelli della componente non regolamentata (da +24,3% a +22,0%), mentre la crescita dei prezzi della componente regolamentata rimane pressoché stabile (da +41,8% a +41,9%). 

Gli effetti sulle famiglie

Secondo Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, "si tratta di una riduzione netta del reddito disponibile per le famiglie dovuta alla stangata che stanno pagando".

In particolare l'inflazione a 3,9% significa, per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita pari a 1.407 euro su base annua, 535 solo per abitazione, acqua ed elettricità, 519 euro per i trasporti. Per una coppia con un figlio, la maggior spesa annua è pari a 1.303 euro, 537 per l'abitazione, 452 per i trasporti.

In media per una famiglia il rialzo complessivo è di 1.094 euro, 504 per l'abitazione e 332 per i trasporti. Ma il record spetta alle coppie senza figli con meno di 35 anni che, spendendo di più di quelle con i figli per viaggiare e per la cura della casa, hanno un aggravio annuo di 1.438 euro, 635 per l'abitazione e 515 per i trasporti. 

E a gennaio, secondo Dona, non potrà che andare peggio: "Se a dicembre, nonostante non sia ancora arrivata l'impennata astronomica di luce e gas di gennaio, +55% luce e +41,8% gas, pari a una mazzata da 1.008 euro, i prezzi già svettano a questi livelli, è evidente che a gennaio sarà una carneficina per le tasche dei consumatori. Da giugno a dicembre, in appena 6 mesi, l'inflazione è triplicata proprio per colpa dei rincari dei beni energetici, senza i quali oggi l'inflazione sarebbe pari solo all'1,6%".