Gli Sherpa vivono lontano dai gas di scarico delle auto e non fumano quasi mai, ma la loro salute è comunque a rischio per colpa dell'aria inquinata. A documentarlo è uno studio condotto dal CNR in collaborazione con l'Università di Ferrara e l'Università di Pisa, che ha sondato gli effetti dell'inquinamento indoor sul sistema respiratorio e cardiocircolatorio della popolazione dell'Himalaya.
I risultati dell'indagine, che verranno pubblicati sulla rivista European Journal of Internal Medicine, sono un'ulteriore prova di quanto sia nocivo respirare aria malsana negli ambienti domestici.
INQUINAMENTO CASALINGO
La ricerca ha coinvolto tredici case nel villaggio sherpa di Chaurikharka, a 2562 metri di altezza. Ogni abitazione è stata monitorata dalla mattina alla sera, misurando l a concentrazione di polveri sottili PM 2,5 e nero di carbone (BC, dall'inglese black carbon), una forma di particolato derivante ad esempio dall'attività delle stufe.
QUANTO FA MALE?
Dopo avere verificato che i livelli di PM e BC risultano molto al di sopra dei limiti di guardia fissati dall'OMS, i ricercatori hanno eseguito una serie di esami sugli abitanti delle varie case, per un totale di 78 persone di età tra i 16 e i 75 anni. "Dai risultati clinici è emerso che anche una cattiva qualità dell’aria dell’ambiente indoor può causare una precoce disfunzione a carico delle vie aeree e danno cardiovascolare subclinico", ha spiegato Lorenza Pratali, ricercatrice dell’Istituto di fisiologia clinica (CNR-IFC) e prima autrice dello studio. I rischi più evidenti sono a carico soggetti over 30, nei quali "l'effetto nocivo è maggiore soprattutto dal punto di vista cardiovascolare".
PERCHÉ È IMPORTANTE
In passato il fenomeno dell'inquinamento domestico era già finito sotto esame in India, Cina e America Latina. Averne studiato i risvolti sull'Himalaya ha però un peso specifico maggiore, in quanto gli Sherpa incarnano un modello di vita sana, che, tra le altre cose, esclude il contatto con lo smog cittadino e il consumo di sigarette (il tabagismo è un'abitudine quasi sconosciuta). "L’assenza di questi fattori", ha spiegato Pratali, "rende possibile una valutazione più precisa del rapporto causa-effetto fra l’inquinamento indoor e le affezioni riscontrabili nella popolazione".
Giovedì 21 Novembre 2024
ArchivioAnche gli sherpa dell'Himalaya respirano aria inquinata