Domenica 22 Dicembre 2024

Ibiza contro il turismo selvaggio: basta Airbnb e piattaforme simili

Con l’obiettivo di proteggere i lavoratori stagionali e i residenti, il Comune di Ibiza adotterà misure pesanti contro le piattaforme online per l’affitto di alloggi

Il Comune di Ibiza vuole proteggersi dal sovraffollamento dei turisti – Foto: LUNAMARINA/i

Una notizia che in Italia è passata inosservata, ma che potrebbe interessare molti viaggiatori del nostro Paese che hanno in programma un viaggio nelle Baleari. Il Comune della città di Ibiza, capoluogo dell’omonima isola, ha raggiunto il limite della pazienza e ha deciso di bandire Airbnb (e altre piattaforme online di questo tipo) a causa di un sovraffollamento di turisti che è degenerato da maggio a settembre dello scorso anno. Sempre più lavoratori stagionali, infatti, sono stati costretti a dormire in automobile per via dei prezzi e dell’indisponibilità degli alloggi.

PROTEGGERE I RESIDENTI E I LAVORATORI STAGIONALI Il Comune della città di Ibiza, in seguito al voto espresso nella prima settimana di febbraio, vieterà l’affitto di alloggi attraverso qualsiasi piattaforma online, specialmente Airbnb. L’obiettivo è quello di fermare un turismo sempre più selvaggio e non regolamentato, con la speranza di proteggere i residenti e chi si reca sull’isola per lavorare. Nella scorsa estate, infatti, le case o le camere destinate ai lavoratori stagionali sono state prese d'assalto dai viaggiatori occasionali.

Tantissimi lavoratori, quindi, sono stati costretti a vivere in appartamenti sovraffollati, pagando prezzi esagerati. Alcuni, addirittura, hanno trascorso le loro nottate a dormire in automobile. La situazione è diventata insostenibile e l’amministrazione di Ibiza ha detto basta, comunicando che farà entrare in vigore una legge contro AirBnb e tutti i siti online per affittare alloggi (le misure specifiche non sono ancora state diffuse).

LE SANZIONI NON BASTANO La Legge sul Turismo delle Baleari, approvata nell’agosto del 2017, ha stabilito sanzioni fino a 400mila euro per le piattaforme che affittano alloggi illegalmente e fino a 40mila euro per i proprietari degli appartamenti. Le multe salate, però, non hanno scoraggiato gli “host” di Airbnb, che hanno continuato a mettere online le loro camere o le loro case. A questo punto, Ibiza ha deciso di intervenire in modo più pesante.

“Abbiamo un problema enorme con questi proprietari, dato che tendono a operare quasi di nascosto e senza affittare gli appartamenti in modo ufficiale. Ora abbiamo gli strumenti per agire e per punire chi agisce in tal modo: prenderemo molto sul serio questa causa. La situazione ad Ibiza sta diventando insostenibile a causa delle piattaforme digitali per alloggi”, ha detto Vincent Torres, direttore generale del turismo nel Comune di Ibiza, nel corso di un’intervista rilasciata a ‘El Confidencial’.

CARENZA DI MEDICI E INSEGNANTI “Non possiamo continuare ad avere sempre meno medici, insegnanti o operatori di turismo per colpa dei siti che operano illegalmente”, ha ribadito Torres. AirBnb, attraverso un comunicato stampa, ha confermato la sua intenzione di collaborare con il Comune per andare incontro alle esigenze dei locali e dei lavoratori stagionali, sottolineando però che meno del 5% dei turisti si affida alla loro piattaforma per affittare un alloggio. Nelle settimane prima dell’estate avremo sicuramente un’idea più chiara di ciò che attenderà i viaggiatori intenzionati a scegliere la “Isla Blanca” per una vacanza.