Pechino, 3 marzo 2022 - Gli atleti russi e bielorussi non potranno partecipare alle Paralimpiadi. A sole ventiquattro ore dalla Cerimonia d'Apertura della manifestazione, l'Ipc (Comitato Internazionale Paralimpico) ha preso una decisione forte e senza precedenti. Inizialmente era stato deciso che gli atleti dei due Paesi avrebbero gareggiato come neutrali, senza simboli, bandiere e senza comparire nel medagliere. Mezza giornata dopo è giunto il cambio di rotta, che costringerà 83 atleti a tornare a casa.
Parsons: "Clima insostenibile, Giochi erano a rischio"
Il presidente del movimento paralimpico, Andrew Parsons, ha voluto spiegare in prima persona le motivazioni di questa scelta: "Il clima all'interno del Villaggio Paralimpico era diventato insostenibile nelle ultime ore. Lo svolgimento dei Giochi era a rischio, poiché molti comitati e singoli atleti avevano minacciato di non partecipare. La scelta di escludere i russi e i bielorussi ha provocato una reazione positiva dalla delegazione ucraina". La guerra scatenata dalla Russia nei confronti dell'Ucraina, con l'invasione che è ancora in corso da parte dell'esercito di Vladimir Putin, sta coinvolgendo anche i suoi connazionali che, sostanzialmente, non hanno niente a che fare con le scelte del Presidente della Russia. Parsons lo sa bene e ha precisato: "Vogliamo che gli atleti capiscano che non è colpa loro, ma delle decisioni dei loro governi. Questi ultimi hanno violato la tregua olimpica e ci dispiace che siano vittima di tutto ciò". L'esclusione degli atleti bielorussi è, ovviamente, collegata al supporto incondizionato che Aleksandr Lukashenko sta fornendo a Putin. La Bielorussia, che finora non sembra aver inviato truppe oltre il confine ucraino, ha comunque regalato un appoggio strategico ai soldati russi, il quale ha permesso agli uomini di Putin l'invasione da settentrione, in una discesa che li ha portati al perimetro di Kiev.
Holub
"È una vergogna, una vergogna di m...". Così Yury Holub, olimpionico di sci di fondo bielorusso, reagisce all'annuncio dell'esclusione dai Giochi. "Peccato che tutti pensino che sono gli atleti ad aver cominciato questa guerra - scrive su Instagram dalla Cina - Rispetto gli ucraini, i russi, e tutti quelli che sono qui: sono contro la guerra, e non solo se la fanno a me. Ma ora se qualcuno dice 'fuori la politica dallo sport', c'è da ridere. È una vergogna, come cantava Vladimir Semyonovich Vysotsky", conclude citando un cantautore sovietico dissidente molto amato nell'Urss. Leggi anche: Fiorentina-Juventus 0-1, decide l'autogol di Venuti